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Newsletter del 16 dicembre 2004
Newsletter del 16 dicembre 2004
sommario
- Introduzione
- La mostra: "Gli impressionisti e la neve", a Torino
- Cos'è l'Impressionismo
- La mostra: "Damien Hirst", a Napoli
- La mostra: "Alberto Giacometti", a Ravenna
- Andar per mostre durante le feste
- Le visite guidate che ti proponiamo
- Il sito web: "Patrimonio sos.it"
- Net Art: Re:move, di Lia
- Notizie in breve
Tutti gli anni l'arrivo del Natale sconvolge l'andamento delle normali attività. Ci sono regali da comprare, pranzi e cene da organizzare, vacanze da preparare.
Quest'anno, però, le cose sembrano un po' diverse.
Le inchieste e i servizi giornalistici sono chiari in merito. A tanti mancano i soldi per fare la consueta mole di regali. E c'è persino chi non ha nemmeno voglia di far festa.
Un Natale meno consumistico, quindi? Verrebbe da pensare di sì.
C'è però anche un altro dato interessante. Sul versante turistico si manifesterebbe una inaspettata inversione di tendenza rispetto al 2003. Molti italiani, infatti, si starebbero affrettando a spendere i propri sudati danari per la vacanza in montagna, un viaggio, la visita di una città d'arte.
È come se, a fronte di una minore attitudine agli acquisti, stesse crescendo la propensione a spendere per esperienze utili e rigeneranti. E questo può significare anche più spazio per la visita di mostre di qualità.
Niente di più "a fagiolo", visto che quest'anno c'è solo l'imbarazzo della scelta!
A Torino, c'è la ricca rassegna su "Gli impressionisti e la neve". Due altre mega-mostra dedicate agli impressionisti si possono visitare a Brescia e a Roma. Sono rispettivamente: "Monet, la Senna, le ninfee" e "Degas classico e moderno". A Napoli consigliamo vivamente la bella antologica di "Damien Hirst". Mentre in Emilia-Romagna sono di scena il "Il cubismo" a Ferrara, "Alberto Giacometti" a Ravenna e l'"Action Painting" a Modena.
Ma di mostre che valgono la visita ce ne sono anche a Firenze, Genova, Milano, Venezia, Verona, ecc. Consultare l'elenco che abbiamo preparato, per credere!
Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.
Quest'anno, però, le cose sembrano un po' diverse.
Le inchieste e i servizi giornalistici sono chiari in merito. A tanti mancano i soldi per fare la consueta mole di regali. E c'è persino chi non ha nemmeno voglia di far festa.
Un Natale meno consumistico, quindi? Verrebbe da pensare di sì.
C'è però anche un altro dato interessante. Sul versante turistico si manifesterebbe una inaspettata inversione di tendenza rispetto al 2003. Molti italiani, infatti, si starebbero affrettando a spendere i propri sudati danari per la vacanza in montagna, un viaggio, la visita di una città d'arte.
È come se, a fronte di una minore attitudine agli acquisti, stesse crescendo la propensione a spendere per esperienze utili e rigeneranti. E questo può significare anche più spazio per la visita di mostre di qualità.
Niente di più "a fagiolo", visto che quest'anno c'è solo l'imbarazzo della scelta!
A Torino, c'è la ricca rassegna su "Gli impressionisti e la neve". Due altre mega-mostra dedicate agli impressionisti si possono visitare a Brescia e a Roma. Sono rispettivamente: "Monet, la Senna, le ninfee" e "Degas classico e moderno". A Napoli consigliamo vivamente la bella antologica di "Damien Hirst". Mentre in Emilia-Romagna sono di scena il "Il cubismo" a Ferrara, "Alberto Giacometti" a Ravenna e l'"Action Painting" a Modena.
Ma di mostre che valgono la visita ce ne sono anche a Firenze, Genova, Milano, Venezia, Verona, ecc. Consultare l'elenco che abbiamo preparato, per credere!
Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.
Da alcuni anni sentiamo parlare di "effetto serra".
