Mostre di arte moderna e contemporanea
Tecnica mista. Com'è fatta l'arte del Novecento
29 marzo - 9 settembre 2012
Museo del Novecento
Palazzo dell'Arengario
Spazio Mostre
Via Marconi 1, Milano
Info. 02-88444061
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio 9:30-22:30. Under 25 ingresso libero
Le casse del Comune sono sempre più vuote, ma per fortuna Marina Pugliese, che è la direttrice del Museo del Novecento e la curatrice di questa mostra, ha una capacità davvero invidiabile: quella di riuscire a realizzare progetti interessanti con un budget molto risicato. Quello che è successo con questa rassegna, fatta praticamente in casa. Il punto di partenza, infatti, è un libro di studio e ricerca, Tecnica mista, che la Pugliese ha scritto nel 2006, quando faceva ancora la conservatrice, e le opere fanno tutte parte delle Collezioni civiche, che lei conosce molto bene e in questo modo è riuscita a valorizzare.
Il risultato è una bella mostra, che ha anche un alto valore educativo perché spiega "com'è fatta l'arte del Novecento" e, in verità, anche quella di oggi. I lavori esposti, molti dei quali sono frutto di acquisizioni o donazioni recenti, o sono stati appena restaurati, sono stati scelti, infatti, come esempi di una diversa tecnica artistica, spiegata a dovere nei pannelli espositivi. Ecco allora il collage (Mario Sironi, Venere dei porti, 1919), il movimento (Gabriele De Vecchi, Scultura da prendere a calci, 1960), il fotomontaggio (Franco Mazzucchelli, A.T.O.A), l'assemblaggio (Chen Zhen, Les Muets rouges/noirs, 1991), l'installazione (Alexander Brodsky, Coma, 2000-01; Andrea Mastrovito, Enciclopedia dei fiori da giardino, 2009), il video (Luisa Rabbia, One Way, 2002), la performance (Marta dell'Angelo, Agente - Agisce - Agito, 2011), l'uso del suono (Marzia migliora, Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia, 2010), l'utilizzo di polimeri e materiali anomali come il metacrilato (Gino Marotta, Natura modulare, 1966) o il sicofoil (Carla Accardi, rossogiallonero, 1967) ecc.
Il percorso comunque non si esaurisce qui. Spesso, infatti, i pannelli fanno riferimento ad altre opere, che sono esposte all'interno del museo, che si invita quindi a vedere e guardare con nuova attenzione e consapevolezza.
Data la valenza didattica dell'esposizione, sono stati predisposti incontri con restauratori e studiosi e laboratori per bambini, che aiutano a comprendere perché gli artisti hanno deciso di utilizzare tecniche e materiali inconsueti e innovativi, di mettersi in gioco in prima persona o rendere lo spettatore protagonista dell'opera.
Grande attenzione è stata riservata anche ai giovani, una fetta di pubblico difficile da raggiungere. Per loro, infatti, è stata realizzata un'audioguida speciale, in cui, oltre alle voci della curatrice, di esperti, artisti e studiosi, ci sono anche quelle dei loro coetanei, che frequentano il Liceo Boccioni e, in modo semplice e schietto, li accompagnano alla scoperta dell'arte contemporanea.