Opere di Umberto Boccioni

Soggetti e temi ricorrenti nelle opere di Umberto Boccioni.
Quella strana figura sulla moneta italiana da 20 Eurocent

Le due facce della moneta italiana da 20 Eurocent

Le due facce della moneta italiana da 20 Eurocent

Nei borsellini di 300 milioni di europei hanno fatto la loro comparsa 8 nuove monetine. Alle prese con i cambi e i resti, non c'è stato molto tempo per prendere confidenza con le immagini che vi appaiono raffigurate. Come tutti oramai sanno, ciascuna di esse riporta su una faccia un'immagine che varia a seconda della nazione di origine.
Tra quelle coniate in Italia la più oscura è senz'altro la moneta da 20 Eurocent. La faccia "nazionale" riporta una strana figura, da alcuni scambiata per un'albero, da altri per una sorta di uomo con cappello...
Abbiamo provato ad ascoltare alcuni pareri: istintivamente piace, ma lascia molti un tantino interdetti.
Di cosa si tratta, allora?

Ebbene, la moneta da 20 Eurocent che rappresenta l'Italia in Europa riproduce una scultura dell'artista futurista Umberto Boccioni.
La scultura risale al 1913 e si intitola Forme uniche della continuità nello spazio. Incarna alla perfezione l'ideale di movimento che animava il nostro Futurismo. Ma non solo. Viene considerata unanimemente uno dei capolavori della scultura del '900.

Qualche caratteristica di
Forme uniche della continuità nello spazio

Versione in bronzo di "Forme uniche della continuità nello spazio" di Boccioni

Versione in bronzo di "Forme uniche della continuità nello spazio" di Boccioni

Forme uniche della continuità nello spazio fa parte di un gruppo di opere in cui Boccioni ha cercato di tradurre nelle forme della scultura la sua personale interpretazione del Futurismo.
Nel crearla l'artista ha immaginato un corpo umano nel suo sforzo di slanciarsi in avanti. Problema alquanto banale... Ma a Boccioni offre il pretesto per cercare di sprigionare da quel semplice corpo tutto il formidabile potenziale di energia e dinamismo che esso racchiude.
Nel loro spostamento in avanti, le masse muscolari del tronco e degli arti si contorcono, si scompongono. Le vediamo quasi fluttuare all'indietro nello spazio, in parte rallentate dalla loro inerzia. Pensiamo un'attimo alle fotografie di persone in movimento, riprese con tempi troppo lunghi: i loro contorni appaiono confusi, sembrano fluttuare, quasi come i contorni della scultura di Boccioni.
Nel complesso la figura mantiene la sua compattezza. Ma in essa, in virtù del suo particolare dinamismo, si attua quella compenetrazione tra la materia e lo spazio circostante, cui anelava Boccioni. Quelle masse in movimento coinvolgono tutto quello che le circonda, e nel loro moto trascinano con sé anche noi...
Come non resistere al fascino di quest'opera, anche se certo non è possibile coglierlo attraverso la sua riproduzione su una monetina di meno di 2 cm. di diametro!!! Ricordiamoci che l'originale misura cm. 126x89x40, ossia 100 volte l'immagine sulla moneta.

Umberto Boccioni nel corso della sua breve vita realizzò poco più di una decina di sculture, parte in gesso e parte ottenute assemblando materiali vari. Quasi tutte sono andate distrutte, perché l'artista le abbandò all'aperto, nel cortile del suo studio a Milano. Forme uniche della continuità nello spazio è una delle poche sopravissute.

Dove vederla

Umberto Boccioni, "Forme uniche della continuità nello spazio", 1913 (gesso originale)

Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, 1913
(gesso originale)
Museu de Arte Contemporãnea da Universitade de São Paulo.

Forme uniche della continuità nello spazio è una delle tre sculture di Boccioni di cui sia rimasto l'originale in gesso.
Oggi è conservato presso il Museu de Arte Contemporãnea da Universitade de São Paulo a San Paolo del Brasile. A farle compagnia è anche il gesso originale di Sviluppo di una bottiglia nello spazio, altra famosa scultura.

Splendide fusioni in bronzo furono ricavate dall'originale in gesso nel 1931. Alcune si presentano in bronzo grezzo, altre in bronzo argentato.
Appartennero a esponenti del Futurismo, come Filippo Tommaso Marinetti, o a loro sostenitori. Oggi fanno parte delle collezioni permanenti di grandi musei d'arte moderna e contemporanea e di qualche super-famosa collezione privata:

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