Amedeo Modigliani

Attività artistica di Amedeo Modigliani

Amedeo Modigliani, "Maria, figlia del popolo", 1918, (partic.)La carriera artistica di Amedeo Modigliani è stata breve.
Gli esordi avvengono a Livorno, ai primi anni del '900. Quindi, la decisione di trasferirsi a Parigi, per sperimentare di persona l'atmosfera e i grandi avvenimenti che vi si svolgevano. Dipinge alcune tele, principalmente nudi e ritratti. Realizza disegni, acquerelli.
All'inizio la sua pittura è caratterizzata da pennellate nervose e acuminate, un'eredità dell'interesse per Klimt e Toulouse-Lautrec (L'ebrea, 1908 ca). La scoperta di Cézanne introduce mutamenti importanti, sia sul piano della composizione, che su quello coloristico e della tecnica pittorica. L'impianto generale, più costruito rispetto alle primissime tele, denota l'influenza di Cézanne, come pure la posa e la solidità delle figure ritratte: ad es. Ritratto di Paul Alexandre e Il violoncellista, entrambi del 1909.

Nel 1909 Modigliani si trasferisce a Montparnasse. Qui avviene la svolta veramente importante: l'amicizia con Constantin Brancusi, il contatto con l'arte antica e primitiva, l'incontro con la scultura. Ed è proprio alla scultura, che Modigliani comincia a rivolgersi a partire dal 1909, su impulso di Brancusi. I soggetti sono di due tipi: teste di donna e figure femminili in posa di cariatidi (Testa, 1911-12). Inframmezzano questi esperimenti alcuni dipinti e disegni sui medesimi soggetti (Cariatide, 1911-12).
In queste opere le forme si presentano allungate, schematiche, persino aspre nella loro essenzialità. Balza all'occhio immediatamente il diretto rapporto con l'arte cicladica e la scultura africana. Allo stesso modo traspare chiaramente l'aspirazione dell'artista ad una forma pura, priva di ornamento e decorazione. A rendere l'effetto ancora più marcato contribuisce il materiale: pietra, semplice pietra, non marmo, gesso o creta.
La scultura rappresenta per Modigliani una parentesi. Infatti, a partire dal 1914 la abbandona completamente, per dedicarsi esclusivamente alla pittura e al disegno. Ma Modigliani non concepisce più la pittura come in precedenza. La pittura diventa un modello di sottrazione e sintesi.

La maggior parte della produzione pittorica di Modigliani è costituita da ritratti: teste, figure a mezzo busto sedute, o in piedi. Uniche eccezioni si possono considerare i nudi femminili, che dipinge tra il 1916 e il 1919, e alcuni paesaggi del 1919.
I ritratti di Modigliani sono talmente caratteristici, da essere entrati di diritto nell'immaginario collettivo. I personaggi raffigurati appartengono perlopiù alla cerchia di amicizie, o di coloro con cui l'artista entrò in contatto. In primo luogo, colleghi artisti: come Juan Gris, Chaim Soutine, Moise Kisling, Jacques Lipchitz, Henri Laurens, Pablo Picasso. Poi, poeti e letterati: come Guillaume Apollinaire, Jean Cocteau, Max Jacob. Mercanti d'arte: come Paul Guillaume, Leopold Zborowski. Donne amate o conosciute: come Beatrice Hastings, e soprattutto Jeanne Hébuterne.
In molti casi si tratta di semplici modelle, sedute o sdraiate, vestite o nude.
A rendere questi ritratti così memorabili è soprattutto la particolare deformazione, che l'artista opera sui soggetti:
-  i personaggi ritratti appaiono bloccati in pose monotone: con le mani incrociate in avanti, o flessuosamente appoggiate alla poltrona su cui siedono
-  le figure sono delineate a contorni netti, in modo da stagliarsi energicamente sullo sfondo, appena accennato e privo di sbocchi
-  le forme risultano spogliate di ogni elemento descrittivo
-  i volti sono ovali
-  gli occhi risultano quasi sempre a mandorla, vuoti e inespressivi
-  i colli si presentano sottili e allungati, un tratto talmente costante e caratteristico, da essere divenuto una sorta di marchio di fabbrica di Modigliani
-  le tinte non brillano per vivacità (bruni, verdi, rossi mattone, rosa, giallo ocra, terre di Siena).
In definitiva, nei ritratti di Modigliani ogni soggetto viene sottoposto ad un processo di spersonalizzazione e stilizzazione. Il modello "vero" perde in dettaglio, si spoglia delle sue peculiarità. Si trasforma, allora, in un'entità astratta, lontana dal tempo. Una sorta di icona della bellezza assoluta.

Debole di salute e "dandy" per vocazione, Amedeo Modigliani, con la sua vita "bohemienne" e dissoluta, incarna alla perfezione la figura dell'artista maledetto, anticonformista e antiborghese. Questo suo modo di essere riflette il clima di incertezza e precarietà, che il nuovo secolo porta con sé e che la guerra contribuisce ad alimentare.
Come i principali esponenti della cosiddetta "École de Paris", Modigliani cerca di risolvere il travaglio interiore puntando ad un'arte libera, che sia semplicemente ricerca di bellezza. Che ci sia riuscito lo testimonia il fascino che i suoi volti e i nudi continuano ancora oggi a suscitare.

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