Tra le conseguenze ascritte a questo fenomeno, al primo posto figurano grandi mutamenti climatici. Sono già in atto?
Molti sostengono di sì. Qualcun altro sostiene di no o li minimizza.
Un fatto è certo, però. Di questi tempi la neve è divenuta una vera rarità. E ne sanno qualcosa i responsabili degli impianti di risalita in tante località sciistiche. Per non parlare delle grandi città del Nord Italia, dove la neve è oramai un ricordo...
Fa impressione pensare che nell'800 Pissarro poteva dipingere la campagna di Pontoise innevata, e che Monet era solito raffigurare il disgelo sulla Senna e i covoni di fieno imbiancati a Giverny. E come loro facevano altri grandi pittori: Courbet, Manet, Sisley, Caillebotte, Guillaumin, Gauguin, van Gogh, Munch, Segantini, ecc.
A un anno dai giochi olimpici invernali del 2006, Torino dedica una grande mostra a "Gli impressionisti e la neve". I protagonisti sono loro, i soliti grandi pittori francesi che tutti conosciamo. Ma questa volta ad affiancarli sono anche alcuni loro colleghi europei, accomunati dalla rappresentazione della neve.
E che la cosa sia di buon auspicio per chi ha programmato la sua vacanza sui monti!
Su Artdreamguide puoi trovare una presentazione della mostra.
Tra le conseguenze ascritte a questo fenomeno, al primo posto figurano grandi mutamenti climatici. Sono già in atto?
Molti sostengono di sì. Qualcun altro sostiene di no o li minimizza.
Un fatto è certo, però. Di questi tempi la neve è divenuta una vera rarità. E ne sanno qualcosa i responsabili degli impianti di risalita in tante località sciistiche. Per non parlare delle grandi città del Nord Italia, dove la neve è oramai un ricordo...
Fa impressione pensare che nell'800 Pissarro poteva dipingere la campagna di Pontoise innevata, e che Monet era solito raffigurare il disgelo sulla Senna e i covoni di fieno imbiancati a Giverny. E come loro facevano altri grandi pittori: Courbet, Manet, Sisley, Caillebotte, Guillaumin, Gauguin, van Gogh, Munch, Segantini, ecc.
A un anno dai giochi olimpici invernali del 2006, Torino dedica una grande mostra a "Gli impressionisti e la neve". I protagonisti sono loro, i soliti grandi pittori francesi che tutti conosciamo. Ma questa volta ad affiancarli sono anche alcuni loro colleghi europei, accomunati dalla rappresentazione della neve.
E che la cosa sia di buon auspicio per chi ha programmato la sua vacanza sui monti!
Su Artdreamguide puoi trovare una presentazione della mostra.
Se chiedessimo a un campione eterogeneo di persone quale capitolo della storia dell'arte preferisce, l'esito sarebbe scontato. La maggioranza indicherebbe senz'altro l'Impressionismo.
Ma quanti saprebbero dire esattamente cos'è l'Impressionismo. Quanti riuscirebbero a spiegare in cosa consiste la sua carica innovativa?
Forse chiunque citerebbe i nomi di Monet, Pissarro e Renoir. Parlerebbe dei loro famosi paesaggi, decantandone i magnifici colori. Qualcuno ricorderebbe le incredibili difficoltà che dovettero affrontare per far apprezzare il proprio lavoro. E così facendo, magari, esprimerebbe anche la propria indignazione nei confronti del pubblico di allora, colpevole di aver disprezzato per lungo tempo i quadri impressionisti.
Quella degli impressionisti è una delle vicende più istruttive della storia dell'arte. Esorta a non adagiarsi sul gusto dominante del momento. Insegna a mettere da parte i preconcetti. Incita a guardare con attenzione il lavoro di un artista e a cercare di capirlo. Stimola al coraggio della ricerca e della scoperta.
Su Artdreamguide puoi trovare una schematica presentazione dell' Impressionismo" e dei suoi principali esponenti.
