Mostre di arte moderna e contemporanea

Le fabbriche dei sogni.
Uomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano

5 aprile 2011 - 4 marzo 2012

Triennale Design Museum
Viale Alemagna 6, Milano
Tel. 02-724341
Orari: 10:30-20:30, gio-ven 10:30-23, lunedì chiuso. In agosto, ingresso libero

Fedele alla sua natura dinamica e mutante, anche questa volta il Triennale Design Museum cambia pelle e, dopo averci offerto le interpretazioni di Italo Rota, Peter Greenaway, Antonio Citterio e Alessandro Mendini, si presenta con una nuova faccia, che rispecchia le idee di Alberto Alessi, un imprenditore attivo ancor oggi, che ha deciso di rendere omaggio non solo ai progettisti, ma anche a quegli industriali coraggiosi e illuminati, che, rischiando in proprio, hanno permesso a tanti designer di dare forma ai loro pensieri.

La mostra, che racconta la natura e l'attività di queste "fabbriche dei sogni", più simili a laboratori artigiani e di ricerca che a grandi aziende votate al profitto, presenta circa 250 progetti realizzati dal dopoguerra a oggi da quelle che, secondo Alessi, sono le realtà italiane più interessanti del settore, ma non si limita a far vedere i prodotti che hanno riscosso successo sul mercato. Accanto agli oggetti che il pubblico ha amato e promosso, si possono vedere, infatti, anche quelli che sul momento non hanno avuto un grande riscontro, ma in seguito sono diventati pezzi di culto e quelli che hanno offerto lo spunto per successive, felici, realizzazioni. Un oggetto di design, infatti, non ha soltanto un valore funzionale, ma anche un valore segnico e un valore poetico, che possono essere apprezzati e compresi anche a distanza di anni.

Il percorso espositivo, anche questa volta caotico, emozionale, difficile da leggere e interpretare, è stato progettato da Martí Guixé, che ha suddiviso lo spazio museale in due parti posizionando, a sinistra, gli oggetti di successo, come l'"Olivetti Lettera 22" di Nizzoli, il "Sacco" di Gatti, Paolini e Teodoro, la lampada "Eclisse" di Magistretti, la libreria "Bookworm" di Ron Arad, e, a destra, quelli che non hanno riscosso un grande interesse, come il bollitore "Hot Bertaa" (1990) di Philippe Starck, progettato proprio per Alessi.
Lungo il cammino ci si imbatte nelle riflessioni poetiche e teoriche di Alberto Alessi, che ha studiato a lungo questi temi, e in alcuni pannelli biografici, che raccontano la storia dei progettisti che hanno reso grande il design italiano e quella degli industriali che li hanno supportati con passione e coraggio. La parte più carina e divertente è comunque quella riservata ai più piccoli, che possono leggere la storia del design come una fiaba, quella dei "capitani coraggiosi", che hanno dato vita alle "fabbriche dei sogni". Nel raccontare loro questi argomenti, Alessi e Guixé hanno tratto spunto, infatti, dall'immaginario di Lewis Carroll e Antoine de Saint-Exupéry.

La mostra, che è stata realizzata in collaborazione col Cosmit, che festeggia quest'anno i 50 anni del Salone del Mobile, è accompagnata da un bel catalogo, pubblicato da Electa su progetto grafico di Guixé.

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