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Il 2004 si è chiuso con la morte di Tom Wesselmann |
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Il 20 dicembre scorso è morto a New York Tom Wesselmann. Era considerato uno dei principali protagonisti della Pop Art americana, anche se lui preferiva parlare di sé come di un pittore figurativo nel senso più tradizionale del termine.
Nato a Cincinnati nel 1931, Wesselmann si dedicò prima alla psicologia e poi all'arte. Dopo un esordio vicino all'Espressionismo astratto, prese come punto di riferimento Matisse e cominciò a interessarsi al collage.
Con questa tecnica realizzò le prime figure di donna in interni domestici, che espose, nel 1960, alla sua prima personale, alla Tanager Gallery di New York.
Appartengono a questo genere alcune delle sue opere più famose, i nudi di donna della serie "Great American Nudes". Figure piatte, stereotipate, che richiamano i cartelloni pubblicitari, dove l'artista rimarca le parti più emblematiche e seduttive del corpo femminile (seni, bocche, natiche, peli del pube) tralasciando volutamente i volti. Un'operazione che rende queste donne simili a merci e prodotti di consumo, al pari degli oggetti che le circondano. Gli stessi oggetti del quotidiano (pacchetti di sigarette, bottiglie di latte, torte, ecc), che, di lì a poco, avrebbero attratto l'attenzione dell'artista dando vita a una nuova serie, quella delle "Nature morte" (Still life). |
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L'interesse per i dettagli e le grandi dimensioni, caratterizzò anche le opere successive di Tom Wesselmann, intitolate "Smokers". Si trattava, questa volta, di gigantesche labbra, carnose e femminili, sensuali e fumanti.
Negli ultimi anni, l'artista si è cimentato anche col plexiglas e l'alluminio.
Le opere di Wesselmann sono conservate nei principali musei internazionali, dal Museum of Modern Art al Whitney Museum di New York, dal Minneapolis Institute of Arts al Philadelphia Museum of Art ecc. Quest'anno avrebbe dovuto esporre alcuni lavori al MACRO di Roma. |
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