Mostre di arte moderna e contemporanea

Segantini. Il ritorno a Milano

18 settembre 2014 - 18 gennaio 2015

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Info. 02-804062
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio e sab 9:30-22:30

Se per tutta la vita Segantini fu sostanzialmente apolide e oggi molti paesi rivendicano la sua appartenenza, quello che è certo è che Giovanni si formò a Milano e che la sua presenza artistica continuò a farsi sentire in questa città anche in seguito al suo ritiro in Svizzera. Qui infatti aveva sede la Galleria Grubicy, che contribuì alla sua fortuna critica, in Italia e all'estero, e qui abitavano molti suoi collezionisti, che facevano parte della borghesia illuminata lombarda.
Questo spiega il sottotitolo di questa mostra, che propone 120 opere che arrivano da importanti musei e collezioni private europee e americane, ed è quindi molto completa dato il numero limitato di opere realizzate dall'artista, che morì molto giovane.

Il percorso espositivo, ben congegnato, è strutturato in 8 sezioni tematiche, che rispecchiano, a grandi linee, anche l'evoluzione dell'opera di Segantini dai lavori milanesi degli esordi, caratterizzati da scorci cittadini e ritratti, ai dipinti divisionisti e simbolisti degli ultimi anni, che sono autentici capolavori.
Ampio spazio viene dedicato ai disegni, che furono tutt'altro che secondari nella sua produzione artistica, e alle opere che l'artista realizzò dopo il trasferimento sulle Alpi svizzere, che furono per lui grande fonte di ispirazione. Qui trovò infatti quella luce e quella pace, che lo aiutarono a trasformare in immagine la sua visione panteista del mondo.
Anche se conosceva l'opera di Jean-François Millet e apprezzava il valore sociale della sua pittura, di cui si può trovare un'eco in alcuni lavori, come L'ultima fatica del giorno e Il lavoratore della terra, ciò che interessava davvero Segantini non era la vita dei campi o la fatica dei contadini, ma "la solitudine al cospetto della natura, l'armonia tra natura e destino", le consonanze tra la vita umana e quella animale, di cui sono splendidi esempi le sue maternità.

La mostra, che è curata da Annie-Paule Quinsac, autrice del catalogo ragionato dell'artista, e da Diana Segantini, pronipote di questo grande pittore, è stata realizzata in collaborazione con Pro Helvetia, Fondazione Svizzera per la cultura, ed è corredata da un bel catalogo pubblicato da Skira e Mazzotta.

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