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La Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri di Città di Castello (Perugia) ha lo scopo di presentare e valorizzare l'ampia collezione di opere di Alberto Burri, donate dallo stesso artista.
L'insieme risulta organizzato nelle due sedi in maniera molto logica.
Palazzo Albizzini ospita quella che potremmo definire la "raccolta antologica" di Alberto Burri.
Burri nel corso dei suoi 50 anni di attività artistica ha sostanzialmente lavorato per cicli di opere:
- "Catrami" e "muffe" a cavallo tra anni '40 e '50
- "Bianchi" e "sacchi" nel corso della prima metà degli anni '50
- "Gobbi", "legni" e "ferri" nella seconda metà degli anni '50
- "Combustioni" e "plastiche" dalla fine degli anni '50 a tutti gli anni '60
- "Cretti" nei primi anni '70
- "Cellotex" fino a tutti gli anni '80.
Tutte queste fasi risultano splendidamente documentate. Le affiancano, inoltre, le sculture, l'opera grafica e le scenografie.
Tra i lavori esposti si possono ricordare: Nero 1 (1948), Pannello Fiat (1950), Grande Bianco (1952), Combustione Legno (1955), Tutto Nero (1956), Grande Rosso (1958), Legno Sp (1955), Grande Ferro (1959-61), Bianco Plastica B5 (1965), Grande Cretto (1973), Cellotex (1983). |
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Nei nove padiglioni degli Ex Seccatoi del Tabacco sono esposte le opere tarde e soprattutto i grandi cicli pittorici realizzati da Burri tra il 1974 e i primi anni '90. Elenchiamo i principali: Il Viaggio (1979), Orsanmichele (1980), Sestante (1982), Rosso e Nero (1984), T Cellotex (1975-1984), Annottarsi (1985-1987), Non ama il nero (1988), Grandi Neri (1988-1990), Metamorfotex (1991), ispirato a Kafka, e Il nero e l'oro (1992-1993). All'interno si trovano anche Grande Plastica (1978) e Scultura SP (1981).
All'esterno dell'edificio sono collocate tre grandi sculture in ferro verniciato: Grande Ferro Sestante (1982), Grande Ferro K (1982) e Grande Ferro U (1990). |