Storia dell'arte: arte del dopoguerra

La Pop Art: caratteristiche principali

Pop ArtLa Pop Art è una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra.
Esordisce in Gran Bretagna alla fine degli anni '50, ma si sviluppa soprattutto negli USA a partire dagli anni '60, estendendo la sua influenza in tutto il mondo occidentale.

Il termine "Pop Art" venne usato nel 1958 dal critico inglese Lawrence Halloway. Fu poi ripreso dall'artista Richard Hamilton.
"Pop Art" è l'abbreviazione di "Popular Art" (arte popolare). Con questo termine si fa riferimento a un'arte che è espressione della cultura popolare, cioè un'arte che scaturisce dalla tradizione, dalla società e dall'immaginario collettivo. L'arte popolare abbraccia manifestazioni della creatività che vanno dal folclore alla cosiddetta "arte colta".
La Pop Art è "popolare" nel senso che trae spunto dalla vita di tutti i giorni. In un mondo dominato dalla società dei consumi, la Pop Art respinge l'espressione dell'interiorità e dell'istintività, propria dell'Informale e dell'Espressionismo Astratto. Guarda, invece, al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l'uomo contemporaneo: il cosiddetto "folclore urbano".
Con sfumature diverse, gli artisti Pop riprendono le immagini dei mezzi di comunicazione di massa, del mondo del cinema e dell'intrattenimento, della pubblicità. Li riproducono con la pittura e la scultura, in modo distaccato, spersonalizzato. Nelle loro mani le immagini della strada si trasformano nelle immagini "ben fatte" dell'arte colta. I temi raffigurati sono estremamente vari: prodotti di largo consumo, oggetti di uso comune, personaggi del cinema e della televisione, immagini dei cartelloni pubblicitari, insegne, foto di giornali.

Dal punto di vista stilistico, i quadri e le sculture Pop sono realizzati con con tecnica minuziosa, a volte iperrealista.
I soggetti spesso campeggiano al centro dell'opera, ben in evidenza, come vere e proprie icone contemporanee. Nei quadri di Andy Warhol, ad esempio, compaiono barattoli di minestra Campbells, bottiglie di Coca Cola, i volti di Marilyn Monroe e di Elvis Presley. Quelli di Roy Lichtenstein riproducono in modo minuzioso fumetti di guerra o di Dick Tracy. Scarpe da donna con il tacco alto dominano le tele di Allen Jones. I quadri-sculture di Jim Dine esibiscono pennelli, cacciaviti, martelli e vestaglie, dipinti o presenti fisicamente, fissati al supporto. Le sculture di gesso di Claes Oldenburg mostrano hamburger, fette di torta, alimenti, indumenti, tubetti di dentifricio ingigantiti.
In altri casi i soggetti sono combinati sulla tela, creando un effetto simile ai cartelloni pubblicitari o alle immagini suadenti e artefatte della pubblicità. Tipici i quadri di James Rosenquist, dove si mescolano tubetti di dentrificio, chiodi ingranditi, dettagli di automobili, volti di attrici famose. O anche i quadri e le sculture di Tom Wesselmann, che mostrano nudi femminili stilizzati, divani, vasi di fiori, sigarette accese. scarpe con il tacco alto, pennelli, Dick Tracy, fumetti guerra, ecc.

Antecedenti della Pop Art in Gran Bretagna sono alcuni collage dello scultore Eduardo Paolozzi e gli scritti di Lawrence Halloway. L'esordio ufficiale risale però al 1956, con la mostra "This is Tomorrow", presso la Whitechapel Gallery di Londra. Gli artisti di spicco in ambito inglese sono Richard Hamilton, Peter Blake, Allen Jones, David Hockney, Peter Phillips e Richard Smith.
La Pop Art in America è, invece, preceduta da "New Dada" e dal Lavoro di Robert Rauschenberg e Jasper Johns. Personalità di spicco sono Roy Lichtenstein, Andy Warhol, James Rosenquist, Jim Dine, Claes Oldenburg, Robert Indiana, Tom Wesselmann e George Segal.
L'esempio degli artisti inglesi e americani ha trovato seguaci anche in Francia (Martial Raysse e Hervée Toloni), Italia (Tano Festa, Franco Angeli, Mario Schifano, Valerio Adami, Mario Ceroli, Titina Maselli, ecc.) e Svezia (Ovynd Fahlström).

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