Neue Pinakothek, Monaco (München)
Edificio
Scorcio dell'edificio della Neue Pinakothek di Monaco
La Neue Pinakothek di Monaco (München) è ospitata in un vasto edificio, situato dirimpetto alla Alte Pinakothek. Nelle vicinanze sorge anche il nuovo edificio della Pinakothek der Moderne. In essa sono confluite le collezioni di arte moderna e contemporanea che un tempo facevano parte della Staatsgalerie moderner Kunst.
Le gravi distruzioni inferte dai bombardamenti del 1944, lasciarono senza sede le collezioni statali bavaresi di arte dell'800 e del '900. Nel primo dopoguerra si ovviò attraverso l'allestimento provvisorio di una scelta di opere presso la Haus der Kunst. Il problema, chiaramente, non poteva dirsi risolto. La sistemazione definitiva di collezioni così importanti, e oltretutto in dirompente crescita, divenne oggetto di lungo tergiversare. L'attuale edificio della Neue Pinakothek di Monaco è il risultato.
Secondo i piani iniziali un unico grande edificio avrebbe dovuto ospitare nello stesso tempo le collezione della Neue Pinakothek, della Staatsgalerie moderner Kunst e della Staatliche Graphische Sammlung. Nel 1966 venne indetto il concorso, vinto dall'architetto di Monaco Alexander von Branca.
I criteri ai quali i progetti in concorso dovevano originalmente attenersi, non tenevano conto della crescita incalzante delle collezioni, in particolare della Staatsgalerie, partita praticamente da zero dopo la falcidie nazista del '37. Nel 1969, a giochi oramai fatti, giunse la decisione di assegnare alla Staatsgalerie un edificio a sé e di destinare interamente quello già programmato alla Neue Pinakothek. La nuova destinazione costrinse von Branca alla rielaborazione del progetto, che divenne esecutivo soltanto nel 1974. Iniziati nel 1975, i lavori terminarono all'inizio del 1981.
Non si può affermare che sotto il profilo architettonico la costruzione di von Branca si distingua per originalità.
La Neue Pinakothek come modello ideale si rifà in parte alla Alte Pinakothek di von Klenze: modello esemplare sotto il profilo della chiarezza espositiva, del dominio della luce, e dell'idoneità dei materiali alle opere. A tradire tale derivazione non è tanto l'esterno, mosso e dalle proporzioni contenute in altezza, quanto soprattutto l'interno. Occorre notare che l'edificio venne concepito specificamente per consentire alle opere di esprimere al massimo le proprie qualità estetiche.
Collocato su una vasta distesa, dirimpetto alla Alte Pinakothek, la mole dell'edificio appare costituita da una massa principale che si espande all'indietro e sulla destra, elevandosi dolcemente in altezza. Diverse propaggini movimentano i fianchi compatti, rivestiti in pietra, dialogando con le vetrate e con le superfici ondeggianti del tetto a lucernaio.
Una scalinata in leggera salita conduce alla grande vetrata dell'ingresso, inframmezzata da spessi pilastri. Varcata la soglia, si apre il vasto foyer, imponente nella sua copertura in pietra, dal quale un'ulteriore scalinata conduce al piano superiore. Qui la distribuzione degli spazi espositivi consiste in alcune sale principali che si aprono in più direzioni, comunicando con gruppi di sale più piccole.
L'assetto è stato concepito in maniera tale da consentire percorsi diversi e generare una sensazione di apertura e di libertà. Idea cui è improntata anche l'illuminazione degli ambienti, affidata in gran parte alla luce naturale che filtra dai lucernai del tetto. A questi caratteri, che già di per sé sanno di tradizionale, l'uso di parkett scuro, di tessuti alle pareti e di zoccolini in legno aggiungono un confortante tocco di antico.