Mostre di arte moderna e contemporanea

Schifano. 1934-1998. Selected works

17 ottobre 2008 - 1 febbraio 2009

Accademia di Brera
Sala Napoleonica
Via Brera 28
Orari: mar-dom 10-19, lunedì chiuso

Fondazione delle Stelline - Sala del Collezionista
Corso Magenta 61, Milano
Tel. 02-45462411
Orari: mar-dom 10-19, lunedì chiuso

Galleria del Credito Valtellinese - Refettorio delle Stelline
Corso Magenta 59
Tel. 02-48008015
Orari: mar-dom 10-19, lunedì chiuso

Dopo il grande successo riscosso a Roma, arriva finalmente a Milano la mostra che ricorda Mario Schifano (1934-1998), uno dei principali artisti italiani del dopoguerra, scomparso esattamente 10 anni fa.
A curarla sono ancora una volta Achille Bonito Oliva e Marco Meneguzzo e le opere sono più o meno le stesse, ma l'effetto è diverso perché diversi sono gli spazi, aulici e suggestivi quelli di Roma, asettici e neutrali quelli di Milano. I lavori di Schifano comunque non ne risentono affatto, dato che le vere opere d'arte possono vivere in tutti gli ambienti senza perdere neppure un briciolo della loro forza.

L'esposizione, realizzata in collaborazione con l'Archivio Mario Schifano, che cura gli interessi dell'artista e vigila sulla veridicità delle opere, ripercorre la carriera di questo autore poliedrico e straordinario, che Bonito Oliva ha definito un "Don Giovanni dell'arte" per le sue incursioni in diversi ambiti, dalle prime prove monocromatiche alle opere pittoriche e fotografiche dell'ultimo periodo mettendo in luce la sua indole irrequieta e sperimentatrice. Spinto dalla curiosità e dalla voglia di mettersi in gioco, Schifano non ha esitato, infatti, a utilizzare i più svariati media - fotografia, musica, cinema, televisione - realizzando ogni volta qualcosa di nuovo e innovativo, in grado di anticipare lo spirito del tempo.

La selezione dei lavori di Schifano, che arrivano da importanti collezioni pubbliche e private, non è stata semplice, data la prolificità dell'artista, ma il risultato è davvero soddisfacente. Molte sono infatti le opere di qualità a partire dai bellissimi monocromi della fine degli anni Cinquanta, approssimativi, imperfetti e pieni di sgocciolature, che ricordano la condizione dell'uomo, che è sempre, in un certo senso, oscura e in divenire.
Lo stesso interesse per la realtà e la storia lo si ritrova, in modi diversi, e talvolta più ironici e immediati, anche nei lavori successivi, che inglobano i segni del panorama urbano e della pubblicità o rendono omaggio alla storia dell'arte.
Siamo comunque lontani dalle sollecitazioni della Pop Art inglese o americana. Schifano, infatti, resta sempre un artista mediterraneo, istintivo e umorale, che ragiona più col cuore che con la testa.
La vita, la storia dell'arte, il cinema e la televisione sono i campi da cui trae stimoli, immagini, ispirazioni. Ma da soli non bastano. A essi infatti deve aggiungere il suo apporto, il suo segno e, soprattutto, la sua pittura, un elemento che, nonostante un periodo di crisi, resta sempre un punto di riferimento fondamentale. E non potrebbe essere diversamente, dato che per lui è necessità, passione, ragione di vita. E, infatti, tornerà prepotentemente nella sua esistenza negli anni '80 e '90.
Di grande interesse sono anche i disegni, che testimoniano la sua straordinaria abilità manuale e contengono molti motivi iconografici tipici della sua arte.

Per questioni logistiche e organizzative, l'esposizione è stata suddivisa in tre diversi spazi: Galleria del Credito Valtellinese, dove sono ospitate le opere di maggiori dimensioni, realizzate dagli esordi agli anni '80, Fondazione delle Stelline, dove sono esposti i disegni, le polaroid ritoccate e i lavori degli ultimi anni, Sala Napoleonica dell'Accademia di Brera, dove è accolta una sola grande opera, La Chimera, che Schifano realizzò dal vivo a Firenze nel 1985 durante un happening, commentato da Achille Bonito Oliva.

La rassegna comunque non finisce qui. La Maison Versace ha deciso, infatti, di rendere omaggio a Schifano esponendo, nella boutique di via Borgospesso 15/a, le opere che lo stilista Gianni Versace, scomparso nel 1997, ha commissionato all'artista per le sue case di Milano e Miami.

Il catalogo, edito da Skira, contiene i saggi dei curatori e di altri autori. Non si tratta comunque della solita antologia critica. Molte sono, infatti, le testimonianze di persone che hanno conosciuto Schifano personalmente e raccontano fatti e aneddoti della sua vita avventurosa, segnata da alti e bassi, amori, vizi e successi.
La foto della copertina, davvero particolare, è stata scattata da Ugo Mulas, che è riuscito a rendere il corpo dell'artista un tutt'uno con la sua pittura.

Dopo Milano, la rassegna si trasferirà al Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne, ma in futuro si spera di poterla mostrare anche in altre sedi. Schifano, infatti, è stato sicuramente uno dei più grandi pittori italiani del '900, e la sua pittura, istintiva, esuberante, "toccata da Dio", merita di essere conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, come, del resto, ci si sarebbe aspettati negli anni '60, quando l'artista faceva parte della scuderia di Ileana Sonnabend e frequentava Pollock, Kline, De Kooning, Ginsberg, Kerouak e Frank O' Hara. Ma la libertà costa cara e Schifano ha pagato per essa un prezzo altissimo.

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