Mostre di arte moderna e contemporanea
Enrico Baj. I funerali dell'anarchico Pinelli
21 giugno - 2 settembre 2012
Palazzo Reale
Sala delle Cariatidi
Piazza Duomo 12, Milano
Tel. 02-804062
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio e sab 9:30-22:30. Ingresso libero
Il 15 dicembre 1969, Giuseppe Pinelli, arrestato per la strage di Piazza Fontana, che costò la vita a 17 persone, morì in circostanze misteriose durante il fermo in Questura.
Secondo la versione ufficiale aveva avuto un malore ed era caduto dalla finestra, ma furono in molti a pensare che lo "avevano aiutato".
Tutt'oggi non si sa esattamente cosa sia successo, ma all'epoca il fatto fece grande scalpore e ci furono tensioni e polemiche.
Baj, colpito dall'accaduto, decise di realizzare un grande dipinto, che rendesse omaggio a Pinelli e condannasse la violenza e i maltrattamenti di cui era stato vittima.
L'opera, che ricorda una tragedia familiare e politica, vanta precedenti e riferimenti illustri, come quello di Carrà, che, nel 1911, aveva ricordato i funerali dell'anarchico Galli, e di Picasso, che, con Guernica, ci ha lasciato un terrificante esempio della violenza umana.
Il lavoro di Baj fu realizzato nel 1972 e avrebbe dovuto essere esposto già allora nella Sala delle Cariatidi, che nel 1953 aveva ospitato il capolavoro di Picasso, ma l'uccisione del Commissario Calabresi, che aveva diretto le indagini sulla strage di Piazza Fontana (anche se pare non fosse presente al momento della tragedia), cambiò le carte in tavola e, per evitare problemi e polemiche, si preferì rinviare la mostra sine die.
Negli anni successivi, il dipinto venne proposto a Rotterdam, Stoccolma, Düsseldorf, Ginevra, Mentone, Miami, Locarno, Roma ecc., ma mai in questa sede.
A distanza di 40 anni quella lacuna viene colmata e si può finalmente ammirare anche qui questo quadro monumentale di forte valore civile, che, come scrisse Baj, è stato realizzato perché resti "testimonianza del fatto, di lui, delle violenze subite, del dolore di Licia, Claudia e Silvia", la moglie e le figlie.
Il catalogo, edito da Skira, rispecchia quello del 1972, di cui è stata fatta la ristampa anastatica, anche se ci sono dei nuovi interventi di Dario Fo, Roberta Cerini Baj e del gallerista Giorgio Marconi, grande amico di Baj, che acquistò l'opera per aiutare la vedova di Pinelli e ora spera che questa tela sia collocata stabilmente in un luogo pubblico perché tutti possano vederla e capire quello che ci sta dietro. Infatti, anche se questo quadro non può offrire nessuna certezza sul passato e su quello che è veramente accaduto, rappresenta comunque un monito per il futuro. Un invito a combattere ogni violenza, ogni sopruso, ogni limitazione della libertà.