Mostre di arte moderna e contemporanea

La dinamo futurista: Omaggio a Umberto Boccioni /
Primo Conti - Disegni per Harriet Quien, "La donna che venne dal mare", 1912-1925

15 febbraio - 19 aprile 2009

Museo d'Arte Moderna
Villa Malpensata
Riva Caccia 5, Lugano
Orari: mar-dom 10-18, lunedì chiuso

Il Museo d'Arte di Lugano approfitta del centenario di nascita del movimento futurista per ricordare due protagonisti di quest'innovativa avanguardia italiana, Umberto Boccioni (1882-1916) e Primo Conti (1900-1988), ma, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l'analisi dei curatori tocca solo marginalmente il periodo futurista. I lavori esposti fanno parte, infatti, di alcuni importanti nuclei collezionistici, che conservano anche opere riferibili ad altre fasi della carriera di questi autori e sarebbe stato un vero peccato non metterle in relazione tra loro e non mostrarle al pubblico.

I disegni, gli olii e le grafiche di Boccioni, che Tonino Sicoli e Cristina Sonderegger hanno selezionato per quest'esposizione, arrivano dalle Collezioni civiche di Lugano, che le hanno ricevute in dono nel 1961 dallo stampatore Gabriele Chiattone, e da quelle della Galleria Nazionale di Cosenza, che le ha ottenute da Carlo Bilotti nel 1996.
La maggior parte di questi lavori appartiene al periodo di formazione di Boccioni, quando l'artista è ancora suggestionato dalle ricerche simboliste e divisioniste. Non mancano comunque alcune interessanti opere futuriste o d'impostazione cézanniana.

Anche la mostra su Primo Conti, curata da Daniela Palazzoli ed Enrico Crispolti, comincia con alcuni lavori d'esordio, di matrice espressionista, ma affronta poi la fase futurista, quella metafisica e quella classica.
Le opere arrivano dalla collezione di un amore giovanile del pittore, la Signora Harriet Quien (1900-1981), una donna straordinaria, cosmopolita e moderna, che l'artista aveva conosciuto sulla spiaggia di Antignano e pretendeva di essere chiamata "Harry". Non trovava giusto, infatti, che la personalità di un individuo fosse giudicata in base al sesso.
La passione di Conti per la sua Musa, la "donna che venne dal mare", dà concretezza a uno dei più grandi desideri dell'artista, quello di fare dell'arte e dell'esistenza una cosa sola. Per lui, infatti, l'opera d'arte, per essere viva, doveva condividere la stessa sorte dell'uomo, che è fatta di amore, ma anche di sofferenza e morte.

La mostra su Boccioni, che in seguito farà tappa in Calabria, è accompagnata da un bel catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale.

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