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Milano ha un nuovo spazio dedicato alla cultura e all'arte: l'Hotel Europeo Art Cafè

(16 febbraio 2013) Il 13 febbraio scorso, è stato inaugurato, a Milano, un nuovo spazio, interamente dedicato alla cultura e all'arte: l'Hotel Europeo Art Cafè, che si trova in Via Canonica 38, a due passi dall'Arena e dall'Arco della Pace.
A curarlo è la critica d'arte Cristina Guerra, che ha deciso di dar vita a un centro vivace e propositivo, in cui si avvicenderanno mostre, tavole rotonde, spettacoli teatrali, shooting fotografici, presentazioni di libri ecc.

La mostra di apertura, intitolata "Maschere", è stata inaugurata a ridosso del Carnevale, ma le opere esposte hanno poco a che vedere con questo avvenimento. Lo scopo dell'esposizione, che vede all'opera 12 artisti (Monica Anselmi, Luigi Bianchini, Achille Clerici, Angela De Biase, Laura Fernandez, Gianna Gheich, Daniela Gilardoni, Evolvel, Maddalena Rossetti, Mor Talla Seck, Daniele Tamagni, Paola Virdana) è quello di indagare il motivo per cui, da sempre, l'uomo sente il bisogno di mascherarsi.
Il risultato è una panoramica curiosa e intrigante di dipinti, sculture e fotografie, che documentano diversi momenti dell'esistenza umana, che non sono necessariamente riconducibili a feste o ricorrenze particolari (che spesso richiedono un travestimento) ma alla vita di tutti i giorni.
Ci viene in mente allora una bella frase di Cartesio, che dice proprio così: "Come gli attori, perché il rossore della vergogna non appaia loro in volto, vestono la maschera, così anch'io sul punto di salire su questa scena mondana, di cui fin qui fui spettatore, avanzo mascherato". Un'abitudine che, in un modo o nell'altro, ci coinvolge tutti. Non c'è persona, infatti, che non si vesta, pettini o trucchi in modo particolare o non si comporti diversamente a seconda dell'occasione o della necessità.
Perché lo facciamo? Per sentirci più belli e attraenti, per entrare a far parte di un gruppo, per distinguerci dagli altri, per non farci vedere o riconoscere, per mostrare o nascondere agli altri qualcosa di noi.

"Ognuno di noi è la scena viva sulla quale passano svariati attori che recitano svariati drammi". Parola di Fernando Pessoa, un grande scrittore e poeta, che ha affrontato più volte il tema della finzione, usando, tra l'altro, diversi nomi.

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