Mostre di arte moderna e contemporanea
Ultrabody. 208 opere tra Arte e Design
19 aprile - 17 giugno 2012
Castello Sforzesco
Sale Viscontee
Piazza Castello, Milano
Info. 02-88463664
Orari: mar-dom 9-17:30, lunedì chiuso. Fino al 22 aprile ingresso libero fino alle 23. Altri giorni a pagamento
In occasione del "Salone del Mobile" tutti gli spazi più presigiosi di Milano vengono coinvolti in una straordinaria e diffusa esposizione di quanto di meglio, curioso e stupefacente è stato prodotto a livello italiano e internazionale nel campo del design. Non fa eccezione il Castello Sforzesco, che ha deciso di aprire le sue sale a una mostra molto particolare e interessante, dedicata all'influsso che il corpo umano ha esercitato sulla creatività contemporanea, intesa in senso lato e quindi comprensiva di arte, design, architettura, arredamento, arti applicate, moda e gioielli. Oggi, infatti, è sempre più difficile individuare il confine tra tutte queste discipline ed è abbastanza normale che si verifichi una commistione tra campi un tempo distinti, come arte, antropologia, sociologia, tecnologia ed estetica.
La mostra che Beppe Finessi ha curato per il Castello, è suddivisa in tre sezioni tematiche, che propongono opere e oggetti sempre più visionari e virtuali, realizzati dai più significativi protagonisti del design e delle arti visive internazionali.
Il primo ambiente, intitolato "Alludere al corpo", comprende opere storiche molto note, come la poltrona a forma di guantone Joe di De Pas, D'Urbino e Lomazzi, i cavatappi antropomorfi di Alessandro Mendini, l'accendino Firebird di Guido Venturini, la Brocca Culona di Ugo La Pietra, la poltrona Nemo di Fabio Novembre, che assomiglia a una maschera, le Forchette parlanti di Bruno Munari, ma anche i gioielli contemporanei di Gerd Rothmann e molti altri oggetti, tra cui diversi vasi, che mostrano ancora una certa utilità anche se il loro aspetto si rifà in tutto o in parte al corpo umano.
La sala successiva, "Assecondare al corpo", resta ancora legata a una certa funzionalità e possibilità d'uso dei lavori esposti, anche se i progetti realizzati dagli artisti e designer di questa sezione suggeriscono nuovi tipi di relazione tra corpo e oggetti.
Si trovano qui il bicchiere Smoke di Joe Colombo, che permette di bere e fumare allo stesso tempo, l'anello segnalibro di Matteo Ragni, i guanti/gioiello del gruppo Bless, i collier realizzati con i capelli di Iris Van Daalen, gli ornamenti per il capo di Gijs Bakker e tanti altri oggetti curiosi e intriganti, per grandi e bambini, come la baguette facile da trasportare degli studenti Ecal, la bambola nera che insegna ad abbandonare i preconcetti razziali, i biscotti a forma di ditale, che si possono leccare o mettere in bocca dopo aver messo le mani nella marmellata.
L'ultimo ambiente, decisamente più particolare, si propone di "Superare il corpo" trasformandolo. I progetti che sono esposti qui, infatti, sono i più sperimentali, avveniristici, irriverenti e provocatori, come la scarpa di Anselmo Tumpic, che consente di saltare a piedi uniti, il piercing per la lingua che funge anche da spazzolino da denti, inventato da Hadji Moloudi, gli ornamenti per il corpo di Imme Van der Haak e Gijs Bakker, i gioelli d'autore di Naomi Filmer e la maschera di Didier Fiuza Faustino, scelta come "testimonial" di questa mostra, che gioca con la nostra paura delle malattie e consente di baciarsi utilizzando uno strano apparecchio.
Non tutte le opere sono presenti fisicamente. Ci sono, infatti, degli oggetti, che sono richiamati attraverso video e fotografie. E lo stesso capita alle opere di alcuni artisti contemporanei come la Orlan, Ugo La Pietra ecc., che sono stati tra i primi a giocare col corpo e le sue percezioni.
Il percorso espositivo, progettato da Peter Bottazzi, è quanto mai suggestivo ed emozionante, immersivo e avvolgente, anche se crea dei problemi dal punto di vista della visione degli oggetti e delle didascalie. L'immagine grafica della mostra è stata affidata invece a Leonardo Sonnoli, un graphic designer di fama internazionale, che l'anno scorso ha vinto il Compasso d’Oro e ha creato un font molto particolare, adatto ai temi trattati.
Il catalogo, edito da Corraini, contiene dei testi critici e diverse schede (una per ogni lavoro), che aiutano a comprendere le natura e le ragioni degli oggetti e dei progetti in mostra. Strutturato come un lemmario di opere/autori/parole, dà vita a quello che può essere considerato un vero e proprio dizionario attorno al corpo, che racconta le infinite modalità di relazione che possono intercorrere tra persone, cose e ambienti.
L'dea di proporre qui la mostra "Ultrabody" non è poi così strana. Il Castello Sforzesco ospita, infatti, all'interno delle sue collezioni, importanti testimonianze legate al design e all'arredamento. Sempre qui sono conservati inoltre i fondi archivistici del CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, che hanno grande importanza per la conoscenza della cultura del progetto.