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Newsletter del 3 Marzo 2004

SOMMARIO

 

 

 

 

 

 

 

Introduzione

 

 

 

L'immagine dell'Italia, in generale, non sta andando tanto bene.
Gli scandali Cirio e Parmalat le hanno dato un duro colpo.
Poi, ci si sono messe le inchieste sul calcio, che non permettono più di sbandierare i nomi di Juve, Milan e Roma.
E allora, cosa rimane? Beh... La pizza, il mandolino, Sophia Loren, la Ferrari, Valentino Rossi....
Tutto qui? Per fortuna no! Abbiamo anche il maestro Muti, Renzo Piano, Giorgio Armani. E non basta!
Dall'America, infatti, ci ricordano che abbiamo soprattutto l'arte.
Senza battere sui soliti Leonardo, Raffaello e Michelangelo, gli italiani hanno fatto parecchie cose egregie anche nel '900. Lo dimostra, ad esempio, la bella mostra di Umberto Boccioni al Guggenheim di New York. E poi c'è il Futurismo nel suo complesso. Ci sono Giorgio de Chirico e Amedeo Modigliani, Emilio Vedova, Alberto Burri e gli informali, Lucio Fontana e lo Spazialismo, Piero Manzoni. In tempi più recenti, ci sono l'Arte Povera e la Transavanguardia.
Chissà se, al di fuori della cerchia ristretta degli appassionati, qualcuno si rende conto di questo. Chissà se questo "qualcuno" ha capito che il prestigio e l'immagine di un popolo sono legati soprattutto al suo ingegno, a quello che è capace di creare.
Il banchiere ungherese Gabor Kovacs lo ha capito (vedi le Notizie in breve). In Italia sembrerebbero esserne consapevoli solo i collezionisti e i grandi appassionati d'arte.
Qui sta la questione! Invece di pensare solo a provvedimenti "spalma-debiti" per il mondo del calcio, sarebbe il caso di dedicarsi seriamente a interventi "spalma-musei"...

 

 

 

La mostra: "Boccioni's Materia", a New York

 

 

 

Una foto del 1913 ritrae Umberto Boccioni nel suo studio, a Milano. L'artista è seduto, assorto e serissimo, dinnanzi a Materia, una delle sue tele più monumentali.
Materia raffigura la madre, seduta con le mani giunte sul grembo. La figura si erge imponente e piramidale sullo sfondo. Lo spazio attorno, al contrario, appare frammentato in piani che sembrano compenetrarsi tra loro. Lampi di luce attraversano la parte alta, creando un effetto di vibrazione luminosa.
Boccioni è stato uno dei massimi protagonisti del Futurismo italiano. Le sue opere futuriste risalgono al periodo 1911-15.
Il capolavoro in questione si colloca in un momento cruciale. Sono gli anni in cui Boccioni è alle prese con il problema di rappresentare il movimento della figura e il dinamismo del corpo umano. Sono anche gli anni in cui si dedica con maggior impegno alla scultura, il cui apice sarà un altro celebre capolavoro: Forme uniche della continuità nello spazio (1913).
Boccioni in questi giorni è in mostra a New York. Fulcro è, per l'appunto, proprio Materia. Ad attorniarlo è un bel gruppo di opere, in gran parte di provenienza italiana.

In Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.

 

 

 

L'artista: Umberto Boccioni

 

 

 

La vita di Umberto Boccioni si è consumata in un soffio. Nato a Reggio Calabria nel 1882, infatti, morì per una caduta da cavallo nel 1916, all'età di soli 34 anni. Un vero peccato per la storia dell'arte moderna!
In ogni caso, la sua morte precoce non gli impedì di lasciare una traccia fondamentale. E questo in meno di un decennio...
Ad influenzare in maniera profonda l'evoluzione artistica di Umberto Boccioni furono soprattutto due avvenimenti.
Il primo risale al 1907. Dopo vari spostamenti, l'artista approda a Milano. La grande metropoli all'inizio lo respinge. Poi, mano a mano, comincia ad affascinarlo. Le visioni di officine fumanti, di case in costruzione, della periferia in trasformazione entrano in sintonia con la sua sete di progresso e dinamismo. Ad esse si ispira per la sua opera più celebre,  La città che sale.
Il secondo avvenimento si svolge due anni dopo. Filippo Tommaso Marinetti pubblica il Manifesto del Futurismo. È il segnale che Boccioni e altri giovani artisti attendono con ansia. Boccioni, Balla, Carrà, Russolo e Severini danno vita al Futurismo. Si apre uno dei più grandi capitoli dell'arte moderna.

In Artdreamguide puoi trovare un profilo di Umberto Boccioni, con la vita, l'attività artistica, i musei e le opere.

