Mostre di arte moderna e contemporanea
Il Nouveau Réalisme dal 1970 a oggi.
Omaggio a Pierre Restany
7 novembre 2008 - 1 febbraio 2009
PAC - Padiglione d'arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
Tel. 02-76009085
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio 9:30-22:30
Il critico francese Pierre Restany (1930-2003) è sempre stato molto legato a Milano, dove ha vissuto per lungo tempo scrivendo su "Domus" e "D'Ars" e presentando le sue proposte alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci. Ed è proprio qui che, nell'ottobre del 1960, ha deciso di rendere noto il manifesto di una delle sue più geniali scoperte, il Nouveau Réalisme, che può essere considerato la risposta europea al New Dada. Gli artisti che ne facevano parte erano accomunati, infatti, dall'interesse per gli oggetti e i materiali di scarto della realtà quotidiana ai quali cercavano di conferire un nuovo valore, quello dell'arte.
Milano, che ha segnato l'inizio ufficiale del movimento, fondato poco prima a Parigi, in realtà è stata testimone anche della sua crisi. Nel 1970, infatti, Guido Le Noci e Pierre Restany si sono fatti promotori di un grande festival, che ha impegnato la città con spettacoli e performance e si è concluso con un'Ultima Cena di Daniel Spoerri che ha decretato la fine del gruppo.
Da allora in poi, infatti, gli artisti che avevano fatto parte del Nouveau Réalisme hanno cominciato a esporre singolarmente e a dare uno sviluppo ancora più imponente alle loro opere.
Il motivo per cui Milano ha deciso di rendere omaggio a Pierre Restany, scomparso cinque anni fa, non risponde a una ragione nostalgica ma al desiderio di ricordare un protagonista della sua storia e un momento importante per la città, che era all'epoca culturalmente molto attiva e richiamava artisti da tutta Europa.
Quello che non si capisce è come mai si sia deciso di parlare del Nouveaux Réalisme a partire dal momento in cui gli artisti che avevano composto il gruppo si erano ormai divisi. Pare comunque che la spiegazione vada ricercata nel desiderio di "celebrare... il movimento in una specie di proiezione sul presente" dimostrando come questi artisti abbiano realizzato, anche dopo il 1970, opere vitali, capaci di dire ancora qualcosa di nuovo e superare così l'usura del tempo.
Il percorso espositivo, strutturato quasi esclusivamente per sale personali, non presenta il gruppo al gran completo. Dei tredici artisti che avevano fatto parte del Nouveau Réalisme, ne vengono mostrati, infatti, soltanto undici. E la ragione c'è. Nel 1970, infatti, Yves Klein, che era stato una delle figure più interessanti e originali del movimento, è morto da tempo mentre Martial Raysse ha intrapreso strade molto diverse.
Al pianterreno si possono vedere le macchine autodistruttive di Tinguely, i trofei di Niki de Saint-Phalle, gli assemblaggi di Arman, le espansioni e le compressioni di César, i décollages di Rotella, i lavori di Hains e le ultime straordinarie opere di Daniel Spoerri (Idoli di Prillwitz). Il piano superiore è dedicato invece a Christo e Jeanne Claude, autori di imponenti installazioni ambientali, di cui vengono proposti bozzetti e fotografie, ai décollages di Villeglé e Dufrêne, alle provocatorie opere di Deschamps.
Grande risalto viene dato alla rievocazione del festival milanese del 1970, di cui ci offrono una preziosa testimonianze il documentario di Mario Carbone e le immagini fotografiche di Ugo Mulas. Restany viene ricordato invece in un filmato dell'operatore canadese Marc Israël-Le Pelletier, che ci consente di vedere il critico in alcuni momenti di attività nel capoluogo lombardo.
La mostra è curata da Renato Barilli ed è accompagnata da un intenso programma di visite guidate e attività didattiche.
Il catalogo, edito da Silvana Editorale, contiene all'interno un saggio critico del curatore, testi di Pierre Restany e testimonianze di persone che lo hanno conosciuto.