Mostre di arte moderna e contemporanea
Rodin. Le origini del genio (1864-1884)
20 novembre 2010 - 20 marzo 2011
Palazzo Leone da Perego
Via Gilardelli 10, Legnano (MI)
Tel. Info. 0331-471244
Orari: mar-dom 9:30-19, lunedì chiuso
Legnano, che è una delle cittadine più affascinanti e ricche di storia dell'hinterland milanese, ha deciso di dedicare la grande mostra d'inverno ad Auguste Rodin (1840-1917), che è stato uno dei più importanti scultori francesi attivi a cavallo tra '800 e '900. A lui si deve, infatti, una vera e propria rivoluzione artistica, caratterizzata da un nuovo modo di modellare le figure, realistico, ma dinamico, capace di porre in risalto, allo stesso tempo, il corpo e l'anima dei personaggi rappresentati. Lo spirito e la materia sono, infatti, fortemente connessi nell'opera di questo genio della scultura, la cui poetica legata all'idea del frammento, del movimento, dell'espressività è diventata un importante punto di riferimento per molti movimenti del '900, tra cui il cubismo, il futurismo e l'espressionismo.
La mostra allestita a Palazzo Leone da Perego, realizzata in collaborazione col Musée Rodin di Parigi, da cui arrivano buona parte delle opere, tra cui figurano disegni, dipinti, sculture, ma anche lettere, documenti e fotografie originali, non prende in considerazione tutto il percorso artistico di Rodin, ma solo gli anni di formazione, quelli che lo hanno portato a elaborare uno stile unico e inconfondibile, ricco di pathos e sensibilità.
Il percorso espositivo, strutturato in senso cronologico, si apre col 1854, quando il giovane Rodin, che ha soltanto 14 anni, realizza ritratti di amici e familiari, studi accademici e lavori d'après. Per ora, infatti, non ha ancora preso in considerazione la scultura, che comincerà a praticare soltanto l'anno successivo.
Dopo aver cercato senza successo di iscriversi all'École des Beaux-Arts, Rodin, che deve guadagnarsi da vivere, decide di dedicarsi alla decorazione e comincia a collaborare con artisti e artigiani, tra cui Albert-Ernest Carier-Belleuse, uno dei più famosi scultori francesi, che, nel 1871, lo chiamerà in Belgio per occuparsi della realizzazione di alcune decorazioni per la Borsa di Bruxelles, e l'artista belga Antoine-Joseph Van Rasbourgh, col quale instaura una collaborazione professionale a partire dal 1873.
A questo periodo della sua vita, che va dal 1864 al 1877, è dedicata la seconda sezione di questa mostra, dove si possono ammirare molti lavori inediti, tra cui alcune vedute della foresta di Soignes, che Rodin ha realizzato rifacendosi alla lezione di Corot e Courbet.
Di grande interesse è anche L'uomo dal naso rotto (L'Homme au nez chasséz, 1864), un'opera particolare, a cui Rodin tiene molto, ma è la causa di un'altra cocente delusione. Il Salon di Parigi, infatti, si rifiuta di esporla considerandola "non finita".
Nel 1875, poco prima di lasciare il Belgio, Rodin decide di fare un viaggio in Italia e visita Roma e Firenze, dove ha l'occasione di vedere e studiare le opere di Donatello, Michelangelo, Ghiberti, Tiziano. Rimane fortemente influenzato anche dalla Divina Commedia di Dante, che gli offrirà più di uno spunto per le opere successive.
Rientrato a Parigi, Rodin realizza alcune delle sue opere più importanti, come L'Età del Bronzo (L'Age d'airain, 1876), così realistica da sembrare un calco, l'L'Uomo che cammina (l'Homme qui marche, 1878) e, soprattutto, Il San Giovanni Battista (Saint-Jean Baptiste, 1880), una scultura che piace molto non soltanto al pubblico, ma anche ai giurati del Salon, che le conferiscono un premio.
Impressionato da tutto questo successo, lo Stato decide di commissionargli la creazione della porta di ingresso del futuro Musée des Arts Décoratifs.
