Museo d'Arte Contemporanea, Castello di Rivoli, Rivoli (TO)
Attività espositiva
Mostra di opere dalle collezioni dello Stedelijk Museum di Amsterdam (1995)
Il Museo d'Arte Contemporanea, Castello di Rivoli dal giorno della sua inaugurazione a oggi ha ospitato una sequenza pressoché ininterrotta di mostre, di cui alcune a carattere collettivo.
Le mostre hanno luogo prevalentemente al secondo e al terzo piano. Al secondo piano alcune sale riportano ancora le decorazioni originali. Immaginarsi il singolare contrasto con le opere esposte... Una sorta di passaggio dal passato al contemporaneo.
La direzione di Rudi Fuchs, rimasto a Rivoli fino al 1990, fece il suo esordio proprio con la mostra inaugurale: "Ouverture" (1984). Nei vari spazi del museo furono sistemate grandi opere di molti dei maggiori esponenti della scena artistica internazionale, diversi dei quali figurano oggi nella collezione permanente. Durante il mandato di Fuchs si svolsero importanti mostre tematiche e collettive. "Rennweg" (1985), dedicata al Wiener Aktionismus. "Standing Sculpture" (1988), che presentava giganteschi lavori scultorei. "Piano Nobile" (1989). Svariate le personali. Bernd+Hilla Becher, Gilbert & George e Nicola De Maria nel 1985. Markus Lüpertz e Karel Appel nel 1987. Jannis Kounellis, Alberto Giacometti e Luciano Fabro nel 1989. Arnulf Rainer e Mario Merz nel 1990.
L'avvento di Ida Gianelli alla direzione ha visto accentuarsi l'interesse nei confronti della produzione artistica più recente. Nel contempo il raggio d'azione si è allargato alla fotografia: "Sguardo di Medusa" (1991) e "Fotografia d'artista" (1993) sono gli esempi più importanti, insieme alle monografiche dedicate a Mario Giacomelli (1992) e Helmut Newton (1994). Altri eventi significativi dell'attuale gestione Gianelli sono le mostre personali dedicate a Giulio Paolini e Alberto Burri nel 1991, Giuseppe Penone e Piero Manzoni nel 1992, Enzo Cucchi nel 1993, Keith Haring e Carla Accardi nel 1994.
Dulcis in fundo... i due eventi che hanno suscitato maggior risonanza: "Post Human" (1992), a cura di Jeffrey Deitch, e "Un'avventura internazionale. Torino e le arti 1950-1970" (1993), la grande mostra curata da Germano Celant, Paolo Fossati e Ida Gianelli, dedicata al ruolo centrale di Torino nell'ambito della produzione artistica italiana e internazionale.
Con l'inaugurazione della Manica Lunga si sono resi disponibili nuovi spazi espositivi, utilizzati per presentare al pubblico una mostra fotografica di Helmut Newton e una personale dell'artista islandese Olafur Eliasson (1999).
Da alcuni il compito di curatrice delle mostre di arte contemporanea viene svolto da Carolyn Christov-Bakargiev.