Henri Rousseau Le Douanier (Il doganiere)
Attività artistica di Henri Rousseau il doganiere
Henri Rousseau, detto "il doganiere", è una figura difficilmente incasellabile nel panorama della pittura francese.
Autodidatta per formazione, Rousseau opera tra la fine '800 e l'inizio '900. Vive, quindi, il grande fermento da cui scaturiscono i principali movimenti d'avanguardia. Ma il suo lavoro si colloca di fatto ai margini di ogni scuola, movimento o tendenza.
Rousseau non vive isolato dal mondo. Infatti, coglie ogni occasione per esporre pubblicamente le sue opere: dapprima al Salon des Refusés, poi al Salon des Indépendants. Nonostante ciò, gode di scarsa attenzione da parte della critica del tempo. I suoi veri scopritori ed estimatori sono giovani artisti e letterati: Felix Vallotton, Robert Delaunay, Pablo Picasso, Guillaume Apollinaire e, più tardi, il pittore americano Max Weber. Unica eccezione tra gli addetti ai lavori è il critico-mercante Wilhelm Uhde.
Henri Rousseau è famoso soprattutto per le sue raffigurazioni di mondi esotici: foreste tropicali, praterie, giungle dalla vegetazione rigogliosa e abitate da animali strani. Sono quadri dalla tecnica elementare, ma nel contempo densi di fascino e mistero.
Per queste opere e per il suo modo di concepire l'arte Henri Rousseau viene oggi considerato il caposcuola della pittura primitiva e naïf.
Questa definizione mette in evidenza alcune caratteristiche:
- la sua formazione al di fuori dell'ambito accademico
- l'indipendenza della sua pittura da correnti, scuole, ideologie e programmi
- la grande spontaneità nella scelta dei soggetti, dei motivi e della tecnica
- il suo atteggiamento ingenuo, ma genuino, verso la realtà e la natura.
Sotto ogni punto di vista, Rousseau è un vero autodidatta.
Dipinge in maniera elementare, stendendo i singoli colori uno dopo l'altro. La sua concezione della pittura non scaturisce da idee profonde, né tantomeno approda a importanti propositi teorici.
Queste caratteristiche si riflettono sulla sua evoluzione artistica. Rousseau non percorre l'iter tipico dell'artista professionista. Non passa attraverso le trasformazioni fisiologiche che segnano la carriera di tanti giovani colleghi del suo tempo. Il suo lavoro procede sino alla fine senza cambiamenti sostanziali, sia riguardo lo stile che i soggetti dei quadri.
A dispetto della sua ingenuità, la pittura di Rousseau ha influenzato tanti protagonisti dell'arte moderna.
Trovano ispirazione in lui alcuni giovani artisti del tempo alla ricerca di un'autentica purezza espressiva. Artisti che, oltretutto, figurano tra i principali estimatori dell'arte primitiva: Picasso, Braque, Delaunay, Kandinsky; Marc, Macke.
Più tardi, trovano ispirazione nel suo lavoro anche i surrealisti. Motivo d'interesse è soprattutto il carattere sognante, onirico, delle ultime tele.
Ma la lezione di Henri Rousseau è stata di portata ancora più ampia.
Rousseau, infatti, incarna la figura di colui che si è presentato sull'agguerrita scena artistica parigina senza iter formativo e con scarse capacità professionali. Nonostante questo, rivendica il proprio diritto a sentirsi pittore, artista alla pari di chiunque altro.
In questo modo, Rousseau annuncia alle giovani generazioni l'arrivo di una nuova libertà nell'arte. Una libertà che ammette modi diversi di concepire la rappresentazione della realtà, nonché la possibilità di sperimentare tecniche inusuali. Una libertà che comprende anche il diritto di essere pittore a prescindere da capacità tecniche, cultura e livello di formazione.