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Collezioni |
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La Fondazione Magnani-Rocca conserva un'importante collezione, dovuta a Luigi Magnani.
Non sembra esistere una logica alla base delle scelte di Luigi Magnani, se non la ricerca della qualità e della sicura provenienza.
All'inizio prevalsero acquisti di opere di autori del '200 e '300 (Giovanni del Biondo, Mello da Gubbio). Quindi gli interessi si orientarono verso la ricerca del capolavoro assoluto, cercato, vagheggiato, e finalmente posseduto. È il caso del San Francesco di Gentile da Fabriano, del San Pietro Martire del Ghirlandaio, della Madonna del patrocinio di Dürer, della Sacra Conversazione di Tiziano, ma soprattutto della Famiglia dell'Infante Don Luis di Francisco Goya, vera perla di tutta la collezione.
Oltre alle opere citate, sono da ricordare Carpaccio, Filippo Lippi, Mazzolino e Lorenzo Costa.
Nella collezione figura anche un nutrito gruppo di dipinti e disegni di grandi autori dell'800 e del '900.
Tra questi spicca soprattutto la serie straordinaria di tele, disegni e incisioni di Giorgio Morandi, amico di Luigi Magnani. Da ricordare la Natura morta del 1918, una rara opera metafisica, l'Autoritratto del 1925, e Natura morta con caffettiera, opera su carta del 1933.
Anche un altro emiliano, Filippo De Pisis, è presente in collezione con tele e acquerelli del suo periodo maturo, segnati da un drammatico sentimento di solitudine. |
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Altre opere di artisti italiani sono la Marina del 1932 di Carlo Carrà, la composizione metafisica del 1914 di Giorgio de Chirico, la ballerina futurista sempre del 1914 di Gino Severini, e uno straordinario Sacco del 1954 di Alberto Burri.
Tra le opere di artisti stranieri figurano una bella tela di Johann Füssli, diversi acquerelli della maturità di Paul Cézanne, Vues des quais de Paris (1954), una delle ultime opere di Nicolas De Stael, Claude Monet con Falaises à Pourville, soleil levant, del 1897, giocato sulle infinite variazioni di luci e colori. E ancora, opere di Ingres, Renoir, Wols, Hans Hartung e Jean Fautrier. |
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