Ma quanti saprebbero dire esattamente cos'è l'Impressionismo. Quanti riuscirebbero a spiegare in cosa consiste la sua carica innovativa?
Forse chiunque citerebbe i nomi di Monet, Pissarro e Renoir. Parlerebbe dei loro famosi paesaggi, decantandone i magnifici colori. Qualcuno ricorderebbe le incredibili difficoltà che dovettero affrontare per far apprezzare il proprio lavoro. E così facendo, magari, esprimerebbe anche la propria indignazione nei confronti del pubblico di allora, colpevole di aver disprezzato per lungo tempo i quadri impressionisti.
Quella degli impressionisti è una delle vicende più istruttive della storia dell'arte. Esorta a non adagiarsi sul gusto dominante del momento. Insegna a mettere da parte i preconcetti. Incita a guardare con attenzione il lavoro di un artista e a cercare di capirlo. Stimola al coraggio della ricerca e della scoperta.
Su Artdreamguide puoi trovare una schematica presentazione dell' Impressionismo" e dei suoi principali esponenti.
Tra coloro che oggi stravedono per gli impressionisti molti storcerebbero il naso davanti a un'opera di Damien Hirst.
Ma, come si suol dire, tutto è relativo! Hirst, infatti, è una delle star più acclamate della scena artistica mondiale.
Non sono trascorsi tanti anni da quando l'artista britannico fece parlare di sé esponendo in una teca il corpo di una mucca divisa in due. Poco dopo, a finire in bacheca fu la carcassa di uno squalo. Ma tutto intero...
Poi, quasi a imprimere una intonazione più soft al suo lavoro, mise mano alla serie degli scaffali, pieni di confezioni di farmaci. Quindi, fu la volta delle tele bianche con pallini colorati. Piacevoli, non c'è che dire. Salvo il fatto che le tinte pastellose di quei pallini non facevano che riprendere quelle usate dalle case farmaceutiche per le pillole.
Desiderio di scandalizzare, allora?
Neanche un briciolo! Hirst, semplicemente, ha intessuto tutto il suo lavoro attorno a una personale concezione di realtà. Una realtà fatta di orrore per il corpo, di ansia per la salute, di minaccia da parte della chimica.
È un "Realismo" dei giorni nostri. Una visione che ha prodotto anche la sua icona monumentale. Si tratta di Hymn (Inno), un'enorme scultura che assomiglia al modello in plastica di un corpo umano ingrandito, con in mostra tutti i suoi organi e le sue parti anatomiche.
"The agony and the ecstasy" è il titolo della bella mostra dedicata al lavoro di Hirst presso il Museo Archeologico di Napoli.
Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Ma, come si suol dire, tutto è relativo! Hirst, infatti, è una delle star più acclamate della scena artistica mondiale.
Non sono trascorsi tanti anni da quando l'artista britannico fece parlare di sé esponendo in una teca il corpo di una mucca divisa in due. Poco dopo, a finire in bacheca fu la carcassa di uno squalo. Ma tutto intero...
Poi, quasi a imprimere una intonazione più soft al suo lavoro, mise mano alla serie degli scaffali, pieni di confezioni di farmaci. Quindi, fu la volta delle tele bianche con pallini colorati. Piacevoli, non c'è che dire. Salvo il fatto che le tinte pastellose di quei pallini non facevano che riprendere quelle usate dalle case farmaceutiche per le pillole.
Desiderio di scandalizzare, allora?
Neanche un briciolo! Hirst, semplicemente, ha intessuto tutto il suo lavoro attorno a una personale concezione di realtà. Una realtà fatta di orrore per il corpo, di ansia per la salute, di minaccia da parte della chimica.
È un "Realismo" dei giorni nostri. Una visione che ha prodotto anche la sua icona monumentale. Si tratta di Hymn (Inno), un'enorme scultura che assomiglia al modello in plastica di un corpo umano ingrandito, con in mostra tutti i suoi organi e le sue parti anatomiche.
"The agony and the ecstasy" è il titolo della bella mostra dedicata al lavoro di Hirst presso il Museo Archeologico di Napoli.
Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Nel 1963 Alberto Giacometti rilasciò una lunga intervista alla Televisione svizzera. Chi ha avuto la fortuna di vederla sarà rimasto sorpreso dalla rassomiglianza fisica tra l'artista e i personaggi delle sue opere. Somiglianza, del resto, già confermata dagli scritti di Jean-Paul Sartre e dalle formidabili fotografie di Henri Cartier-Bresson e Ugo Mulas.
Gli stessi volti incavati e spigolosi. Le stesse rughe che solcano le guance, la fronte e le mani, simili a profonde crepe. La stessa espressione di dubbio e lontananza...
Certo, non tutto coincide al 100%. Ad esempio, i volti delle sculture risultano appiattiti in senso longitudinale. Allo stesso modo, le figure appaiono allungate, quasi filiformi.
Il lavoro di Giacometti trae forza dalla realtà, ma non la riproduce fedelmente. La trasfigura. Questo è il suo modo di scandagliare la profondità dell'esistenza umana, scoprirne l'essenza tragica.
Le sculture di Giacometti sono uniche, memorabili. Con le loro superfici corrose, le loro membra assottigliate, gli sguardi persi verso l'orizzonte, evocano in maniera emblematica le ansie e l'incertezza dell'uomo contemporaneo.
Una bella mostra presso il Museo d'Arte di Ravenna documenta tutto il lavoro di Giacometti. E permette anche di vedere l'intervista televisiva all'artista...
Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Gli stessi volti incavati e spigolosi. Le stesse rughe che solcano le guance, la fronte e le mani, simili a profonde crepe. La stessa espressione di dubbio e lontananza...
Certo, non tutto coincide al 100%. Ad esempio, i volti delle sculture risultano appiattiti in senso longitudinale. Allo stesso modo, le figure appaiono allungate, quasi filiformi.
Il lavoro di Giacometti trae forza dalla realtà, ma non la riproduce fedelmente. La trasfigura. Questo è il suo modo di scandagliare la profondità dell'esistenza umana, scoprirne l'essenza tragica.
Le sculture di Giacometti sono uniche, memorabili. Con le loro superfici corrose, le loro membra assottigliate, gli sguardi persi verso l'orizzonte, evocano in maniera emblematica le ansie e l'incertezza dell'uomo contemporaneo.
Una bella mostra presso il Museo d'Arte di Ravenna documenta tutto il lavoro di Giacometti. E permette anche di vedere l'intervista televisiva all'artista...
Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Cresce la voglia di trascorrere le feste natalizie dedicandosi a qualcosa di piacevole e costruttivo? Era ora!
Per dare un aiuto a chi intende visitare qualche mostra bella e interessante, eccone un elenco schematico. Menziona solo mostre di maggior rilievo in luoghi vari, d'Italia e del mondo. Per maggiori informazioni rimandiamo alla pagina di Artdreamguide dedicata alle Mostre.
