Glossario: termini dell'arte moderna e contemporanea

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Genere, pittura di genere

Terminologia artistica impiegata con due accezioni differenti.

In una accezione più specifica e appropriata, serve a indicare una tipologia di pittura figurativa caratterizzata dalla raffigurazione di momenti di vita quotidiana: giochi all'aperto, conversazioni, feste, danze, scenette al mercato. Il tono dimesso dei soggetti riflette il senso di leggerezza e spensieratezza e che traspare nelle opere più tipiche.
Le sue origini risalgono alla pittura fiamminga del '500 e olandese del '600. Risultati importanti si ritrovano anche nell'arte dell'800, soprattutto nell'ambito dell'arte Biedermeier. Interpreti tipici furono: David Teniers, Adriaen Brouwer, Adriaen van Ostade, Pietro Longhi, Carl Spitzweg, Ferdinand Georg Waldmüller.

In una accezione più ampia, "pittura di genere" indica una tipologia di pittura figurativa caratterizzata dalla raffigurazione di un soggetto ben determinato, o "genere". In pratica, si applica ad artisti che si specializzano in un soggetto particolare. I soggetti tipici sono: paesaggi, marine, vedute di città, scene di interno, nature morte, fiori, animali, battaglie, ritratti, ecc.
La "pittura di genere" intesa in questo senso ebbe il suo momento d'oro con la pittura olandese del '600. La sua fioritura scaturiva dall'esigenza di decoro della ricca borghesia olandese dell'epoca, che non poteva essere soddisfatta dalla pittura religiosa, storico-mitologica o celebrativa.