 

 

 

I capolavori di Umberto Boccioni

 

 

 

L'adesione al Futurismo accomuna il lavoro di Umberto Boccioni a quello di altri grandi italiani del '900: Giacomo Balla, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini. Con essi Boccioni condivide il fascino per il progresso, il culto della macchina e della velocità, e tante altre cose.
Sul piano strettamente artistico, tutti aspirano a rappresentare il senso del movimento. Ognuno, però, interpreta il problema in maniera personale. Boccioni, in particolare, si distingue dagli altri per la solidità e consistenza volumetrica delle sue forme.
Nelle opere futuriste di Umberto Boccioni la resa del movimento si concretizza in due modi: attraverso il dinamismo delle masse muscolari in moto e attraverso la compenetrazione di piani e superfici. Queste soluzioni, combinate con la tecnica scompositiva cubista, si possono riscontrare nelle tele e nelle sculture degli anni 1912-14. Si tratta di opere rare, perlopiù concentrate in 3-4 musei. Per avere un'idea del lavoro di Boccioni a molti non rimane, quindi, che vedere qualche immagine delle sue opere.

In Artdreamguide puoi trovare le immagini dei principali capolavori di Umberto Boccioni, organizzate per periodo, soggetto e musei che le conservano.

 

 

 

La mostra: "De Nittis. A Léontine", a Mozzecane (VR)

 

 

 

Nel 1874, lo studio del fotografo Nadar a Parigi servì da palcoscenico di una mostra collettiva singolare. Sarebbe passata alla storia come "prima mostra degli impressionisti".
Accanto alle opere di Pissarro, Monet, Renoir & Co, figuravano anche quelle di un giovane pittore italiano, allora poco conosciuto. Si trattava di Giuseppe De Nittis.
Come era potuto finire così lontano dalla nativa Barletta? A metà '800 Parigi era il baricentro mondiale della cultura, dell'arte e dell'eleganza. De Nittis, come altri artisti italiani, non aveva resistito al suo fascino.
A Parigi De Nittis conobbe Léontine e la sposò. Il gusto per la moda, la bellezza e l'eleganza di Léontine lo influenzarono profondamente. Così, accanto a paesaggi e a scene di vita cittadina, l'artista dipinse numerosi ritratti femminili. Da loro ancora oggi possiamo farci un'idea dell'evoluzione del costume e dell'abbigliamento del tempo.
A questo aspetto del lavoro di Giuseppe De Nittis è dedicata una mostra alla Villa Vecelli Cavriani di Mozzecane (Vr).

Per tutti i dettagli, visita la presentazione della mostra su Artdreamguide.

 

 

 

La mostra: "Nicola De Maria", a Roma

 

 

 

In studio, l'artista mette mano ai pennelli e riempie di forme e colori la superficie di una sua valigia. Porta la valigia in galleria. La depone dinnanzi a una parete e riempie la stessa parete di forme e colori. Sembra quasi che dalla valigia fuoriesca un fiume variopinto di stelle, forme cosmiche, fiori e note musicali colorate, che vanno a dispiegarsi sulla parete.
Si tratta di una delle prime grandi pitture murali di Nicola De Maria. Siamo all'inizio degli anni '80. Il nome di De Maria comincia ad affermarsi sulla scena mondiale.
In seguito, l'artista lascia a casa la valigia colorata. Ma quel magico universo di segni, forme e colori continua a sprigionarsi dalla sua mano e a ricoprire ogni superficie disposta ad accoglierlo. Foglietti di carta. Tele piccole o grandi. Pareti di gallerie, musei e luoghi pubblici.
Nel 1986, su invito di un famoso critico d'arte, De Maria dipinge le pareti di una casa privata (una "chambre d'amis"), a Gand. Intitola quelle grandi pitture Regno dei fiori, Universo senza bombe. Nomi che ricorrono costantemente nelle sue opere.
Regno dei fiori s'intitola, appunto, uno dei 4 enormi dipinti esposti al MACRO di Roma fino al 30 Aprile.

In Artdreamguide puoi trovare una presentazione della mostra.

 

 

 

Chi sale e chi scende secondo il Wall Street Journal

 

 

 

Tristi ricordi incombono sulla testa dei poveri risparmiatori italiani: i titoli argentini, le obbligazioni Cirio e Parmalat.
Chi non si rassegna ai soliti BOT e CCT è alla disperata ricerca di settori alternativi d'investimento. Anzitutto, gli immobili, che purtroppo cominciano a costare una follia. Poi, i metalli preziosi, che però sono sempre imprevedibili.
Ovvio, a questo punto, pensare anche alle opere d'arte moderna e contemporanea. Ma ecco piovere, come una mazzata, l'inchiesta condotta dal Wall Street Journal.
La conclusione, a prima vista, non sarebbe delle più confortanti. Infatti, su un arco di tempo di 10 anni l'investimento in arte renderebbe meno dell'investimento in azioni e obbligazioni...
Certo! Quadri e sculture non ripagano solo in termini di denaro. Abbelliscono la casa. Conferiscono prestigio intellettuale e sociale. Una consolazione che, di questi tempi, per i poveri, tartassati investitori italiani vale ben poco.
E allora, chi non è astemio faccia proprio il consiglio di Gianni Agnelli: "investite in vino! Mal che vada si può sempre berlo".
Agli altri non rimane che il vecchio, ma sempre fidato "materasso".