- Barcellona, "Woman"
- Basilea, "Donald Judd"
- Berlino, "Friedrich Christian Flick Collection"
- Bilbao, "Bill Viola"
- Brescia, "Monet, la Senna, le ninfee"
- Bruxelles, "Karel Appel"
- Colonia, "Edward Hopper"
- Ferrara, "Il cubismo, rivoluzione e tradizione"
- Firenze, "Moi! Autoritratti del XX secolo"
- Genova, "Arti & Architettura, 1900-2000"
- Londra, "Manet Face to Face"
- Londra, "Art in the Making: Degas"
- Londra, "Eyes, Lies and Illusions"
- Lugano, "Les enfants terribles"
- Madrid, "La collezione Taschen"
- Madrid, "Gauguin e le origini del Simbolismo"
- Milano, "The Andy Warhol Show"
- Milano, "Anselm Kiefer. I Sette Palazzi Celesti"
- Modena, "Action Painting. Arte americana 1940-1970"
- Monaco, "Gauguin, van Gogh to Dalí"
- Napoli, "Damien Hirst. The agony and the ecstasy"
- New York, "East Village USA"
- Parigi, "Sons & Lumiéres"
- Parigi, "New York et l'art moderne. Alfred Stieglitz et son cercle"
- Parigi, "Turner, Whistler, Monet"
- Ravenna, "Alberto Giacometti"
- Rivoli (To), "Franz Kline (1910-1962)"
- Roma, "Degas classico e moderno"
- Siena, "Ipermercati dell'arte"
- Torino, "Gli impressionisti e la neve"
- Venezia, "Turner and Venice"
- Venezia, "Salvador Dalí"
- Verona, "Kandinsky e l'anima russa"
- Vienna, "Chagall: The Late Works"
- Vienna, "Visions of America"
- Vienna, "Tamara De Lempicka: Femme Fatale des Art Deco"
- Zurigo, "Monet's garden"
- Washington, "Calder and Miró at The Phillips Collection"
Per dare un aiuto a chi intende visitare qualche mostra bella e interessante, eccone un elenco schematico. Menziona solo mostre di maggior rilievo in luoghi vari, d'Italia e del mondo. Per maggiori informazioni rimandiamo alla pagina di Artdreamguide dedicata alle Mostre.
- Barcellona, "Woman"
- Basilea, "Donald Judd"
- Berlino, "Friedrich Christian Flick Collection"
- Bilbao, "Bill Viola"
- Brescia, "Monet, la Senna, le ninfee"
- Bruxelles, "Karel Appel"
- Colonia, "Edward Hopper"
- Ferrara, "Il cubismo, rivoluzione e tradizione"
- Firenze, "Moi! Autoritratti del XX secolo"
- Genova, "Arti & Architettura, 1900-2000"
- Londra, "Manet Face to Face"
- Londra, "Art in the Making: Degas"
- Londra, "Eyes, Lies and Illusions"
- Lugano, "Les enfants terribles"
- Madrid, "La collezione Taschen"
- Madrid, "Gauguin e le origini del Simbolismo"
- Milano, "The Andy Warhol Show"
- Milano, "Anselm Kiefer. I Sette Palazzi Celesti"
- Modena, "Action Painting. Arte americana 1940-1970"
- Monaco, "Gauguin, van Gogh to Dalí"
- Napoli, "Damien Hirst. The agony and the ecstasy"
- New York, "East Village USA"
- Parigi, "Sons & Lumiéres"
- Parigi, "New York et l'art moderne. Alfred Stieglitz et son cercle"
- Parigi, "Turner, Whistler, Monet"
- Ravenna, "Alberto Giacometti"
- Rivoli (To), "Franz Kline (1910-1962)"
- Roma, "Degas classico e moderno"
- Siena, "Ipermercati dell'arte"
- Torino, "Gli impressionisti e la neve"
- Venezia, "Turner and Venice"
- Venezia, "Salvador Dalí"
- Verona, "Kandinsky e l'anima russa"
- Vienna, "Chagall: The Late Works"
- Vienna, "Visions of America"
- Vienna, "Tamara De Lempicka: Femme Fatale des Art Deco"
- Zurigo, "Monet's garden"
- Washington, "Calder and Miró at The Phillips Collection"
In questa sezione segnaliamo alcune visite guidate, organizzate con la collaborazione di OPERA d'ARTE.
Le visite vengono effettuate in date prestabilite.
Chiunque può partecipare, prenotando presso OPERA d'ARTE con almeno 20 giorni di anticipo. La prenotazione può essere effettuata in due modi:
- telefonando al numero di telefono 02/45487395,
- inviando una mail a .
Ricordiamo che gli utenti di Artdreamguide hanno diritto a uno sconto del 15% sul normale prezzo della visita (Euro 6,80 invece di 8,00). Per ottenerlo, basta farlo presente al momento della prenotazione.
