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La Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri di Città di Castello (Perugia) si articola in due poli principali. Sono rispettivamente Palazzo Albizzini e gli Ex Seccatoi del Tabacco, dislocati entrambi a Città di Castello.
Palazzo Albizzini ha dato il nome alla Fondazione stessa.
È un antico edificio rinascimentale su tre piani, che risale alla seconda metà del XVº secolo. Proprietaria è la Cassa di Risparmio di Città di Castello, che si è occupata dei lavori di restauro. Terminati i lavori nel 1981, la banca lo ha concesso in comodato gratuito alla Fondazione per 90 anni.
La risistemazione dell'edificio è stata affidata agli architetti Tiziano Sarteanesi e Alberto Zanmatti. Il progetto è riuscito a recuperare perfettamente gli spazi senza snaturare la struttura originaria del palazzo.
Nella realizzazione degli interni è stata prestata particolare attenzione al problema dell'illuminazione delle opere. Allo scopo sono state utilizzate lampade a irradiazione indiretta e di intensità variabile. |
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Gli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello costituiscono un tipico esempio di recupero di spazi industriali a scopo museale.
Furono costruiti tra la fine degli anni '50 e la metà degli anni '60. Si trattava di un periodo in cui la coltivazione del tabacco tropicale era di gran moda. Purtroppo, dieci anni dopo, la crisi della produzione portò all'abbandono dello stabilimento.
Nel 1978 Alberto Burri riuscì a ottenere in uso gratuito uno dei capannoni. L'anno successivo vi presentò il primo dei suoi grandi cicli pittorici, intitolato Il Viaggio.
Nel 1989 la Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri, acquistò l'intero complesso industriale, dando il via al loro recupero. Il progetto fu affidato agli architetti Alberto Bacchi e Tiziano Sarteanesi.
Gli spazi hanno una superficie espositiva di circa 7500 mq. Le pareti sono alte, vaste e tintegiate di bianco. Nel curarne l'allestimento, gli architetti hanno scelto di conservare parte degli elementi del soffitto, generando suggestivi contrasti tra la rudezza della struttura e la raffinata esattezza delle grandi opere di Burri. La loro risistemazione ha consentito la presentazione al pubblico di lavori di notevoli dimensioni, che ben difficilmente avrebbero potuto trovare un'altra collocazione.
Ne è risultato un luogo di straordinario fascino, che non lascia indifferenti nemmeno le persone poco esperte. |