Artdreamguide ti riferisce sull'inchiesta del Wall Street Journal.

 

 

 

Web-Art: Story Problem, di Terri Ford e Erik Loyer

 

 

 

Poter danzare sulle ali della musica, delle immagini e della poesia... Volteggiare in una direzione e poi tornare indietro. Perdersi in giravolte. Disegnare traiettorie seghettate. Correre leggeri ai bordi del palcoscenico.
Fare tutto questo con il proprio corpo, per tanti resta un sogno. Non altrettanto con il mouse!
Terri Ford è una giovane poetessa americana. Erik Loyer è un famoso artista del Web. Nel 2003 hanno realizzato assieme Story Problem, e lo hanno pubblicato su "Bornmagazine.org".
I due artisti hanno allestito un immaginario palcoscenico, sul quale scorrono frasi poetiche, accompagnate dalla musica. Al visitatore spetta il compito di eseguire la propria "performance", facendo danzare il mouse. I movimenti del mouse, quindi, come le giravolte della Fracci o di Nureyev.

Per creare la tua "performance", visita il sito Story Problem, di Terri Ford e Erik Loyer.

 

 

 

Un po' di concorsi...

 

 

 

Ogni anno si svolge una miriade di concorsi rivolti a giovani artisti e grafici. Nella sezione Incontri di Artdreamguide, oltre a corsi e conferenze, puoi trovare un elenco di concorsi relativi al campo dell'arte moderna e contemporanea, della Web-Art, del design e della fotografia.

In questo numero della Newsletter ti segnaliamo 2 concorsi di genere diverso tra loro.
- Il primo è il Premio di Arte Temporanea "Diesel Wall", aperto a progetti artistici di ogni tipo, da realizzare su una superficie murale esterna di 20x20 metri nel centro di Milano. Ad organizzarlo è la Diesel, noto produttore di jeans. Termine per l'iscrizione è il 20 Marzo 2004.
- Il secondo è "Lexmark Art Prize", concorso internazionale di opere d'arte bidimensionali, scansionabili e riproducibili tramite stampante. Il concorso è organizzato da Lexmark, famosa casa produttrice di stampanti ed è rivolto a tutti. Il termine di iscrizione è fissato per il 31 Marzo 2004.

In Artdreamguide puoi trovare le presentazioni dei due concorsi:
- "Diesel Wall"
- "Lexmark Art Prize".

 

 

 

Notizie in breve

 

 

 

- Dal 12 al 15 Marzo, a New York, si svolgerà la sesta edizione dell'Armory Show, fiera internazionale d'arte contemporanea. 189 le gallerie partecipanti, provenienti soprattutto da Usa, Germania e Gran Bretagna. Per la prima volta saranno presenti anche Cina e Corea. Sede della manifestazione sono gli spazi dei Piers 90 & 92.

- Dal 26 al 28 Marzo, a Milano, avrà luogo il primo appuntamento della Milano Flash Art Fair. A organizzarla è la rivista Flash Art. Caratteristiche principali della fiera saranno il taglio spiccatamente "contemporaneo" e la sede prescelta. Si tratta, infatti, delle stanze d'albergo del sofisticato Una Hotel Tocq. Qui gli espositori potranno allestire le loro opere e accogliere i visitatori. Nei programmi, la fiera dovrebbe avere cadenza semestrale.

- Il 20 Aprile, a Budapest, aprirà al pubblico la Fondazione Kovacs. Per la sua creazione il banchiere ungherese Gabor Kovacs ha investito circa 11 milioni di Euro. Scopo della fondazione è valorizzare e far conoscere l'arte contemporanea ungherese in Europa e l'arte europea in Ungheria. Per le sue attività, la Fondazione si avvarrà della collaborazione di cinque esperti di fama internazionale, tra cui l'italiano Giacinto di Pietrantonio.

- L'Europa ha superato gli USA in fatto di opere d'arte vendute all'asta. Il dato emerge dall'andamento delle cifre comunicate dalle case d'asta nel corso del periodo 1999-2003. Nel 1999 la fetta di mercato detenuta dalle case d'asta americane era pari al 68%. Alla fine del 2003 si sarebbe ridotta al 41%. A influire negativamente sarebbero stati, naturalmente, gli attentati dell'11 Settembre 2001. Ma dopo di allora la caduta non si è arrestata. In Europa le vendite sono andate molto bene in Gran Bretagna. Alle sue spalle, bene anche l'Italia.

 

 

 

Note

 

 

 

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