- "Monet, la Senna, le ninfee", Brescia, Museo di Santa Giulia
data visita: 5 febbraio 2005 (prenot. entro il 28 dicembre)
- "Lucio Fontana. Opere (1947-1965)",
Legnano (Mi), Palazzo Leone da Perego
data visita: 23 gennaio (prenot. entro il 22 dicembre)
- "Alberto Giacometti", Ravenna, Museo d'Arte
data visita: 15 gennaio (prenot. entro il 5 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 19 gennaio)
- "Degas classico e moderno", Roma, Complesso del Vittoriano
data visita: 23 gennaio (prenot. entro il 4 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 7 gennaio)
- "Arti & Architettura, 1900-2000", Genova, Palazzo Ducale
data visita: 19 gennaio (prenot. entro il 4 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 14 gennaio)
- "Anselm Kiefer. I Sette Palazzi Celesti", Milano, Hangar Bicocca
data visita: 15 gennaio (prenot. entro il 5 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 19 gennaio)
Per tutti i dettagli, consulta la sezione di Artdreamguide dedicata alle visite guidate organizzate da OPERA d'ARTE.
Chiunque può partecipare, prenotando presso OPERA d'ARTE con almeno 20 giorni di anticipo. La prenotazione può essere effettuata in due modi:
- telefonando al numero di telefono 02/45487395,
- inviando una mail a .
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- "Monet, la Senna, le ninfee", Brescia, Museo di Santa Giulia
data visita: 5 febbraio 2005 (prenot. entro il 28 dicembre)
- "Lucio Fontana. Opere (1947-1965)",
Legnano (Mi), Palazzo Leone da Perego
data visita: 23 gennaio (prenot. entro il 22 dicembre)
- "Alberto Giacometti", Ravenna, Museo d'Arte
data visita: 15 gennaio (prenot. entro il 5 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 19 gennaio)
- "Degas classico e moderno", Roma, Complesso del Vittoriano
data visita: 23 gennaio (prenot. entro il 4 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 7 gennaio)
- "Arti & Architettura, 1900-2000", Genova, Palazzo Ducale
data visita: 19 gennaio (prenot. entro il 4 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 14 gennaio)
- "Anselm Kiefer. I Sette Palazzi Celesti", Milano, Hangar Bicocca
data visita: 15 gennaio (prenot. entro il 5 gennaio)
e 29 gennaio (prenot. entro il 19 gennaio)
Per tutti i dettagli, consulta la sezione di Artdreamguide dedicata alle visite guidate organizzate da OPERA d'ARTE.
L'Italia è un paese povero di petrolio, ma possiede un'infinità di bellezze culturali e paesaggistiche. Come ripetono i politici, sono proprio queste bellezze il suo "petrolio". Un "petrolio" che non brucia e non inquina...
Ma i beni culturali e ambientali sono delicati. Richiedono cura e dedizione. La loro conservazione impegna a fondo coloro che sono preposti alla loro manutenzione.
Nel 2002 il nostro parlamento ha approvato la legge che istituisce la cosiddetta Patrimonio dello Stato S.p.A.. Alla Società possono essere trasferiti in maniera parziale o totale i diritti relativi a beni di proprietà dello Stato. Tali diritti includono la valorizzazione, gestione e alienazione dei beni in questione. In altre parole, la Proprietà S.p.A. ha il potere anche di vendere.
All'indomani dell'approvazione della legge si sono levate violente proteste da parte di coloro che temono la cessione di beni di alto valore sotto il profilo culturale e ambientale.
Sull'onda di questi fatti è nato il sito web "Patrimonio sos.it".
Il sito si occupa della tutela dei beni culturali e ambientali da diversi punti di vista. Affronta gli aspetti giuridici e normativi. Tocca i temi della formazione e dell'occupazione nel campo dei beni culturali. Promuove dibattiti e discussioni su temi di attualità. Tiene una rubrica aggiornata dei principali avvenimenti. Mantiene legami con enti e associazioni. Offre spazi per comunicazioni da parte dei suoi utenti.
È un sito molto ben fatto. E non è poca cosa, se si pensa che nasce da spirito di volontariato.
