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Nel caso del Museum für Moderne Kunst (MMK) non si può parlare di attività espositiva vera e propria. Non vengono imbastiti progetti espositivi del tipo classico: il curatore che determina il filo conduttore della mostra, invita quindi un manipolo di artisti a presentare dei lavori che riflettano il tema, e stende i testi del catalogo.
Il museo del resto è tutto sommato piccolo. Gli spazi bastano appena a presentare una parte delle opere possedute.
Con ciò rimane il fatto che opere della collezione di tanto in tanto, temporaneamente, cedano il posto a opere singole o piccoli cicli di opere di singoli artisti. Sono spesso il preludio ad un loro eventuale acquisto da parte del museo. È successo, ad esempio, per B. Klemm, Albert Oehlen, Walter de Maria, U. Koch, Martin Honert, M. Völcker, Andreas Slominski, Manfred Stumpf, Katharina Fritsch, Stephan Balkenhol, Araki, ecc.
In rapporto al discorso mostre, assume un'importanza fondamentale l'aspetto editoriale.
La politica messa in atto dal Museum für Moderne Kunst prevede la pubblicazione di studi relativi alle opere di singoli artisti di proprietà del museo. I testi vengono redatti dal curatore Ammann e dai migliori specialisti internazionali.
Finora sono usciti volumi dedicati a Carl Andre, Siah Armajani, Joseph Beuys, A. e Bernhard Blume, Christin Boltanski, Francesco Clemente, Gotthard Graubner, On Kawara, Brian Klemm, Walter de Maria, Claes Oldenburg, C. Posenenske, Palermo, Peter Roehr e Franz Erhard Walther. Si tratta di vere perle scientifico-editoriali! |