Storia dell'arte: arte moderna
La Neue Sachlichkeit, o Nuova Oggettività.
Premesse della Nuova Oggettività
Nel 1922 era divampata in Germania una polemica attorno a un'affermazione del critico Paul Westheim.
Secondo Westheim, l'Espressionismo, la corrente dominante del tempo, si stava progressivamente svuotando del suo coraggio iniziale, riducendosi a stilizzazione superficiale. Al suo posto cominciava a insediarsi una nuova corrente naturalista. Secondo il critico, tale corrente, attraverso un ritorno al rigore della forma, era capace di pervenire all'approfondimento di verità nascoste.
Nel 1925, poco prima della mostra di Mannheim del 1925, apparve il saggio di Franz Roh Nach-Expressionismus - Magischer Realismus (Post-espressionismo - Realismo magico).
Nel saggio, il critico tedesco sosteneva che la vera arte contemporanea europea era incarnata da un nuovo genere di realismo. La sua sostanza non risiedeva nelle cose rappresentate, ma in un insieme di verità e segreti celati dietro ad esse.
Roh definì il fenomeno "Realismo Magico", attribuendogli una dimensione europea.
Nel suo ambito includeva l'ultimo lavoro di Picasso, Derain, Herbin, Metzinger. Lo metteva in relazione al lavoro degli anni '20 di Carlo Carrà, Gino Severini, Giogio de Chirico e al movimento attorno alla rivista "Valori Plastici" di Broglio. Al saggio di Roh fece riferimento anche la mostra di Hartlaub, che si concentrò, però, sul versante tedesco del fenomeno.