Per approfondire varie tematiche relative alla tutela dei beni culturali e ambientali, visita "Patrimonio sos.it".
Ma i beni culturali e ambientali sono delicati. Richiedono cura e dedizione. La loro conservazione impegna a fondo coloro che sono preposti alla loro manutenzione.
Nel 2002 il nostro parlamento ha approvato la legge che istituisce la cosiddetta Patrimonio dello Stato S.p.A.. Alla Società possono essere trasferiti in maniera parziale o totale i diritti relativi a beni di proprietà dello Stato. Tali diritti includono la valorizzazione, gestione e alienazione dei beni in questione. In altre parole, la Proprietà S.p.A. ha il potere anche di vendere.
All'indomani dell'approvazione della legge si sono levate violente proteste da parte di coloro che temono la cessione di beni di alto valore sotto il profilo culturale e ambientale.
Sull'onda di questi fatti è nato il sito web "Patrimonio sos.it".
Il sito si occupa della tutela dei beni culturali e ambientali da diversi punti di vista. Affronta gli aspetti giuridici e normativi. Tocca i temi della formazione e dell'occupazione nel campo dei beni culturali. Promuove dibattiti e discussioni su temi di attualità. Tiene una rubrica aggiornata dei principali avvenimenti. Mantiene legami con enti e associazioni. Offre spazi per comunicazioni da parte dei suoi utenti.
È un sito molto ben fatto. E non è poca cosa, se si pensa che nasce da spirito di volontariato.
Per approfondire varie tematiche relative alla tutela dei beni culturali e ambientali, visita "Patrimonio sos.it".
Nei progetti di Net Art la cosa che in genere piace di più è poter interagire con il progetto, poter modificare lo strano oggetto che appare sul monitor.
Ma cos'è quell'oggetto con cui l'utente interagisce?
Non è un'entità reale. È un'entità virtuale. È un modello matematico creato dall'autore. È un complicato codice espresso attraverso un linguaggio informatico.
Quel codice stabilisce la forma e il funzionamento dell'oggetto. Determina anche lo spazio di manovra a disposizione dell'utente. Interagendo con l'oggetto è come se l'utente entrasse in rapporto con chi ha progettato il codice, ossia l'autore del progetto.
Per interagire in maniera consapevole l'utente dovrebbe, in teoria, conoscere le istruzioni per l'uso. E in effetti molti lavori ne sono dotati, anche se, così, viene a mancare un po' di suspance...
In mancanza delle istruzioni, invece, non c'è che provare, cercare di capire cosa fanno, come funzionano, a quali regole sembrano ubbidire.
Questo è quanto avviene in Re:move. L'autrice, l'austriaca Lia, lo ha concepito appositamente per il piacere e la sorpresa dell'utente.
Il lavoro consiste in dieci interfacce visive e sonore diverse, che si trasformano secondo schemi predeterminati. L'utente ha modo di intervenire, modificando le animazioni. E tutto senza avere la minima idea di come il dispositivo funzioni.
L'andamento programmato viene alterato dai click e dai movimenti del mouse. La dimensione della "necessità", garantita dal codice, si combina con quelle della "casualità" e dell' "arbitrio", introdotte dall'utente. Il Re:move è una sorta di luogo d'incontro tra il codice e l'utente. Un luogo di piacere e grande suggestione!
Attenzione: la seconda finestra che appare è un'aggiunta "impegnata" dell'artista, e non ha a che fare con il progetto di Net Art.
E allora, per smanettare con il mouse, visita Re:move, di Lia.
Ma cos'è quell'oggetto con cui l'utente interagisce?
Non è un'entità reale. È un'entità virtuale. È un modello matematico creato dall'autore. È un complicato codice espresso attraverso un linguaggio informatico.
Quel codice stabilisce la forma e il funzionamento dell'oggetto. Determina anche lo spazio di manovra a disposizione dell'utente. Interagendo con l'oggetto è come se l'utente entrasse in rapporto con chi ha progettato il codice, ossia l'autore del progetto.
