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La Galleria d'Arte moderna e Contemporanea di Palazzo Forti a Verona ha sede nell'omonimo palazzo, situato nel centro della città.
Le origini di Palazzo Forti risalgono probabilmente al secolo XIIIº.
La costruzione ha subito negli anni numerose trasformazioni e interventi di restauro che hanno alterato l'originaria struttura medioevale.
Intorno alla metà del '400 l'edificio fu acquistato dalla famiglia Emilei. Fu allora trasformato in un palazzo residenziale, dotato di saloni, locali di rappresentanza, giardini e cortili. Altre modifiche furono apportate nel '500 e nel '700, quando l'architetto Ignazio Pellegrini si occupò del rifacimento della facciata principale.
L'intervento più radicale si deve agli austriaci del generale Radetzsky. Preso in affitto parte dell'edificio da Pietro Emilei, ne stravolsero la struttura, prolungandola fino all'odierna via Massalongo.
Nel 1854 Pietro Emilei fu costretto a vendere il palazzo a Israele Forti, che decise un ulteriore restauro.
Nel 1937 Achille Forti, ultimo discendente della famiglia, lasciò il palazzo in eredità al Comune di Verona. Suo desiderio era che potesse diventare un museo. E così effettivamente avvenne. Ma fu solo per un anno circa.
Nel dopoguerra Palazzo Forti fu utilizzato per scopi pubblici.
Nel 1966 fu ristrutturato in vista della sua riapertura come spazio museale. Fu allora che i lavori misero chiaramente in luce la sua origine medioevale.
Chiuso quasi subito, il nuovo museo fu riaperto soltanto nel 1982.
Nel 1995 Palazzo Forti è stato nuovamente restaurato per rendere agibili anche gli spazi inutilizzati. |
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