Mostre di arte moderna e contemporanea

Boldini e la Belle Époque

26 marzo - 24 luglio 2011

Villa Olmo
Via Cantoni 1, Como
Info. 031-252352
Orari: 9-20, ven-dom 9-22, lunedì chiuso

Villa Olmo con le sue sale, i suoi specchi, le sue eleganti decorazioni, è lo scenario ideale per questa mostra che ci introduce nello splendido mondo raccontato dall'artista ferrarese Giovanni Boldini (1842-1931), che più di ogni altro si è fatto interprete e cantore di quel periodo fastoso e scintillante, che va sotto il nome di Belle Époque. Un momento molto particolare, caratterizzato da una grande fiducia nel progresso, dall'affermazione della classe borghese, da una diffusa sensazione di joie de vivre, che si ripercuote sui gusti e i costumi della gente abbiente, sempre più lontana dalle urgenze della quotidianità e incline all'ozio, al divertimento, ai piaceri del gioco e della carne. Un comportamento che contagia anche le donne, che si fanno via via più libere e indipendenti, incuranti della morale e dei legami familiari, attratte dalla vita mondana e amorosa.
La città che più di ogni altra incarna questo desiderio di successo e affermazione è Parigi, che, a cavallo tra '800 e '900, è veramente il "centro del mondo", il luogo dove tutti vorrebbero vivere e lavorare. Soprattutto gli artisti.

Boldini, che è nato a Ferrara, ma ha vissuto a lungo a Firenze, dove ha frequentato l'Accademia, il Caffè Michelangiolo e il gruppo dei Macchiaioli, si reca per la prima volta a Parigi nel 1867 e viene subito folgorato dalla sua vivacità, dal suo clima cosmopolita, elegante e mondano, di cui sogna di entrare a far parte. Ci ritorna nel 1871, dopo un breve e fortunato soggiorno londinese, deciso a farsi valere e ottenere il successo che merita.
L'anno successivo fa già parte della scuderia di Goupil, per il quale realizza scenette di genere e ritratti "à la mode", che piacciono molto al pubblico aristocratico e borghese e gli garantiscono l'accesso ai principali salotti della città e l'esposizione ai Salon.
Il suo studio, in Boulevard Berthier, diventa luogo di incontro di pittori, uomini illustri e donne affascinanti, con le quali instaura rapporti professionali e amorosi. Anche se la natura non lo ha dotato di un fisico prestante, il suo talento ne fa, infatti, uno degli uomini più ricercati e contesi di Parigi, capace di intessere relazioni, più o meno strette, con le signore più eleganti e sofisticate della città, di cui ci ha lasciato ritratti davvero straordinari (Contessa Gabrielle de Rasty, 1878 ca.; Il pastello bianco, 1888; Ritratto di Emiliana Concha de Ossa, 1901; Ritratto di Mademoiselle de Nemidoff, 1908; La dame de Biarritz, 1912; Ritratto della marchesa Luisa Casati, 1915 ca.).
Via via che Boldini rafforza la sua posizione economica e il suo prestigio, anche la sua pittura subisce un'evoluzione, si fa sempre più libera e audace, dinamica e moderna, rispecchiando nello stile l'evoluzione della società e il nuovo ideale femminile.
Le donne comunque non sono il suo solo interesse. Boldini nutre, infatti, una grande passione anche per il mondo della musica e dello spettacolo, ai quali ha dedicato diversi lavori, alcuni dei quali si possono vedere anche in questa mostra, che consente di ripercorrere le tappe principali della sua carriera dalle esperienze giovanili agli anni della maturità.

A differenza della rassegna di Padova del 2005, che era una monografica, la mostra di Como, curata da Sergio Gaddi e Tiziano Panconi, non si sofferma soltanto su Boldini, di cui comunque si posssono ammirare diversi capolavori, tra cui alcuni incomparabili ritratti di donne, sofisticate, eleganti, sicure di sé, delle vere e proprie "femmes fatales", ma propone anche altri autori suoi contemporanei, più o meno conosciuti, che al pari di lui hanno respirato e riprodotto quel clima euforico e malinconico, che avrebbe avuto fine con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Tra loro, spiccano Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Vittorio Corcos, ai quali è dedicato ampio spazio, anche se il più interessante, per le opere esposte, è sicuramente l'ultimo, cui si devono altre bellissime, e intense, figure femminili.

L'esposizione, che è accompagnata da un bel catalogo, edito da Silvana Editoriale, è resa ancor più preziosa e intrigante dalla possibilità di assistere, il sabato alle 21, a uno spettacolo teatrale, "Café Belle Époque", che prende spunto dalla storia di Violetta, la protagonista della Signora delle Camelie di Alexander Dumas, per raccontare la vita sfarzosa e corrotta della Parigi di fine '800.

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