Mostre di arte moderna e contemporanea
Fabrizio De André. La mostra
11 marzo - 15 maggio 2011
Rotonda della Besana
Via Besana 12, Milano
Tel. 02-43353522
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio e sab 9:30-22:30. Dall'8 al 15 maggio 9:30-22:30
Dopo Genova, Nuoro, Roma e Palermo, anche Milano ha deciso di rendere omaggio a Fabrizio De André, che è stato uno dei più profondi e impegnati cantautori italiani, ospitando la tappa conclusiva di questa mostra, che ci invita a conoscere la vita, la musica, le passioni di questo scrittore e interprete straordinario attraverso un percorso particolare, multimediale e interattivo, fatto di suoni, canzoni, parole e ricordi. La scelta di questa città non è casuale dato che Fabrizio ha avuto qui la possibilità di farsi conoscere da un pubblico più vasto ed è qui che ha concluso la sua esistenza l'11 gennaio del 1999.
La rassegna, realizzata in collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André, diretta da Dori Ghezzi, che è stata la sua compagna di vita dal 1974 fino alla fine, si articola in diverse sale, che raccontano, da angolature diverse, la poetica di questo "artista della canzone", che ha dato spazio, nelle sue opere ai deboli, agli emarginati, agli esclusi, e ha pagato questa sua presa di posizione contro la borghesia, la guerra, l'ipocrisia, in prima persona. I temi da lui affrontati (prostituzione, contestazione, criminalità organizzata, droga, aborto, omosessualità, suicidio ecc.), infatti, erano troppo scottanti e di attualità per piacere a tutti. Costituivano invece un punto di riferimento importante per quanti condividevano il suo pensiero, le sue idee, il suo modo di fare sarcastico, ironico e pungente, che non lasciava scampo agli arroganti, ai bigotti, ai poveri di cuore, e si caricava di umanità nei confronti degli "indesiderabili", di chi non aveva niente ed era costretto a vivere ai margini. Quella feccia, quel letame, da cui però potevano nascere grandi cose.
Il percorso espositivo, che molto deve alle installazioni di Studio Azzurro, che è uno dei migliori gruppi artistici italiani attivi nel campo delle nuove tecnologie, si apre con un approfondimento dei soggetti più ricorrenti nelle canzoni di De André - gli ultimi, la guerra, la morte, l'amore, le donne, Genova, la libertà - che vengono messi in relazione con tematiche d'attualità. Non esiste comunque un itinerario preciso. Il pubblico, infatti, è libero di muoversi nei diversi ambienti e inventare a piacere la propria mostra. Può scegliere l'album che preferisce e scoprire, attraverso un tavolo sensibile e interattivo, la genesi e il contesto storico sociale in cui è stato creato, ascoltare le voci dei collaboratori, sentire un pezzo di concerto live. Può scegliere uno dei più famosi personaggi cantati da De André (Carlo Martello, Marinella, Piero, Bocca di Rosa, Amico fragile ecc.) e abbinarlo alle carte dei tarocchi che gli piacciono di più, dando vita a delle carte virtuali personalizzate, che si possono spedire via mail. Può limitarsi a guardare i video, le foto e i documenti che raccontano la vita e il pensiero di questo personaggio straordinario, che considerava la musica una necessità e riteneva che il suo lavoro avesse due scopi, quello di cambiare il mondo e lottare per la giustizia sociale. Un ideale altissimo, che ci insegna a pensare con la nostra testa e non sottrarci alle nostre responsabilità perché la rivoluzione comincia dentro ciascuno di noi.
La mostra, che è arricchita da un'interessantissima sezione video, curata da Vincenzo Mollica, è accompagnata da un bel catalogo, pubblicato da Silvana editoriale, che ci fa entrare nel mondo di De André attraverso le parole di chi l'ha conosciuto e le sue. Al suo interno si trovano, infatti, le trascrizioni delle sue interviste più riuscite, quelle effettuate da Enza Sampò e Mario Luzzatto Fegiz. "Uno zibaldone di riflessioni preziose che - come ci ricorda Mollica - ci aiutano a tenere la rotta in questo tempo sgangherato, esattamente come fanno le sue canzoni, che arrivano direttamente al cuore senza bisogno di bussare".