Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco (München)

Collezioni

Franz Marc, "Der Tiger", 1912, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco (München)

Franz Marc
Der Tiger
1912
Städtische Galerie im Lenbachhaus
Monaco (München)

La Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (München) gode a livello internazionale di una notevole reputazione. Essa non è dovuta né alla consistenza numerica, né alla completezza della sua collezione.
La galleria è specializzata sostanzialmente nell'arte monacense, soprattutto dall'800 ai giorni nostri. Ma proprio in ciò consiste la sua fortuna. Monaco infatti è stata teatro di alcuni degli avvenimenti più importanti della storia dell'arte europea. Inoltre a Monaco hanno scelto di vivere alcuni dei protagonisti dell'arte del '900. E non è ancora tutto.
La fortuna ha voluto, infatti, che i possessori di molte opere importanti di questi protagonisti, ad un certo punto della loro vita, abbiano scelto di lasciarle a questa galleria, così da chiudere una sorta di cerchio ideale. I visitatori che arrivano da tutto il mondo, probabilmente dedicano un briciolo del loro tempo anche alle opere di Leibl, Corinth, Lenbach, von Stuck. Ma ciò che li attira irresistibilmente sono le sale dai colori rutilanti, con le tele di Wassily Kandinsky, Franz Marc, August Macke, Alexej Jawlensky e Paul Klee.
Schematizzando, la collezione si sviluppa attorno ad alcuni nuclei principali: la pittura monacense dell'800, il romanticismo e il realismo tedesco, la pittura di Lenbach, l'impressionismo tedesco, lo Jugendstil, il "Blauer Reiter", con la folta schiera di opere di Kandinsky a parte, la Neue Sachlichkeit, l'arte dell'immediato dopoguerra, l'arte contemporanea.

L'arco cronologico della collezione inizia con alcune opere di artisti di ambito bavarese del XVº e XVIº secolo (Jan Polack, Schöpfer, Hans Muelich), e del XVIIIº secolo (Hans Rottenhammer, G. Desmarées, J.G. von Edlinger, P.J. Horemans). Prosegue poi con una vasta panoramica della pittura a Monaco nell'800: la pittura di paesaggio (Carl Rottmann, Wilhelm von Kobell, Georg von Dillis, E. Kaiser, H. Bürkel, C.E.B. Morgenstern), la pittura biedermeier (Carl Spitzweg, E. Schleich, F. von Defregger, E. Grützner), la ritrattistica (F.A. von Kaulbach).
Numerose e distribuite lungo l'intero arco della carriera le opere di Franz von Lenbach. Si parte con gli studi realizzati all'epoca del suo discepolato presso Piloty, e con le copie delle opere degli antichi maestri. Si continua con i primi ritratti, i dipinti dei suoi viaggio al Cairo in compagnia di Hans Mackart (vedute di strade, arabi), dedicando ampio spazio ai ritratti del momento più magico della sua carriera (quello dal 1880 al 1900 ca). in chiusura sono le opere degli ultimi anni, in cui la sua pittura si fa più fluida.

La presenza di Wilhelm Leibl a Monaco è documentata da alcune tele sue e degli artisti della sua cerchia: Karl Schuch, Wilhelm Trübner, Josef Sperl. Ad arricchire la panoramica sulla pittura tedesca dell'800 vanno ad aggiungersi le opere di Hans Thoma, Adolph von Menzel, Hans von Marées. A cavallo tra '800 e '900 troviamo le innumerevoli tele dei principali rappresentanti del cosiddetto impressionismo tedesco: Lovis Corinth (Selbstbildnis mit Skelett del 1896, Portrait des Pianisten Conrad Ansorge del 1903, Akt mit Putten del 1921), Max Slevogt (Danae del 1895), Fritz von Uhde, Max Liebermann. Questi ultimi parteciparono alla Münchner Sezession, assieme ai principali protagonisti dello Jugendstil, ben rappresentati con un'intera sala: Franz von Stuck (Salomé del 1906), R. Riemerschmid, L. Putz, C. Strathmann, H. Schmithals e Max Klinger.

