Storia dell'arte: arte moderna
Il Futurismo Italiano: caratteristiche principali
Il Futurismo è il primo movimento d'avanguardia italiano del Novecento.
Il suo centro di irradiazione principale fu Milano, soprattutto grazie all'impegno del poeta Filippo Tommaso Marinetti, anima e ideologo del movimento. È lui a pubblicare il Manifesto del Futurismo nel 1909, primo di una lunga serie di manifesti programmatici.
Negli anni tra il 1909 e il 1910, attorno a Marinetti si riuniscono, a Milano, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Luigi Russolo, seguiti da Giacomo Balla e Gino Severini. I cinque artisti sono i firmatari del Manifesto dei pittori futuristi, pubblicato nel 1910. Con questo atto inizia la fase eroica del Futurismo Italiano, definita anche "Primo Futurismo".
Negli anni seguenti vengono attratti nell'orbita del Futurismo molti altri artisti. Alcuni, come Enrico Prampolini e Fortunato Depero, in maniera stabile. Altri, come Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Achille Funi, Mario Sironi e Leonardo Dudreville in modo transitorio.
La fase "eroica", rivoluzionaria, del Futurismo si esaurisce nel corso della prima guerra mondiale. Finito questo periodo, e scomparsi in guerra alcuni dei suoi interpreti principali (Boccioni, Sant'Elia), il Futurismo imbocca strade diverse.
Alle defezioni e alle scomparse si succedono nuove adesioni: Cesare Andreoni, Tullio Crali, Nicolaj Diulgheroff, Farfa, Fillia, Gerardo Dottori, Pippo Oriani, Tato, e molti altri.
Per questa fase si parla di "Secondo Futurismo".
Nelle intenzioni degli artisti futuristi è centrale l'esaltazione del mondo moderno e di tutte le sue espressioni: la velocità, il mondo delle macchine, l'industrializzazione delle città.
Più in generale, nel Futurismo è presente un approccio ottimista, positivo, verso il progresso che interessa tutti i primi vent'anni del secolo. In questa loro visione si avverte l'esigenza di un taglio netto, violento, con la tradizione e con l'arte del passato. Urge la ricerca di forme più adatte a interpretare i tempi nuovi. E queste forme sono la rappresentazione del movimento, il dinamismo, la velocità, la vibrazione della luce.
Nella loro spinta verso il futuro i futuristi si distinguono anche nelle manifestazioni interventiste agli albori della Grande Guerra. Marinetti stesso, nel Manifesto del Futurismo, definisce la guerra la "sola igiene del mondo".
Sul piano formale, l'evoluzione dei pittori futuristi parte dall'esperienza del Divisionismo. Ancora nelle prime opere futuriste continuano ad applicare la tecnica di scomposizione dei colori. Boccioni, in particolare, aveva appreso questo modo di dipingere per pennellate divise e filamentose da Giacomo Balla a Roma. Lo perfeziona in seguito a Milano, dove conosce Gaetano Previati, grande esponente e teorico.
Il distacco dal Divisionismo avviene attorno al 1911, quando gli artisti entrano in contatto con il Cubismo a Parigi. Sulla scorta della lezione cubista i futuristi sviluppano la tecnica di scomposizione dei piani e dei volumi, che consente loro di rendere con più efficacia l'idea di movimento.
Il Futurismo è stato un movimento artistico totale. Abbraccia la pittura, la scultura, la poesia, il teatro, la scenografia e la letteratura. Inoltre, con Antonio Sant'Elia e altri autori, ha prodotto interessanti risultati anche l'architettura.
In un secondo tempo si è avuto anche un Futurismo applicato al design, alla pubblicità e alle arti applicate in genere, soprattutto ad opera di Fortunato Depero.
Fondamentale il rapporto del Futurismo con l'editoria, specialmente attraverso la rivista fiorentina "Lacerba".
Le novità portate dal Futurismo furono recepite da altri movimenti europei. Gli artisti dadaisti guardarono con interesse alla pittura futurista. Un esempio fondamentale è il famoso Nudo che scende le scale di Marcel Duchamp.
A fare proprie le idee dei futuristi saranno soprattutto alcune correnti d'avanguardia russe. Fra 1912 e 1913 Michail Larionov teorizzò il Raggismo, che fondeva il dinamismo futurista e la scomposizione cubista. Ma il Raggismo si fece portatore di posizioni ideologiche opposte rispetto a quelle del Futurismo italiano. Infatti, si fece portavoce delle istanze del marxismo leninismo.