Museum Kunst Palast Ehrenhof, Düsseldorf

Storia

Johann Wilhelm Schirmer, "Das Wetterhorn", 1837-38, Museum Kunst Palast Ehrenhof, Düsseldorf

Johann Wilhelm Schirmer
Das Wetterhorn, 1837-38
Museum Kunst Palast, Düsseldorf

Il Museum Kunst Palast di Düsseldorf ha origine nel 1710, con la costituzione della galleria di pittura del principe Johann Wilhelm del Palatinato. Si trattava di una raccolta molto celebre all'epoca. Passata per motivi ereditari ai Wittelsbach di Baviera, questi nel 1806, per proteggerla dalla guerra contro i francesi, la trasferirono quasi interamente a Monaco.
Il rimpianto per i Rubens, i van Dyck ed i Rembrandt perduti non venne certo attenuato dalla fondazione nel 1819 della Kunstakademie, che rilevò la parte rimanente delle opere.

Sul piano pratico la nascita della Kunstakademie, fungendo da importante luogo di formazione di nuovi artisti e da attivo centro promotore, contribuì in maniera decisiva alla ricostituzione delle collezioni.
Risultato ancora più importante fu, però, la nascita di una importante scuola pittorica locale. Loro opere e quelle di altri colleghi tedeschi andarono col tempo ad infoltire il fondo di opere della Kunstakademie.
Nemmeno la città di Düsseldorf rimase inerte. Attraverso acquisti e donazioni, specialmente quella di ceramiche di Laurenz Heinrich Hetjens, si giunse alla fondazione nel 1913 delle civiche raccolte d'arte. L'anno successivo nacque anche il Düsseldorfer Museumsverein, l'associazione degli amici del Kunstmuseum.
Con la costruzione degli spazi dell'Ehrenhof (1925-26) prese corpo il progetto del Kunstmuseum. In esso confluirono dapprima le raccolte civiche, quindi, nel 1932, le opere prima esposte alla Kunstakademie. Tra esse figuravano svariate tele dell'800, opere degli artisti della "Brücke", di August Macke e di Heinrich Campedonck.

La storia del Museum Kunst Palast avrebbe avuto esiti ben diversi se non avesse dovuto fare i conti con l'avvento al potere del nazismo e l'operazione "Entartete Kunst" (Arte degenerata).
Seguì, infatti, la dura battuta d'arresto del periodo 1933-45, comune a tutti i musei tedeschi. I contorni furono quelli soliti: blocco delle acquisizioni, destituzione del direttore e dei responsabili, requisizione delle opere "degenerate", cui si sommarono i danni inferti all'edificio dai bombardamenti. Solo nel 1948 il museo riuscì a riemergere dal buio tunnel della guerra, e a riaprire i battenti.
Il 1963 segna l'inizio di un periodo di nuovo splendore per il Kunstmuseum. L'afflusso incessante di donazioni e depositi riguardava tutte le sue sezioni: le collezioni Hentrich e Barlach-Heuer di vetri, la Girardet di dipinti olandesi del '600, le collezioni Binder e Schwartz di scultura, e la collezione Koch di arte degli anni '60 ("Zero", Richter, ecc.)."Entartete Kunst" (Arte degenerata)L'entità delle nuove acquisizioni risultò tale da imporre la costituzione di un museo separato per le ceramiche (Hetjens-Museum, 1967). Il museo stesso dovette essere chiuso temporaneamente, per consentire per il rinnovo degli ambienti (1979-85).

In anni più recenti, la favorevole congiuntura economica per Düsseldorf e la sua regione ha consentito di intraprendere una sistematica politica di acquisti, che è andata ad sommarsi agli effetti delle donazioni. L'obiettivo è stato quello di offrire un aggiornamento completo sull'arte tedesca più recente, con un occhio di riguardo per la scena artistica di Düsseldorf, stimolata dalla Kunstakademie.
Facendo alcuni confronti, un simile indirizzo risulta in perfetta sintonia con quello già adottato nell'800 nei confronti dei maestri della cosiddetta  "Düsseldorfer Malerschule". Mentre appare evidente il contrasto con la linea di alto livello, e rigorosamente internazionale, intrapresa da Werner Schmalenbach nel caso dell'altro grande museo d'arte della città, la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen.
In definitiva, si può parlare di una ripartizione intelligente di compiti tra le diverse istituzioni museali dedicate alle arti visive esistenti in città.

Sulla base di una concezione che considera le arti visive in senso ampio, il Museum Kunst Palast negli anni '90 ha sviluppato le sezioni di arte contemporanea e di design internazionale.
Per dare degna sistemazione a tutto il materiale a disposizione nella seconda metà degli anni '90 si è provveduto a riammodernare il Kunstpalast. L'operazione è stata resa possibile grazie all'intervento di sponsor privati. Traguardo finale è stata la creazione di un'apposita fondazione pubblica-privata che si occupa della gestione del nuovo complesso rinnovato: la Stiftung Museum Kunst Palast. Ad essa fanno capo la città di Düsseldorf e alcuni gruppi privati.
Dal 2000 dirige l'attività della fondazione e del museo Jean-Hubert Martin, noto curatore francese.

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