Mostre di arte moderna e contemporanea
Robert Doisneau. Paris en Liberté
20 febbraio - 5 maggio 2013
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto/Piazza Oberdan, Milano
Tel. 02-77406300
Orari: 10-19:30, mar e gio 10-22, chiuso lunedì
La Provincia di Milano, che ha sempre mostrato grande attenzione per il mondo della fotografia, ha deciso di portare in città la bella antologica su Robert Doisneau che la Fratelli Alinari ha realizzato con grande successo a Roma in collaborazione con l'Atelier Doisneau. Un progetto che rientra in un programma più vasto, volto a far conoscere in Italia i grandi fotografi francesi e in Francia quelli italiani, che sono praticamente sconosciuti.
La mostra, intitolata "Paris en Liberté" per far risaltare il modo in cui Doisneau era solito lavorare, consente di vedere 200 scatti che questo grande fotografo francese, che amava paragonarsi a Eugène Atget, ha scattato tra il 1934 e il 1991 girando per le strade della capitale francese.
Il percorso espositivo, strutturato in chiave tematica secondo i soggetti più cari all'artista (i visitatori di mostre, i passanti, le coppie, gli artigiani, i frequentatori dei caffè, gli artisti, le indossatrici, la Tour Eiffel, le prostitute, i bambini, i cani, i locali notturni, i fotografi, la Senna), ci fa scoprire gli angoli più suggestivi di Parigi e la vita vera e genuina dei suoi abitanti, ripresi in ogni momento della giornata, nelle vie, nelle piazze, al mercato, nei bistrot, sugli autobus, nei giardini, negli atelier di moda, al museo.
Non mancano, ovviamente, le personalità, come Giacometti, Picasso, Simone de Beauvoir, Raymond Queneau, Georges Simenon, Marguerite Duras, Orson Welles, Luis Buñuel, Coco Chanel, Jean Paul Gaultier, Christian Dior, Yves Saint Laurent ecc. E neppure una delle sue immagini più famose, quel Bacio dell'Hotel de Ville (1950), che in realtà era tutt'altro che spontaneo a differenza di tanti altri scatti che Doisneau aveva realizzato piazzandosi in un punto della città e aspettando immobile per qualche ora gli "attori" giusti, capaci di stupirlo e stupirci con i loro gesti semplici e naturali.
Quella che emerge da questa mostra, davvero molto bella, è una Parigi schietta e generosa, l'album di una famiglia allargata in cui ciascuno può riconoscere qualcosa di sé. Doisneau, infatti, a differenza di Atget, che considerava il suo maestro, era più interessato alle persone che alle cose ed è per questo suo amore per la gente, che ritrae con tenerezza, passione, garbata ironia, che viene considerato uno dei principali esponenti della fotografia umanista francese.
Le immagini esposte, tutte in bianco e nero, montages compresi, offrono un ritratto unico e senza tempo della Ville Lumière e dei suoi abitanti, che da allora sono cambiati molto. Oltre ad avere uno straordinario valore estetico, rappresentano quindi, al di là dell'intenzione del suo autore, che preferiva muoversi senza intenti e premeditazione, seguendo la luce del mattino e il proprio piacere, anche un'importante documentazione storica della vita di questa città di incomparabile bellezza.
Per rendere ancora più completa l'esposizione e offrire altre interpretazioni di Parigi, la mostra è affiancata da una rassegna cinematografica, curata dalla Fondazione Cineteca Italiana, che permette di vedere alcuni grandi film ambientati nella capitale francese, tra cui Albergo Nord (Carné), Ninotchka (Lubitsch), I 400 colpi (Truffaut), Zazie nel metrò (Malle), Fino all'ultimo respiro (Godard) ecc., da un video di Patrick Jeudy e da un bel volume illustrato della Casa Editrice Alinari in cui sono riportate 500 fotografie e molti commenti di Doisneau.
La Provincia di Milano ha voluto dedicare questa mostra a Gabriele Basilico, un altro grande fotografo da poco scomparso, che, come Doisneau, ha partecipato alla Mission Photographique della D.A.T.A.R. anche se il suo modo di raccontare le città e le loro trasformazioni è completamente diverso. Nelle sue immagini, infatti, le persone lasciano il posto alle architetture.