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Arnaldo Pomodoro sposta la sua fondazione a Milano
Fondazione Arnaldo Pomodoro
Via Andrea Solari 35, Milano
Tel. 02-89075394
Orari: mer-dom 11-18, gio 11-22
Fondazione Arnaldo Pomodoro
A 6 anni dall'inizio dell'esperienza di Rozzano, Arnaldo Pomodoro ha deciso di spostare la sede della sua Fondazione a Milano, in uno spazio più ampio e centrale. Solo così infatti potrà dar vita al suo sogno, che è quello di creare "un centro espositivo e un laboratorio per l'arte, un luogo di incontro e scambio tra artisti, critici e pubblico". Un'istituzione viva in contatto con la gente e con gli altri spazi culturali della città. L'apertura al pubblico è prevista per il 24 settembre 2005.
L'idea di creare una fondazione cominciò a farsi strada nella mente di Pomodoro nel 1974, in occasione di una personale alla Rotonda della Besana. La difficoltà di ottenere in prestito le opere lo indusse a pensare che sarebbe stato utile contare su un nucleo stabile di sculture da conservare ed esporre al pubblico. L'artista cominciò quindi a ricomprare alcune delle sue prime opere e a fondere le prove d'artista di altre. Si venne formando così una collezione importante per la quale occorreva trovare una sede adeguata. Quello che avevano fatto e stavano facendo molti altri scultori americani ed europei, come Mark Di Suvero, Donald Judd, Isamu Noguchi, Antoni Tàpies, Edouardo Chillida, Henry Moore, Joan Miró, Giacomo Manzù, Marino Marini.
Dopo la nascita della Fondazione, avvenuta nel 1995, e l'esperienza di Rozzano, iniziata nel 1999, ecco ora la svolta: il riconoscimemnto regionale come museo e una nuova sede più centrale e quindi più accessibile per il pubblico.
I nuovi spazi della Fondazione si trovano in posizione strategica, nell'area Ansaldo, dove sta prendendo forma la "Città della Cultura". Il complesso architettonico che la ospita è quello delle ex Officine Riva & Calzoni, dove un tempo si producevano turbine idrauliche.
Questo interessante esempio di archeologia industriale è stato ristrutturato su progetto degli architetti Pierluigi Cerri e Alessandro Colombo, che hanno mostrato grande rispetto per le caratteristiche originarie dell'immobile conservando, tra le altre cose, le travi a vista e i pilastri metallici.
La riqualificazione dei locali ha garantito alla Fondazione uno spazio di circa 3.500 mq con una superficie espositiva di circa 3.000 mq. Lo sviluppo in altezza è di circa 15 metri, il che rende questi spazi perfetti per le opere di grandi dimensioni.
Il nuovo centro dispone di biglietteria, guardaroba, bookshop, biblioteca, videoteca, caffetteria e "teatrino", uno spazio dedicato a incontri, proiezioni, performances.
Le aree espositive, dedicate alla collezione permanente e alle mostre temporanee, si trovano al piano terra e al primo piano.
In Via Solari saranno esposte a rotazione le 28 opere che Arnaldo Pomodoro ha donato alla Fondazione e altre 60 sculture che l'artista ha conferito in deposito permanente. A queste, si aggiungeranno presto le opere di altri grandi autori contemporanei, che fanno parte della collezione privata di Pomodoro.
Tra le opere in mostra, che rendono conto del percorso artistico di Arnaldo Pomodoro dal 1955 a oggi, figurano Grande tavola della memoria (1959-65), Sfera n. 1 (1963), prova d'artista dell'opera conservata al MoMA di New York, Cono tronco (1972), Pietrarubbia group (1975-76), Colpo d'ala (1984), omaggio al dinamismo di Boccioni, e Ingresso nel labirinto, un'installazione in progress dedicata all'epopea di Gilgamesh.
L'allestimento è stato pensato per porre in risalto l'interazione reciproca che lega ogni opera d'arte allo spazio dov'è inserita.
La Fondazione Pomodoro, lungi dall'essere una struttura museale statica e conservativa, vuole proporsi come un centro dinamico e creativo, un vero e proprio laboratorio sperimentale. Alle mostre si affiancheranno quindi appuntamenti culturali, seminari, proiezioni, eventi teatrali e musicali, visite guidate.
Di grande utilità sarà sicuramente anche la biblioteca, aperta al pubblico due volte alla settimana. Oltre ai materiali d'archivio che riguardano Arnaldo Pomodoro, conserva infatti un fondo di oltre 3.000 volumi specialistici disponibili per la consultazione.
La Fondazione, presieduta da Arnaldo Pomodoro e diretta da Flaminio Gualdoni, si avvale della collaborazione di numerosi critici, tra cui Marco Meneguzzo che ha contribuito alla realizzazione della mostra inaugurale dei nuovi spazi. Il tema della rassegna, come si può facilmente immaginare, riguarda La Scultura italiana del XX secolo. Un omaggio agli artisti più innovativi della Penisola, quelli che hanno lasciato un segno nella storia dell'arte del '900.
L'Istituzione non dimentica comunque le nuove leve. In ottemperanza al proprio Statuto, che le impone di sostenere i giovani impegnati in un lavoro di ricerca e sperimentazione sulla scultura, la Fondazione, ha, infatti, bandito la prima edizione del Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro Concorso Internazionale per Giovani Scultori, che si concluderà nel 2006 con l'assegnazione di tre premi e la mostra delle opere finaliste.