Mostre di arte moderna e contemporanea
La nuova scuola di fotografia siciliana
26 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012
Galleria del Credito Valtellinese - Refettorio delle Stelline
Corso Magenta 59, Milano
Tel. 02-48008015
Orari: mar-dom 12-19, lunedì, 25 dic e 1 genn chiuso. Ingresso libero
Dopo aver proposto una ricognizione storica degli artisti siciliani attivi dal 1945 ai nostri giorni (Sicilia!, 2006) e aver raccontato la Sicilia di oggi (Dopo la Sicilia, 2009), vista attraverso gli occhi di importanti artisti internazionali, il Credito Valtellinese, che ha uno spazio espositivo anche ad Acireale, ha deciso di mostrare a Milano le opere di tre giovani fotografi, Carmelo Bongiorno, Carmelo Nicosia e Sandro Scalia, che, secondo i curatori, Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, potrebbero costituire il nucleo portante di una nuova scuola di fotografia siciliana, tutta da verificare. Anche se questi tre personaggi hanno diversi elementi in comune, come il fatto di appartenere alla stessa generazione, di essersi formati altrove ed essere tornati a vivere nel loro luogo d'origine, di insegnare all'Accademia e di avere un approccio critico, riflessivo e sperimentale nei confronti della fotografia, finora, infatti, non hanno mai fatto gruppo anche se Bongiorno e Nicosia, che sono i più simili, negli anni '80, hanno dato vita a Fase, che cercava un nuovo modo di esprimere la condizione contemporanea.
La mostra, che è già stata presentata ad Acireale, affianca le immagini di Bongiorno, Nicosia e Scalia, che propongono un linguaggio nuovo, di ricerca, che tenta di allontanarsi dal dato oggettivo o dal formato tradizionale, con quelle di altri grandi maestri della fotografia siciliana, come Letizia Battaglia, Nicola Scafidi, Ferdinando Scianna ed Enzo Sellerio, ancora strettamente legati alla realtà e alla cronaca, a una fotografia di tipo sociale e documentaristico. E forse non fa loro un grande favore dato che, nonostante le dimensioni, che sono decisamente più piccole, le opere dei loro predecessori sembrano molto più "grandi" e riuscite, vere, poetiche ed emozionanti delle loro, che sono espressione di un mondo nuovo e diverso, nel quale la tradizione ha lasciato posto alla globalizzazione e alla contaminazione.
Neppure Letizia Battaglia, Nicola Scafidi, Ferdinando Scianna ed Enzo Sellerio hanno mai fatto parte dello stesso gruppo, ma sicuramente "hanno fatto scuola" visto che sono diventati degli importanti punti di riferimento per gli artisti più giovani. Quello che è certo comunque è che, nonostante la mancanza di centri di studio e promozione della fotografia, in Sicilia esiste sicuramente un'attitudine per questa forma d'arte. Merito di un "terreno di coltura e cultura" ben nutrito (Capuana, Verga, Pirandello, Vittorini, Quasimodo, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Bufalino), di un forte senso di appartenenza e di una luce straordinaria, capace di dare senso e corpo alle cose, materiali e immateriali. L'immagine fotografica, infatti, come ha scritto Giorgio Agamben, "è sempre più che un'immagine; è... uno squarcio sublime tra il sensibile e l'intelleggibile, tra la copia e la realtà, tra il ricordo e la speranza",
La rassegna, che è stata realizzata in collaborazione con Giovanni Chiaramonte, anche lui originario della Sicilia, è accompagnata da un bel catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, che contiene i saggi dei curatori e le testimonianze di tre giovani fotografi, Antonio Grisalvo, Carmen Cardillo e Turiana Ferrara, che sono stati allievi di Bongiorno, Nicosia e Scalia.
La contro-copertina della mostra, scattata nella Cripta dei Cappuccini di Palermo nel 1959, è stata realizzata da Richard Avedon, che, nel 1944, ha seguito la campagna di liberazione della Sicilia al seguito della V Armata, e, nel 1993, quando ha dato alle stampe la sua autobiografia, ha voluto inserire all'inizio del libro un'immagine del 1947, fatta sempre in quest'isola in occasione dei festeggiamenti di Santa Rosalia. Un omaggio che conferma quanto questa terra sia stata fonte di ispirazione per i grandi fotografi.