Storia dell'arte: arte del dopoguerra
Espressionismo Astratto.
Premesse e genesi dell'Espressionismo astratto
Gli artisti che hanno dato luogo all'Espressionismo astratto iniziarono a lavorare nel corso degli anni '30 e maturarono un proprio stile definito attorno ai primi anni '40.
Provenivano da luoghi disparati degli Stati Uniti, e persino dell'Europa, come Hans Hofmann, Arshile Gorky e Willem de Kooning. Nel momento cruciale della loro evoluzione entrarono a far parte dell'ambiente artistico newyorkese, allora ancora molto ristretto. Questa vicinanza li sottopose a stimoli e influenze simili.
I fattori principali nella genesi dell'Espressionismo astratto furono:
Fino ai primi anni '40, la nuova generazione di artisti americani assimilò tali stimoli in maniera disomogenea.
Una parte di essi manifestò la tendenza a elaborare elementi simbolici e mitici in composizioni di carattere astratto: Adolph Gottlieb, William Baziotes, Bradley Walker Tomlin, Clyfford Stll. Altri organizzavano strane forme organiche all'interno di ampi spazi cromatici, simili a masse marine: Mark Rothko, Barnett Newman e Robert Motherwell. Altri ancora combinavano elementi totemici e surrealisti con una forte vena espressiva, come nel caso di Jackson Pollock e Franz Kline. Un'altra linea era quella esemplificata da Willem de Kooning, che partiva da una rielaborazione di elementi postcubisti, innestandovi una forte componente espressionista.
Lo sviluppo dell'Espressionismo astratto scaturì dalla progressiva emancipazione degli artisti americani dalle influenze artistiche europee.
Ad accelerare tale processo fu la caduta di Parigi nelle mani dei tedeschi nel giugno 1940. L'emigrazione di artisti e intellettuali che ne seguì contribuì a rompere l'isolamento del mondo americano. Allo stesso tempo privò gli americani del principale punto di riferimento culturale, costringendoli a tentare strade nuove, autonome dalle esperienze europee.