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Da tempo Milano vuole il suo museo, ora forse l'avrà
(ARCHIVIO 2006) Nel 1895 gli Scapigliati lombardi brontolavano perché a Milano mancava un Museo d'arte contemporanea. Nel 1933, fu la volta di Depero, Marinetti e Prampolini, che volevano la nascita di una Galleria d'arte dedicata a Boccioni e di una Galleria futurista e delle avanguardie europee.
Da allora, nonostante le richieste e le promesse, le cose non sono cambiate di molto. Ora però sembra che qualcosa si stia muovendo e che, superati i contrasti tra il Comune e i suoi inquilini con un esproprio per pubblica utilità, Milano avrà finalmente il tanto sospirato Museo del Novecento.
I lavori dovrebbero iniziare a novembre e concludersi, se tutto andrà come previsto, l'11 febbraio 2009, 100 anni dopo la pubblicazione del Manifesto Futurista, che, peraltro, avvenne a Parigi nel 1909.
Se se ne parla è perché questo anniversario riveste grande importanza per il capoluogo lombardo, che vanta una splendida collezione di arte futurista, che troverà posto proprio nel nuovo museo e perché, nei prossimi mesi, Palazzo Reale ospiterà le mostre dedicate a Boccioni (ottobre 2006), a Balla (ottobre 2007) e al Futurismo in generale (ottobre 2008).
Il museo, progettato da Italo Rota, vincitore del concorso internazionale indetto nel 2000, disporrà di una superficie di 4.000 metri quadrati e troverà posto all'Arengario e al II piano di Palazzo Reale, nella centralissima Piazza Duomo.
Ad accogliere i visitatori nel salone di ingresso saranno 5 statue di Arturo Martini, ma il percorso espositivo partirà con il famosissimo Quarto Stato (1901) di Pellizza da Volpedo, un tempo ospitato a Villa Reale.
La collezione del CIMAC (Civico Museo d'Arte Contemporanea) vanta un patrimonio di circa 3.000 opere. Non potendo esporle tutte, ne sono state scelte 400, che saranno disposte in ordine cronologico attorno a 4 nuclei fondamentali: Collezione Jucker, Boccioni e il Futurismo, anni '20 e '30, anni '50 e '60. Ci saranno comunque aree dedicate a gruppi o singoli artisti e luoghi di sosta per l'approfondimento delle tematiche più importanti.
I punti forti saranno Futurismo, Metafisica, grandi milanesi del '900 (Carrà, Sironi, Martini), Morandi, Melotti, Fontana e lo Spazialismo, Novecento, Arte Povera.
L'arte europea sarà rappresentata dalle opere della Collezione Jucker, che conserva opere di Braque, Kandinsky, Klee, Laurens, Léger, Matisse, Mondrian e Picasso. Le affiancheranno le sculture di Gargallo e González di proprietà comunale.
Il secondo piano di Palazzo Reale ospiterà le collezioni indivisibili, ossia le donazioni Marini e Vismara, le opere futuriste degli anni '20 e '30, gli Archivi del futurismo e la sala dedicata a Filippo Tommaso Marinetti, teorico e promotore del gruppo.
Il Museo del Novecento, che costerà circa 25 milioni di Euro e sarà dotato di tre ristoranti, una sala per le esposizioni temporanee, una libreria specializzata, un centro di documentazione e diverse postazioni per la consultazione informatica del patrimonio, resterà aperto fino a notte tarda per consentire a tutti di vedere e apprezzare la sua splendida collezione.
In futuro, come aveva ipotizzato l'ex assessore Stefano Zecchi, nel palazzo gemello dell'Arengario, collegabile con un sottopasso sotterraneo, potrebbero trovare posto le opere datate dopo il 1970, quelle che dovevano essere esposte nell'"innominabile" Museo del Presente alla Bovisa.
Forse verrà esposta qui anche la raccolta di lettere autografe di Marinetti, che un antiquario ha messo in vendita per 5.000 Euro e che l'Assessore alla Cultura del Comune, Vittorio Sgarbi, si è dichiarato propenso ad acquistare.