The Phillips Collection, Washington (DC)
Pierre-Auguste Renoir, Le Déjeuner des canotiers, 1881
olio su tela, 129,5 x 172,5 cm
La Phillips Collection di Washington (DC) è uno dei primi musei d'arte moderna sorti in America. È universalmente conosciuta soprattutto per i grandi capolavori dell'impressionismo, ma presenta anche grandi importanti opere del primo '900 e del dopoguerra europeo e americano.
La Phillips Collection è frutto dell'attività di un unico, grande collezionista d'arte: Duncan Phillips. Phillips nel corso della sua vita, con l'appoggio della moglie Marjorie Acker, raccolse la massima parte delle 2.500 opere d'arte che costituiscono il museo attuale.
All'apparenza, quindi, la Phillips Collection sembrerebbe condividere le stesse origini di altri musei minori: musei dovuti alla figura di un singolo collezionista, che ad un certo punto della sua vita decide di aprire la sua collezione al pubblico. Ma in questo caso il discorso è differente. Sin dalle prime battute, la collezione di Duncan Phillips si è formata sulla base di un grande progetto: quello di dare vita ad un'iniziativa che andasse a beneficio della comunità cittadina. Il nascere come iniziativa di un singolo per divenire realtà aperta al pubblico era in pratica un fatto iscritto sin dall'inizio, nei suoi stessi cromosomi.
Fu la scomparsa pressoché contemporanea del padre e del fratello ad indurre Phillips a ricordarli attraverso un grande gesto di pubblica utilità. Tra il 1918 e l'anno dell'apertura al pubblico, avvenuta nel 1921, riuscì a raccogliere ben 240 dipinti, che nel 1930 arrivarono a 600. Approfittando di importanti vendite all'asta, negli anni '20 Phillips riuscì ad assicurarsi straordinari capolavori, tra cui Le Déjeuner des canotiers di Pierre Auguste Renoir, l'opera più nota della collezione.
Nel 1930 i Phillips si trasferirono in una nuova abitazione, destinando quella originaria interamente a museo. Ma col tempo nemmeno questo bastò più. Così, nel 1960 venne aggiunta una nuova ala. Duncan Phillips svolgeva le mansioni di finanziatore e direttore, coadiuvato dalla moglie. A lei passarono tutte le consegne nel 1966, alla morte di Phillips.
Phillips lasciò un fondo di 3 milioni di sterline, destinato a garantire il funzionamento del museo, l'organizzazione di mostre temporanee e persino l'acquisto di qualche opera d'arte. Oggi l'amministrazione è affidata ad un Board of Trustees, che provvede a gestire la dotazione finanziaria e a fissare le linee culturali essenziali.
La Phillips Collection ha sede ancora nella residenza originaria di Phillips. Questa è situata in una zona centrale di Washington, a metà strada tra l'area governativa e Georgetown. L'edificio risale al 1897. Esteriormente si presenta in stile georgiano, con piedestallo e tetto mansardato. Negli ultimi anni ha subito svariati rimaneggiamenti, dovuti all'insufficienza di spazio. Il primo è avvenuto nel 1960, ai tempi di Phillips. Il secondo, nel 1984, ha comportanto la ristrutturazione di tutto il complesso. Ultima in ordine tempo è stata l'aggiunta della Goh Annex nel 1989. Il risultato è un percorso espositivo che si sviluppa in parte attraverso le stanze eleganti della residenza storica, e in parte attraverso gli ambienti moderni delle espansioni.
Marjorie e Duncan Phillips all'inizio degli anni '20
La Phillips Collection di Washington (DC) ha il suo punto di forza nella collezione di impressionismo e arte moderna. Tra le opere che fanno da contorno sono alcune tele di El Greco e Chardin, ritenuti da Phillips precursori di molte tendenze ottocentesche e novecentesche. Cronologicamente precedenti all'impressionismo sono le opere di Eugène Delacroix, J.B.C. Corot, Gustave Courbet e Honoré Daumier. Affiancano lo splendido Renoir, molte opere di Edgar Degas, tele di Edouard Manet, Claude Monet e Camille Pissarro. Innumerevoli anche le opere di Paul Cézanne (ritratti e paesaggi), Vincent van Gogh, Henri de Toulouse-Lautrec, Pierre Bonnard, Edouard Vuillard e Henri Rousseau.
Passando al primo '900, si devono segnalare le tele di Henri Matisse, Pablo Picasso (tra cui La chambre blue, opera del 1901), Georges Braque, Georges Rouault, Man Ray, Piet Mondrian e Giorgio Morandi. In ambito tedesco figurano tele di Wassily Kandinsky, Franz Marc e svariate opere di Paul Klee, cui è riservata una saletta intera.
Il tardo '800 americano figura con opere di Thomas Eakins, Winslow Homer, Maurice Prendergast e Ryder. Phillips però fu grande estimatore di noti artisti modernisti americani, come John Marin, Stuart Davis, Marsden Hartley, Arthur G. Dove, Milton Avery e Georgia O'Keeffe (una tela bellissima è Pattern of Leaves del 1923). Meno noti sono i nomi di Horace Pippin, Augustus Tack e Karl Knaths, o anche quello dell'artista naif Grandma Moses.
Ma la Phillips Collection si spinge anche nel dopoguerra: Willem de Kooning, Adolph Gottlieb, Richard Diebenkorn e Jacob Lawrence. Qui la maggiore attrattiva è costituita dalla Rothko Room, la bianca saletta contenente le 4 grandi tele di Mark Rothko.
Tra le iniziative che hanno luogo presso la Phillips Collection, continua a suscitare grandi consensi la serie di concerti, che dal 1941 si tiene ogni domenica pomeriggio. Un'operazione che, oltre a creare una fusione tra espressioni dell'arte diverse, è servita a lanciare nuovi talenti in campo musicale.
Informazioni generali
Le altre sezioni
L'edificio della Phillips Collection di Washington (DC)