Dovendo trovare un soggetto adeguato, Rodin pensa subito a Dante e decide di realizzare una Porta dell'Inferno (Porte de l'Enfer).
Il suo primo punto di riferimento è la Porta del Paradiso, che il Ghiberti ha realizzato nel XV secolo per il Battistero di Firenze. Poi decide di rifarsi al Giudizio Universale di Michelangelo, che gli consente di eliminare la divisione in formelle e di muoversi con maggior libertà.
Il progetto che sta portando avanti è importante e ambizioso e l'artista ci lavora con grande impegno per quasi tre anni realizzando diverse scene e figure. Quando finalmente pensa di aver trovato la formula giusta, però, è ormai troppo tardi. Di quest'opera, infatti, non se ne farà più nulla.
Priva di destinazione, la porta diventa il punto di partenza per la realizzazione di diversi gruppi scultorei indipendenti di grande forza e impatto emotivo, come Ugolino, l'Uomo che cade, l'Eterna primavera (Éternel Printemps), L'adolescente disperato, Adamo (1880), Eva (1881), La donna accovacciata (1882), Le Ombre (Le Troi Ombres, 1881), Il Pensatore (Le Penseur, 1882) e Il bacio (Le baiser), che è frutto della rielaborazione delle figure di due sfortunati amanti: Paolo e Francesca.
Una delle opere di maggior interesse è sicuramente Il Pensatore, che ha subito negli anni diverse trasformazioni. Nella prima versione, quella della porta, Rodin pensa, infatti, di ritrarre Dante, che posto al centro del timpano, riflette sulla sorte dei dannati e sul suo capolavoro.
La sua rappresentazione, comunque, è, fin dall'inizio, molto lontana da quella dell'iconografia tradizionale, che ci mostra il poeta toscano vestito di tutto punto e cinto d'alloro. Per Rodin, infatti, questa scultura non è soltanto il simbolo della poesia o del lavoro intellettuale. Raffigura un uomo vero, fatto di carne e di spirito, pieno di dubbi, angosce, pensieri, che riguardano la sua vita e il suo destino.
La versione esposta a Legnano è quella originale, che l'artista ha realizzato in gesso nel 1880. Il primo bronzo del Pensatore è stato realizzato, infatti, soltanto nel 1902 ed è diventato di proprietà comunale quattro anni dopo, grazie a una sottoscrizione pubblica.
Collocato davanti al Panthéon, è rimasto lì fino al 1922, quando è stato trasferito all'Hôtel Biron, che, dal 1919, ospitava il museo dedicato all'artista.
Rodin amava così tanto quest'opera che una versione di questa scultura è stata posta sulla sua tomba.
L'esposizione, curata da Aline Magnien e Flavio Arensi, è accompagnata da un variegato programma di laboratori e visite guidate, ed è arricchita da una serie di eventi collaterali, che aiutano a conoscere meglio la figura e l'opera di Rodin. Nel salone delle mostre della Banca di Legnano (Largo Franco Tosi 9) si possono vedere, infatti, le fotografie in bianco e nero che Bruno Cattani ha realizzato, tra il 1999 e il 2001, per conto del Musée Rodin.
Gli scatti, che ritraggono i capolavori di Rodin e quelli della giovane e talentuosa Camille Claudel, che ha cominciato a frequentare l'atelier del maestro nel 1884, più o meno la data in cui termina il percorso della mostra allestita a Palazzo Leone da Perego, consentono di approfondire il rapporto professionale e umano che legava questi due scultori e amanti.
Nel centro della città si possono ammirare, invece, alcune scultore di Mimmo Paladino (Porta d'Oriente) e Ettore Greco (L'uomo eroico), che rendono omaggio a Rodin e vanno ad aggiungersi alle opere di Aligi Sassu e Ugo Riva, installate negli scorsi anni.
Dopo aver visto la mostra su Rodin, ricordatevi di non buttare via il biglietto. Numerosi sono, infatti, gli esercizi commerciali di Legnano e dintorni che hanno deciso di offrire ai visitatori dell'esposizione sconti dal 5 al 50%.
Si può approfittare di questa agevolazione il giorno stesso o nei giorni successivi, ma non oltre l'apertura della rassegna.