Mostre di arte moderna e contemporanea

Gio Ponti. Il fascino della ceramica

6 maggio - 31 luglio 2011

Grattacielo Pirelli
Sede della Regione Lombardia
Via Fabio Filzi 22, Milano
Tel. 02-45487400
Orari: mar-ven 15-19, sab-dom 10-19, lunedì chiuso

Nel 1923, dopo aver conseguito la Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano, aver aperto uno studio ed essersi sposato, Gio Ponti (1891-1979), che è ancora giovanissimo, comincia a lavorare per la Manifattura Ceramica Richard Ginori, di cui assume subito la direzione artistica. Un compito che porterà avanti fino al 1930 imprimendo una svolta importante alla produzione. Le sue qualità inventive, unite all'abilità delle maestranze della fabbrica, permettono, infatti, di dare vita a ceramiche e maioliche raffinatissime e di gran pregio, innovative per forme e decori, che guardano all'antichità classica, alla tradizione rinascimentale, al folclore, ma anche alle espressioni artistiche contemporanee, che sono quelle del Futurismo, della Metafisica e di Novecento.
Ponti comunque non si ferma qua. La sua natura eclettica e i suoi tanti interessi, lo spingono, infatti, a introdurre all'interno delle sue ceramiche anche dei riferimenti all'architettura, quella di Vitruvio, Serlio e Palladio, ma anche la sua, come dimostrano alcuni rarissimi disegni esposti in mostra, che arrivano dal Museo di Doccia.

Il successo gli arride quasi subito. Nel 1923 partecipa, infatti, alla Mostra Internazionale di Arti Decorative di Monza e si segnala per l'originalità delle proposte, che traggono ispirazione dal passato, ma guardano molto anche al presente con una straordinaria varietà di forme (urne, ciste, vasi, piatti, coppe ecc.) e decori. Ogni oggetto appare, infatti, come una messa in scena in miniatura, un teatro sospeso nel tempo, dove fanno la loro comparsa personaggi femminili, avvolti da sbuffi di nuvole, filosofi, edili, cacciatori, putti, giocolieri, sciatori, barche, animali, figure isolate che si contrappongono a sfondi di natura geometrica, che evocano cittadine e vedute urbane. Soggetti carichi di citazioni e rimandi, ma anche di un sottile e intelligente filo di ironia, grazie al quale Ponti riesce a dare libero sfogo alla sua creatività.
Il primo grande riconoscimento internazionale è comunque quello del 1925, quando Ponti presenta le sue ceramiche all'Exposition Internationale des Arts Decoratifs di Parigi, dove riesce a portare a casa niente meno che il Grand Prix.
La sua direzione, che, come abbiamo visto, dura fino al 1930, si caratterizza per una grande attenzione nei confronti dell'innovazione e della sperimentazione, ma anche della comunicazione, di cui Ponti è uno dei primi a riconoscere l'importanza, tanto è vero che si occupa anche dei cataloghi e della pubblicità.
Col tempo, accanto a pezzi di grande raffinatezza vengono prodotti anche pezzi di minor pregio, destinati a un pubblico meno abbiente. Anche in questo caso comunque la qualità artistica resta molto alta. Quella affrontata da Pnti e dalla Richard Ginori, infatti, è più che altro di una scelta etica, fatta per offrire oggetti eleganti anche alle famiglie medie e non soltanto alle élites.

La rassegna, che è curata da Dario Matteoni, propone un'ampia selezione di ceramiche che la Richard Ginori ha realizzato sotto la direzione di Ponti ed è affiancata da disegni e filmati che raccontano la raffinatezza raggiunta da questa manifattura grazie all'abilità delle sue maestranze e alla collaborazione di velenti artisti e scultori. Tra i pezzi forti, si possono segnalare uno splendido centrotavola realizzato per le Ambasciate italiane all'estero, Il trionfo dell'amore e della morte, , che risente ancora di un certo gusto impero e déco, le maioliche della serie "Le mie donne", Le passioni prigioniere, Le passeggiate archeologiche, i vasi globulari del ciclo "Le mie terre", che richiamano l'idea dei mappamondi, La grande bomboniera Balletto, di cui esistono due versioni, una più seria e l'altra quasi pop, le coppe dedicate al mondo del circo ecc.

La mostra allestita al Grattacielo Pirelli, che è sicuramente il capolavoro di Ponti, trova un completamento in Triennale, dove è presentata una grande antologica del suo lavoro, in Italia e all'estero. Un percorso variegato e suggestivo, che rende conto della sua multiforme attivitagrave; attraverso sculture, disegni, ceramiche, pezzi di design, progetti d'architettura, documenti e filmati.

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