Opere di Umberto Boccioni
Soggetti e temi ricorrenti nelle opere di Umberto Boccioni.
Temi del Futurismo: la scultura di Umberto Boccioni
Umberto Boccioni si forma come pittore. Si dedica alla scultura per un breve periodo, tra il 1911 e il 1914.
Realizza appena 12 opere, 7 delle quali sono andate distrutte. Delle 5 rimanenti due si possono includere sicuramente tra i capolavori assoluti del '900:
- Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912-13)
- Forme uniche della continuità nello spazio (1913).
Nel 1912 Boccioni pubblica su "Poesia" il Manifesto tecnico della scultura futurista. In esso delinea le sue idee per il rinnovamento di "quest'arte mummificata".
Nel Manifesto analizza l'opera di quattro scultori che considera rappresentativi: Meunier, Bourdelle, Medardo Rosso e soprattutto Rodin. Polemizza anche contro il concetto accademico di nudo, sottolineando come un'arte che abbia bisogno di spogliare un uomo e una donna per comunicare emozioni, sia un'arte morta. Secondo Boccioni, la scultura non deve essere imitazione della realtà, ma "partire dal nucleo centrale dell'oggetto che si vuole creare, per scoprire... le nuove forme che lo legano invisibilmente ma matematicamente all'infinito plastico apparente e all'infinito plastico interiore". Questo lo porta a interessarsi dei "piani atmosferici che legano e intersecano le cose" e a disinteressarsi dei materiali. L'idea è di straordinaria modernità.
Le sculture di Umberto Boccioni sono realizzate con i materiali più vari: legno, vetro, cartone, ferro, cemento, stoffa, specchi, luce elettrica ecc.
La prima scultura di Boccioni (Fusione di testa e finestra) e l'ultima (Dinamismo di un cavallo in corsa + Case, 1914-15) sono polimateriche. Ma il materiale da lui più usato è senz'altro il gesso. Questo spiega perché su un corpus di sculture, che ammonta a 13 pezzi, ne siano rimaste solo cinque. Tre di esse sono trasposizioni in bronzo di precedenti gessi: Antigrazioso, 1912; Sviluppo di una bottiglia nello spazio, 1912-13; Forme uniche della continuità nello spazio, 1913.
I temi di Boccioni non hanno nulla di innovativo o eccezionale. Sono teste, figure, bottiglie.
Straordinario è il pensiero che le anima, che l'artista battezza "trascendentalismo fisico". La scultura deve far vivere gli oggetti rendendo plastico il loro prolungamento nello spazio. Un oggetto finisce quando ne comincia un altro. Ed è per questo che l'ambiente deve formare un blocco unico, una compenetrazione dinamica, con il soggetto rappresentato.
Dopo Dinamismo di un cavallo in corsa + Case (1914-15) Boccioni lascia la scultura e torna alla pittura continuando a interessarsi alla rappresentazione del movimento. Bastano però due anni e l'artista si allontana decisamente dal canone futurista. Rifiuta l'astrazione, gli esperimenti polimaterici e torna alla figurazione rimeditando le idee di Cézanne.
Cosa avrebbe fatto se non fosse morto prematuramente non possiamo saperlo.
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Umberto Boccioni
Sviluppo
di una bottiglia
nello spazio
1912
Civico Museo
d'Arte Contemporanea
Milano -
Umberto Boccioni
Forme uniche
della continuità
nello spazio
1913
Civico Museo
d'Arte Contemporanea
Milano -
Umberto Boccioni
Testa
1912
Collezione privata
-
Umberto Boccioni
Antigrazioso
1912-13
Galleria Nazionale
d'Arte Moderna
Roma -
Umberto Boccioni
Dinamismo di
un cavallo in corsa
+ case
1914-15
Collezione
Peggy Guggenheim
Venezia