Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC), Milano
Storia
Le macerie del Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) di Milano,
dopo l'attentato dinamitardo del Luglio 1993
Il Padiglione d'Arte Contemporanea è una delle istituzioni più importanti in Italia nel campo dell'arte contemporanea. Per quel che riguarda Milano, è per il momento l'unica realizzazione degna di nota ad opera del Comune.
L'idea di creare il Padiglione d'Arte Contemporanea si fece strada nell'immediato dopoguerra. Le difficoltà della ripresa si intrecciavano, allora, con l'esigenza di ridare slancio alla cultura e al pensiero. L'amministrazione comunale decise perciò di destinare una sede idonea alla produzione artistica attuale.
Allo scopo vennero individuate le antiche scuderie della Villa Reale, distrutte dai bombardamenti. Nel 1947 fu indetto il concorso di progetti, vinto da Ignazio Gardella. I lavori durarono 5 anni. L'inaugurazione ufficiale avvenne nel 1954.
Negli anni seguenti, il Padiglione d'Arte Contemporanea servì sia da sede museale che espositiva nel campo dell'arte moderna e contemporanea. Tra i suoi compiti era quello di ospitare le collezioni comunali del XXº secolo: Boccioni, Modigliani, Sironi, Carrà, Morandi, ecc. Urgenti lavori di adeguamento funzionale resero necessaria la chiusura ala fine degli anni '60.
Il Padiglione d'Arte Contemporanea riaprì solo nel 1979. Da quel momento in avanti è servito esclusivamente come sede di mostre temporanee, assolvendo finalmente alla funzione per cui era stato progettato.
Nel 1993 un attentato dinamitardo di stampo mafioso distrusse il Padiglione d'Arte Contemporanea completamente. La ricostruzione venne curata dallo stesso Gardella, che apportò alcune miglioramenti. La riapertura è avvenuta nel 1996. Da allora ha funzionato con regolarità.