Mostre di arte moderna e contemporanea
Alberto Garutti. Didascalia
16 novembre 2012 - 3 febbraio 2013
PAC - Padiglione d'arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
Tel. 02-76009085
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio 9:30-22:30. Ingresso libero
Non è la prima volta che Alberto Garutti, autore di interessanti progetti di arte pubblica e relazionale in Italia e in Europa, espone al PAC. Era già stato qui, infatti, nel 2004, in occasione della mostra "Spazi atti / Fitting Spaces", per la quale aveva realizzato un'opera visibile solo di notte, quando lo spazio espositivo era chiuso al pubblico. In questa rassegna, curata da Paola Nicolin e Hans Ulrich Obrist, si ha però la possibilità di vedere e conoscere buona parte dei suoi lavori, da quelli storici a quelli in fieri. Oltre a poter ammirare le opere realizzate a partire dagli anni '70, e quelle più recenti, che, come recita un altro lavoro in mostra, "l'hanno portato qui", si potrà, infatti, assistere e partecipare a due installazioni in divenire.
La prima, proclamata a gran voce sulla prima pagina di "Metro", avverte che tutte le volte che un fulmine cadrà in Italia si accenderà una luce al PAC, un'operazione che richiama un altro celebre progetto di Garutti, quello dedicato "Ai Nati Oggi", che, dal 1998 al 2005, è stato replicato in diverse città. La seconda, invece, verrà composta proprio qui registrando le voci di tutti coloro che passeranno da questo spazio espositivo (rilasciando per questo una liberatoria) e avrà come risultato la pubblicazione di un libro.
La mostra, che si intitola "Didascalia", vuole porre l'accento sull'importanza che le dediche e le parole hanno all'interno dei lavori dell'artista. È grazie a esse, infatti, che molte volte si riesce a capire il senso delle sue operazioni, che spaziano dalla fotografia alla scultura, dalla scrittura all'installazione, dal disegno al suono, dal video alla pittura, ma hanno quasi sempre un'origine e una valenza concettuale. Ciò che conta, infatti, non è il mezzo utilizzato, ma il messaggio che l'artista vuole comunicare, che spesso presenta diversi livelli di lettura, pensati per i diversi pubblici che Garutti vuole raggiungere. La partecipazione, infatti, è uno degli elementi cardine del suo lavoro, come del resto lo è la dimensione urbana di molte opere, pensate appositamente per gli spazi in cui sono collocate, di cui l'artista cerca di cogliere la memoria storica ed emotiva per trasmetterla allo spettatore.
L'omaggio che il Comune ha deciso di fare a Garutti non si ferma comunque qui. La sua attività di insegnante, a Milano, Bologna e Venezia, viene ricordata, infatti, con una mostra ("Fuoriclasse"), aperta qualche giorno fa alla Galleria d'Arte Moderna, in cui le opere dei suoi allievi, alcuni dei quali già affermati, convivono e interagiscono con quelle della collezione permanente del museo.
Un'altra iniziativa che affianca l'esposizione è l'inaugurazione della prima installazione di Garutti in città, nel nuovo edificio che Cesar Pelli ha realizzato a Porta Nuova. Anche in questo caso si tratta di un'opera che acquisisce un senso grazie all'interazione della gente che, avvicinandosi ai "bocchettoni", può ascoltare le voci, i suoni e i rumori nascosti nelle viscere di Milano.
La mostra è accompagnata da una serie di attività didattiche gratuite, che hanno lo scopo di avvicinare il pubblico alle opere dell'artista. Sarà inoltre possibile portare a casa dei manifesti colorati sui quali sono stampati i titoli dei più importanti lavori di Garutti, realizzati in Italia e all'estero. Molti di loro sono delle vere e proprie dediche, ai nuovi nati, agli innamorati, a chi passa di lì, a chi guarda in su ecc. In sostanza, a chi fa parte della compagine sociale e potrebbe interessarsi all'arte.