Storia dell'arte: arte dell'Ottocento

Simbolismo

Odilon Redon, "Beatrice", 1905 (partic.)Il Simbolismo è una delle principali correnti intellettuali e artistiche della seconda metà dell'800. Comincia a manifestarsi in Francia attorno al 1885, soprattutto in ambito letterario. Ma si irradia rapidamente al resto d'Europa, investendo vari campi dell'arte.
Alla base del Simbolismo si colloca una visione antipositivista della realtà. Alla ragione l'artista contrappone l'irrazionale, il misterioso e il soprannaturale. All'imitazione della realtà esterna, propria degli impressionisti, contrappone la rappresentazione del vero interiore, l'Io dell'individuo, con i suoi istinti, le emozioni, i sogni e gli incubi.
Scopo dell'estetica simbolista è dare voce alla dimensione profonda e irrazionale dell'individuo e trovare un punto di unione con la realtà sensoriale. Elemento di sintesi tra questi opposti è il simbolo. Simbolo inteso come strumento formale in grado di esprimere in modo sintetico ciò che non può essere detto o scritto. Da cui la denominazione di tutta la corrente.

Nel campo della pittura il Simbolismo riunisce tutte le tendenze e le personalità artistiche che si distaccano dalla rappresentazione della realtà sensoriale, propria dei realisti, degli impressionisti e dei neoimpressionisti. In questo senso, il Simbolismo non si presenta come un movimento o una corrente vera e propria, ma come un clima intellettuale che interessa correnti o singole individualità artistiche in tutta Europa.
Caratteristica della pittura simbolista è il non riprodurre oggetti, ma esprimere idee, traducendole nel linguaggio sintetico dei simboli. Il mondo dei simbolisti è dominato dal sogno, dall'immaginario, dal fantastico, dal soprannaturale. Le composizioni raffigurano situazioni in cui appaiono simboli tratti da svariati repertori: la storia antica, la mitologia, la religione. Talvolta, compaiono anche simbologie orientali, alchemiche ed esoteriche.
Sul piano stilistico le opere si caratterizzano per le tonalità cupe e un raffinato decorativismo, che concorrono a suggerire un certo senso di mistero. D'altro canto, l'abbondanza di temi mitologici e letterari sconfina spesso nell'allegoria, nella raffigurazione patetica, nelle pose studiate. Il che costituisce l'elemento di maggior debolezza di alcuni risultati del simbolismo.

Correnti simboliste si manifestano soprattutto in Francia, Inghilterra, Germania e Belgio.
Principali interpreti del Simbolismo in Francia sono Gustave Moreau, Pierre Puvis de Chavannes e Odilon Redon. Nelle loro opere affiorano atmosfere di sogno, dominate da un senso di silenzio e mistero.
Tra gli interpreti principali Paul Gauguin si distingue per il ruolo secondario svolto dalla componente simbolico letteraria. Le sue opere emergono, invece, per il processo di sintesi formale denominato Simbolismo. Tale processo consiste nella composizione del quadro basata su linee essenziali sinuose e stesure piatte di colore puro, svincolate dai colori reali. Una concezione che risulterà fondamentale per varie correnti del '900.
In Inghilterra il Simbolismo è impersonato soprattutto da William Blacke e dal gruppo dei Preraffaelliti. L'aspirazione di un ritorno al passato, nelle loro opere si traduce in composizioni di carattere allegorico, ricche di spunti mitologici e letterari.
In area tedesca il Simbolismo trova eco nel lavoro dei cosiddetti "Idealisti": Arnold Böcklin, Anselm Feuerbach, Hans von Marées. Altro ambito è quello dello Jugendstil (Hans von Stuck, Max Klinger), cui fa eco in Austria la Wiener Secession. L'opera di Gustav Klimt, in particolare, con l'esasperato decorativismo, il ricorso alle allegorie e l'atmosfera decadente, ne incarna la linea più ambigua e tormentata. Importanti interpreti del Simbolismo in Belgio è Fernand Khnopff, con le sue composizioni di carattere allegorico.

Echi del simbolismo si avvertono in varie correnti e movimenti europei di fine secolo. Ad esempio, nella pittura dei Nabis e nel Divisionismo Italiano. Basta pensare ai quadri a contenuto allegorico di Giovanni Segantini. E ancora, nella pittura di James Ensor e di Edvard Munch, dove predominano elementi di carattere inconscio.

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