Museo del Novecento, Milano
Scorcio notturno del Museo del Novecento di Milano
Il Museo del Novecento di Milano è la novità tanto attesa dagli appassionati d'arte. L'inaugurazione è avvenuta l'11 dicembre 2010, seguita da tre mesi di ingresso gratuito per tutti i visitatori.
Dopo vari decenni è stata colmata finalmente una delle lacune più scandalose nel panorama culturale italiano. Gli eccezionali capolavori di Boccioni, Picasso, De Chirico, Modigliani, Morandi, Melotti e Fontana hanno trovato una collocazione stabile e dignitosa. I cittadini milanesi e i turisti, che in numero crescente frequentano la metropoli lombarda, vedono coronato il sogno di vederli quando lo desiderano. E gli studenti lombardi hanno la possibilità di incontrare l'arte moderna, attraverso le opere originali.
Il Museo del Novecento di Milano è tecnicamente un museo d'arte moderna classica, incentrato sull'arte italiana dal 1901 al 1968. Nel suo genere è uno dei principali di tutto il panorama italiano, se non il più importante.
Appartiene al Comune di Milano. Sotto il profilo amministrativo e scientifico dipende dalla direzione delle Civiche Raccolte d'Arte, entità che riunisce tutte le collezioni comunali che vanno dall'antichità al contemporaneo.
Il Museo del Novecento di Milano è allestito nell'Arengario e in alcune sale al II piano del Palazzo Reale. Il complesso si affaccia su piazza del Duomo ed è riconoscibile per le sue grandi arcate e le grandi vetrate che permettono di vedere all'interno.
Il palazzo dell'Arengario è un elegante edificio di epoca fascista, progettato da vari architetti, tra cui Piero Portaluppi e Giovanni Muzio. La costruzione risale agli anni tra il 1937 e il 1942. Per destinazione attuale gli spazi sono stati ristrutturati da Italo Rota e Fabio Fornasari, vincitori di un concorso internazionale.
La superficie complessiva ammonta a circa 5.000 metri quadrati, comprendendo le sale di Palazzo Reale e gli spazi per i servizi. Si tratta, quindi, di un museo di dimensioni contenute.
La scelta delle opere in mostra inizia con uno dei capolavori cardine dell'arte italiana tra '800 e '900: Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Prosegue con il nucleo di opere straniere della collezione Jucker e la vasta sezione del Futurismo italiano. Qui spicca il favoloso complesso di opere di Umberto Boccioni, il migliore al mondo.
La panoramica sulla produzione artistica italiana tra il 1920 e il 1945 è imperniata sulle sale monografiche di Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Arturo Martini e Fausto Melotti. Ma la completano grandi capolavori di Carlo Carrà, Mario Sironi, Massimo Campigli, Felice Casorati, Filippo de Pisis, Piero Marussig, Renato Guttuso e molti altri.
L'allestimento più spettacolare di tutto il Museo del Novecento sono i due spazi dedicati alle opere di Lucio Fontana. Particolare quello con il soffitto al neon del 1951, visibile anche da piazza del Duomo.
Altri ambienti contengono le opere di Piero Manzoni, Ennio Morlotti, Alberto Burri e tutti i principali esponenti dell'astrattismo e dell'informale italiano del dopoguerra.
Attraverso un corridoio si accede, poi, alle sale di palazzo Reale, dove sono sitemate le opere degli anni '60, con particolare riguardo per l'arte ottica, cinetica e programmata, per la Pop Art italiana e per l'Arte Povera. Sempre in questi spazi sono state collocate le numerose opere di Marino Marini, in precedenza esposte presso la Galleria d'Arte Moderna, nella Villa Reale di via Palestro.
Informazioni generali
Le altre sezioni
- Storia
- Edificio
- Collezioni
- Immagini di opere importanti
- Attività espositiva
- Servizi
- Analisi del Museo