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Dopo due anni di ristrutturazione, il 14 febbraio 2004 ha riaperto al pubblico il Moderna Museet di Stoccolma, inaugurato nel 1958 e magistralmente diretto da Pontus Hultén tra il 1960 e il 1973. Un'istituzione che ha trasformato radicalmente la vita artistica della città e che ha raccolto nel tempo una delle più importanti collezioni internazionali di arte moderna e contemporanea.
Un plauso va anche a Lars Nittve, che è diventato direttore del museo nel 2001, proprio al tempo della sua imprevedibile chiusura per problemi connessi all'umidità. Con notevole spirito di iniziativa è riuscito, infatti, a far dimenticare a tutti lo spiacevole evento, capitato a soli tre anni dall'inaugurazione del nuovo edificio di Rafael Moneo sull'isola di Skeppsholmen. Organizzando mostre e progetti in giro per il Paese e anche nelle piazze e nei palazzi di Stoccolma, ha ottenuto un grande successo di pubblico e il riconoscimento del Moderna Museet come museo svedese del 2002.
Il Moderna Museet di Stoccolma ha riaperto i battenti con una mostra di opere in collezione. Lavori di artisti "consolidati", come Pablo Picasso, Henri Matisse, Salvador Dalí, Robert Rauschenberg, Yves Klein, Niki de Saint-Phalle, ma anche di autori più giovani, come Eija Liisa Ahtila, Zarina Bhimji e Yinka Shonibare, che ha realizzato per l'occasione due installazioni, tra cui Vasa in a Bottle, in ricordo della famosa nave svedese del XVII secolo, ora monumento nazionale. |
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Nello stesso periodo, il Moderna Museet ha in programma anche altre rassegne, dedicate rispettivamente alla collezione di Pontus Hultén e alla fotografa Anna Riwkin. Il primo di ogni mese sono previste inoltre, in spazi esterni o interni al museo, mostre di artisti strettamente contemporanei. Non importa se famosi o sconosciuti, svedesi o stranieri.
Per la gioia del pubblico, è stato abolito il biglietto di ingresso. |