August Macke, "Promenade", 1913, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco (München)

August Macke, Promenade, 1913
Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco (München)

Grazie soprattutto al lascito di Gabriele Münter, la Städtische Galerie im Lenbachhaus possiede il gruppo più importante al mondo di opere di Wassily Kandisky, insieme al Solomon R. Guggenheim Museum di New York e al Musée National d'Art Moderne di Parigi. Si tratta, al momento, di 91 opere su tela, 24 dipinti su vetro di piccole dimensioni, oltre 300 disegni e acquarelli e 29 quaderni di schizzi e annotazioni. Opere realizzate prevalentemente tra il 1904 e il 1914. Sono gli anni del soggiorno a Monaco e Murnau, della relazione artistica e sentimentale con Gabriele Münter, del sodalizio con Alexej Jawlensky e Marianne von Werefkin prima, e con Franz Marc, August Macke e Paul Klee poi.
Sono anche gli anni della grande svolta nella pittura di Kandinsky. L'artista supera l'impianto simbolista delle opere di inizio secolo. Carica la tavolozza di tinte vivaci e inasprisce i contrasti cromatici. Attraverso la graduale dissoluzione della figura, approda alle prime composizioni astratte (1911). In questo periodo l'evoluzione del lavoro in Kandinsky è affiancato da una forte presa di coscienza sul piano teorico, testimoniata dal saggio "Über das Geistige in der Kunst" (1912). Kandinsky è anche attivissimo sul piano pubblico, partecipando alla fondazione di vari gruppi e alla realizzazione dell'opuscolo "Der blaue Reiter".
Tutte queste vicende, che costituiscono uno dei capitoli fondamentali dell'arte del primo '900, sarebbero incomprensibili senza le opere della Städtische Galerie im Lenbachhaus. Il lato simbolico-leggendario del lavoro è rappresentato da tele come Das bunte Leben e Reitendes Paar (1907), e soprattutto dai numerosi piccoli dipinti su vetro. Le molte tele di piccolo e medio formato degli anni 1909 e 1910 (Grüngasse in Murnau e Berg del 1909, Kirche in Murnau e Impression VI del 1910) mostrano invece un Kandinsky maggiormente volto all'espressione degli stati d'animo, attraverso la distorsione delle forme e l'accensione dei contrasti. Mentre con Improvisation XIX (1911) l'artista oramai ha trovato la strada dell'astrazione, ancora meglio espressa in Studie zu Komposition VII (1913) e Improvisation Klamm (1914).

L'importanza del momento artistico è sottolineata da un insieme completo di opere degli autori che affiancarono Kandinsky. Naturalmente, Gabriele Münter, Alexej Jawlensky ( del 1909, Reife del 1912), Marianne von Werefkin. Notevoli le opere di Franz Marc (Blaues Pferd I del 1911, Im Regen del 1912, ecc.) e August Macke (Promenade, 1913), sono dedicate le pagine:
- Franz Marc presso la Städtische Galerie im Lenbachhaus,
- August Macke presso la Städtische Galerie im Lenbachhaus.

È mportantissimo il nucleo di Paul Klee, del quale sono presenti 40 opere di tutti gli anni (Sumpflegende 1919, Rosengarten 1920, Der wilde Mann 1922, Botanisches Theater 1924-34). Il tutto farcito di opere significative di altri compagni di strada: Robert Delaunay, Wladimir Burljuk, W. von Bechtejeff, Alfred Kubin, Heinrich Campedonk, Paul Baum, ecc.
L'ambito della Neue Sachlichkeit (nuova oggettività) è rappresentato specialmente dalla sua ala neo-romantica, con opere di Christian Schad (Operation, 1929), Georg Schrimpf, Rudolph Schlichter (Bertold Brecht, 1926 ca), Alexander Kanoldt, Carl Mense, Franz Radziwill, oltre a opere minori di Otto Dix e Max Beckmann.
Rispetto all'800 ed al primo '900 l'arte del dopoguerra è presente in tono un po' minore. Vi sono rappresentati alcuni aspetti dell'arte tedesca ed europea tra l'informale e la nuova figurazione: Hans Hoffmann, Karel Appel, Asger Jorn, gli artisti del gruppo Spur (Lothar Fischer, Heimrad Prem, Helmut Sturm e Hans Peter Zimmer), il Wiener Aktionismus (Arnulf Rainer, Herman Nitsch, Günther Brus), la scultura di Alf Lechner e Ernst Hermanns. La sezione contemporanea comprende uno dei Lenin di Andy Warhol, installazioni di Joseph Beuys, opere di Palermo, Sigmar Polke, Gerhard Richter (la notissima installazione Zwei Skulpturen zu einem Raum von Palermo del 1971) e Anselm Kiefer.


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