Per interagire in maniera consapevole l'utente dovrebbe, in teoria, conoscere le istruzioni per l'uso. E in effetti molti lavori ne sono dotati, anche se, così, viene a mancare un po' di suspance...
In mancanza delle istruzioni, invece, non c'è che provare, cercare di capire cosa fanno, come funzionano, a quali regole sembrano ubbidire.
Questo è quanto avviene in Re:move. L'autrice, l'austriaca Lia, lo ha concepito appositamente per il piacere e la sorpresa dell'utente.
Il lavoro consiste in dieci interfacce visive e sonore diverse, che si trasformano secondo schemi predeterminati. L'utente ha modo di intervenire, modificando le animazioni. E tutto senza avere la minima idea di come il dispositivo funzioni.
L'andamento programmato viene alterato dai click e dai movimenti del mouse. La dimensione della "necessità", garantita dal codice, si combina con quelle della "casualità" e dell' "arbitrio", introdotte dall'utente. Il Re:move è una sorta di luogo d'incontro tra il codice e l'utente. Un luogo di piacere e grande suggestione!
Attenzione: la seconda finestra che appare è un'aggiunta "impegnata" dell'artista, e non ha a che fare con il progetto di Net Art.
E allora, per smanettare con il mouse, visita Re:move, di Lia.
- Si è costituita a Milano la Fondazione Marconi d'Arte Moderna e Contemporanea. La sede è la storica Galleria Marconi. Scopo principale è la valorizzazione di importanti fondi d'artista del '900: Man Ray, Sonia Delaunay, Lucio Fontana, Gianni Colombo, Mario Schifano, Enrico Baj, Emilio Tadini, ecc. In futuro da essa potrebbe anche scaturire un museo, dedicato a Man Ray.
- Il 27 novembre scorso, da Farsetti di Prato, è stata battuta in asta La battaglia di Ponte dell'Ammiraglio (1951) di Renato Guttuso. La grande tela ha raggiunto la cifra di 750,000 Euro. Ad aggiudicarsela è stata la Sovrintendenza di Firenze per la Galleria degli Uffizi.
- Dal 12 dicembre al 6 febbraio al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma è aperta una retrospettiva di Robert De Niro Sr. Il padre del famoso attore fu tra coloro che negli anni '40 esposero presso la galleria newyorkese di Peggy Guggenheim, Art of this Century. In mostra numerose tele di impronta espressionista.
- Il 22 novembre scorso, a Palermo, si è svolta l'assegnazione del "Premio Impresa e Cultura". L'ambìto riconoscimento premia le imprese che investono con continuità in progetti culturali. Vincitore di questa edizione è stato il Gruppo Zegna. Tra gli altri premiati figurano: BASF, Berloni, Abet Laminati, Banca di Credito Cooperativo di Cambiano, Castello di Ama, Montblanc Italia, TDK Marketing Europe GmbH, Aboca, Feedback.
- Il 27 novembre scorso, da Farsetti di Prato, è stata battuta in asta La battaglia di Ponte dell'Ammiraglio (1951) di Renato Guttuso. La grande tela ha raggiunto la cifra di 750,000 Euro. Ad aggiudicarsela è stata la Sovrintendenza di Firenze per la Galleria degli Uffizi.
- Dal 12 dicembre al 6 febbraio al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma è aperta una retrospettiva di Robert De Niro Sr. Il padre del famoso attore fu tra coloro che negli anni '40 esposero presso la galleria newyorkese di Peggy Guggenheim, Art of this Century. In mostra numerose tele di impronta espressionista.
- Il 22 novembre scorso, a Palermo, si è svolta l'assegnazione del "Premio Impresa e Cultura". L'ambìto riconoscimento premia le imprese che investono con continuità in progetti culturali. Vincitore di questa edizione è stato il Gruppo Zegna. Tra gli altri premiati figurano: BASF, Berloni, Abet Laminati, Banca di Credito Cooperativo di Cambiano, Castello di Ama, Montblanc Italia, TDK Marketing Europe GmbH, Aboca, Feedback.
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