News: notizie di arte moderna e contemporanea

Apre a Milano il Museo della Moda

Palazzo Morando Costume Moda Immagine
Via Sant'Andrea 6, Milano
Info. 02-88465933 / 02-76006964
Orari: mar-dom 9-13 14-17:30, lunedì chiuso

(ARCHIVIO 2010) Milano Moda Donna si è chiusa il 2 marzo con un'importante inaugurazione, quella dell'attesissimo Museo del Costume, della Moda e dell'Immagine, che ha trovato ospitalità all'interno di Palazzo Morando Attendolo Bolognini, un edificio nobiliare di inizio Settecento, situato in Via Sant'Andrea 6, a due passi da Via Montenapoleone e dai più eleganti negozi della città.

L'immobile, che ha un'origine rococò, ma ha subito diversi rimaneggiamenti, conserva, pressoché intatte, le decorazioni e parte degli arredi ed è di proprietà comunale. È frutto, infatti, di una donazione che la contessa Lydia Capraro Morando, moglie di Gian Giacomo Morando Bolognini, ha deciso di fare alla città di Milano assieme a una ricca collezione di dipinti, arredi, oggetti cinesi, giapponesi ed egiziani, e a una biblioteca molto particolare, dedicata all'occultismo e alla cultura medio-orientale.

Il nuovo spazio, che l'anno scorso era stato destinato a Museo di Storia Contemporanea, cambia quindi la sua vocazione e si appresta a ospitare mostre, conferenze e iniziative di diverso genere, connesse al mondo della moda, che è sicuramente uno dei punti di forza della nostra città. E siccome questo settore è in continua evoluzione e trasformazione, anche il suo museo si propone come luogo dinamico e propositivo, aperto ai giovani e alla collaborazione di tutti coloro che hanno dei progetti interessanti da realizzare.

Il "Museo della Moda", che si estende su due piani, e ingloba quindi anche quello che un tempo veniva chiamato Museo di Milano, è stato inaugurato con un riallestimento della collezione esistente e con tre mostre temporanee, volte a far risaltare tre importanti realtà imprenditoriali italiane: Frette, la Sartoria Tirelli e la Manifattura Mangiameli. L'altra idea forte, che sta alla base di questo progetto culturale, è, infatti, quella di dar vita a uno spazio del sapere e delle emozioni, dove si possono ammirare i capolavori del passato e del presente per costruire il futuro.

Il percorso espositivo si apre con "Il filo dei sogni - The Threads of Dreams", che ricorda, attraverso tessuti, prodotti, riviste, cataloghi, manifesti e filmati pubblicitari, i 150 anni di Frette, una delle più importanti e longeve imprese italiane, attive nel settore del tessile per la casa.
Guardando questi documenti e gli spezzoni di oltre 50 pellicole cinematografiche, che mostrano gli attori e le attrici di tutto il mondo alle prese con la "camera da letto", è difficile non fare un confronto tra il mondo di ieri e di oggi e pensare a come siano cambiati costumi, consuetudini e sogni.

La seconda mostra, curiosa e intrigante, si intitola "Dettagli di moda. Gli anni Venti e Trenta nella collezione Mangiameli" e ha lo scopo di valorizzare una delle ultime donazioni ricevute dal Comune di Milano. Le opere esposte, spille, fibbie, borsette ecc., sono, infatti, il frutto del lascito che, nel 2007, le sorelle Mangiameli - Anna, Lucia e Ninni - hanno fatto alla nostra città grazie alla mediazione dell'Associazione Sala delle Asse, che dal 1997 incoraggia la conoscenza, lo studio e il restauro di oggetti di tutte le arti, in particolare quelle meno celebrate.
Questi preziosi accessori, che sono solo una parte dei 900 pezzi raccolti con tenacia, competenza e passione, da queste tre donne, che avevano ereditato l'attività dal padre, sono affiancati da alcune borse realizzate negli anni Sessanta all'interno delle Manifatture Mangiameli e da manifesti e altri oggetti (abiti, cappelli, sciarpe), che fanno parte delle Collezioni civiche (Raccolta di Stampe Achille Bertarelli e Raccolte d'Arte Applicata).

Le esposizioni a carattere temporaneo si concludono con un omaggio alla "Sartoria Tirelli", che tutti conoscono per la bellezza e l'accuratezza con cui realizza i suoi abiti, destinati a film e spettacoli teatrali. Una produzione davvero straordinaria, che ha meritato 8 Oscar e quattro nomination. Molti sono, infatti, i costumisti famosi, come Gabriella Pascucci, che hanno collaborato con questa "Bottega" prestigiosa, creata nel 1964 da Umberto Tirelli, che era anche un appassionato collezionista di abiti originali, trovati nelle soffitte delle famiglie aristocratiche e nelle bancarelle dei mercati.
Gli abiti esposti, creati appositamente per il cinema e il teatro di prosa e d'opera, sono affiancati dai manifesti di alcuni celebri film cui si riferiscono: Morte a Venezia, L'età dell'innocenza, Maria Antonietta ecc.

Il piano nobile, migliorato sotto il profilo espositivo, propone la mostra "Milano e lo stile di una città tra Settecento e Novecento", che aiuta a capire com'era la vita milanese, pubblica e privata, tra il XVII e il XIX secolo. Le sale museali, dove già si potevano ammirare le opere della Collezione Beretta, acquisita dal Comune nel 1934, quelle della Collezione Dhò, entrata a far parte delle raccolte civiche nel 1997, il deposito Litta, risalente al 2004, e il lascito di Luigi Majno del 2009, hanno, infatti, acquisito nuova vita, grazie alla messa in scena di alcuni abiti d'epoca (maschili e femminili, aristocratici e popolari, da giorno e da cerimonia), che risalgono a quel periodo storico e provengono dalle Raccolte d'Arte Appplicata del Castello Sforzesco.

Links ad altre pagine di Artdreamguide correlate