Mostre di arte moderna e contemporanea

Mario Schifano 1934-1998

12 giugno - 28 settembre 2008

Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
Via delle Belle Arti 131, Roma
Tel. 06-32298221
Orari: 8:30-19, lunedì chiuso

A dieci anni dalla scomparsa, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ha deciso di ricordare Mario Schifano (1934-1998), uno dei più prolifici e talentuosi artisti italiani contemporanei, che solo la droga e una "vita spericolata" hanno saputo fermare.

La mostra, realizzata da Achille Bonito Oliva in collaborazione con Marco Meneguzzo e l'Archivio Mario Schifano, ripercorre la carriera di questo artista straordinario dalle prime prove, informali e monocromatiche, alle opere pittoriche e fotografiche dell'ultimo periodo. E non c'è certo di che annoiarsi. Schifano infatti è stato fin dall'inizio un grande sperimentatore e, irrequieto com'era, non ha esitato a cambiare registro più volte, seguendo, e spesso anticipando, lo spirito del tempo.

Il percorso espositivo, strutturato in senso cronologico, si apre con alcuni dipinti giovanili inediti, che dimostrano già una forte personalità e si sofferma poi sulle splendide opere monocromatiche della fine degli anni Cinquanta, amatissime dai collezionisti. In esse infatti la pittura non è stesa in modo netto, deciso, asettico, ma presenta numerose sbavature e sgocciolature, che vanno ricondotte al temperamento dell'artista. Schifano, infatti, è sempre stato una persona istintiva, umorale, dotata di grande curiosità, e i suoi lavori sono come lui, pieni di suggestioni e di vita. Una posizione che trova conferma anche nelle successive opere pop, sollecitate dalla visione delle insegne del paesaggio urbano e della pubblicità televisiva, ma ben diverse da quelle prodotte in ambito anglosassone.

L'amore per la televisione, che Schifano teneva accesa a ogni ora del giorno e della notte in quanto fonte inesauribile di stimoli e immagini, è alla base di un altro importante capitolo della sua produzione artistica. A partire dagli anni Settanta, l'artista comincia, infatti, a sperimentare innesti tra diverse forme d'arte, come la fotografia, la musica, il cinema. Non dimentica però la pittura, che fa capolino perfino sulle sue polaroid e torna a imporsi prepotentemente nei dipinti degli anni Ottanta e Novanta, ricchi di colore e materia.

Tra le opere esposte, ce ne sono alcune davvero particolari, come i pannelli che, nel 1968, l'artista dipinse per decorare la sala da pranzo della famiglia Agnelli, o la serie di cartoncini che Schifano realizzò nel 1964 assieme al poeta americano Frank O' Hara, che abitava sopra di lui a New York ed era amico di Pollock, Kline, De Kooning, Ginsberg e Kerouak.
Per Schifano quello del 1964 era il secondo viaggio nella Grande Mela. Il primo l'aveva fatto due anni prima per esporre alla Sidney Janis Gallery assieme a Rauschenberg, Johns e Oldenburg, che si stavano rivelando tra i migliori artisti americani dell'epoca. Un fatto che dimostra una volta di più l'attenzione che il mercato internazionale mostrava nei confronti di questo autore italiano, penalizzato, in seguito, dalla presenza di troppe opere e soprattutto di molti falsi.

La rassegna si chiude con un montaggio antologico dei film realizzati da Schifano ed è accompagnata da un catalogo edito da Electa, che contiene una nutrita antologia di testi e articoli sull'artista. L'allestimento è curato da Federico Lardera.

Conclusa la parentesi romana, la mostra si trasferirà a Milano (Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Accademia di Brera e Fondazione Stelline) e, nel 2009, a Saint-Etienne (Musée d'Art Moderne).

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