Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco (München)
Attività espositiva
Sala della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, con opere di Wassily Kandinsky del 1909
Nella vita della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (München) l'attività espositiva ha sempre giocato un peso fondamentale.
Le prime mostre vennero allestite già all'indomani della guerra, negli spazi ricavati a fatica con pazienti lavori di restauro delle strutture danneggiate. Si trattava di mostre dal grande significato, sia culturale che morale.
Nella cronica carenza di sedi espositive, e nella generale mancanza di gallerie private, gli artisti che si organizzavano in gruppi potevano trovare nei Kunstvereine e in alcune strutture pubbliche una possibile valvola di sfogo. Tra esse appunto vi era anche la Städtische Galerie im Lenbachhaus.
Nel 1953 si tenne la mostra del gruppo "Der Weg". Nel 1955 quella del "Gruppe Zen 49. Alla fine del 1957 fu la volta della collettiva "Aktiv-Abstrakt. Neue Malerei in Deutschland", dedicata all'emergere di una tendenza astratta-informale, e comprendente alcuni dei principali protagonisti della scena informale tedesca: Julius Bissier, Rolf Cavael, K.O. Götz, Hans Platschek, Emil Schumacher, K.R.H. Sonderborg e Wilhelm Wessel. L'occasione di vedere alcuni dei medesimi artisti a contatto di gomito con i grandi dell'informale e dell'astrattismo europeo e nord-americano venne offerta nel 1960 dalla mostra "Form, Struktur, Bedeutung", organizzata da Friedrich Bayerthal e Michel Tapié.
Gli anni '60 e '70 hanno visto succedersi antologiche dedicate agli artisti del primo '900 presenti in galleria: Wilhelm Leibl (1974), Wassily Kandinsky (1976), Gabriele Münter (1977). La realizzazione dell'espansione del 1972 e l'interesse per l'arte contemporanea del direttore Armin Zweite e mostre personali di autori internazionali contemporanei George Segal (1972), Gerhard Richter e Piero Manzoni (1973), Arnulf Rainer e Edward Kienholz (1977), Rupprecht Geiger (1978). "Aktuell '83" nel 1983 sviluppò il tema del rapporto culturale di città come Monaco, Vienna, Zurigo e Milano, analizzando il passato, rivivificato attraverso le esperienze artistiche recenti.
Nell'84 fu la volta della collezione di arte russa di George Costakis. "Il sogno di Orfeo" nel 1984 si occupò della mitologia nell'arte italiana dal 1967 al 1984. Dopo Eduardo Paolozzi nel 1984, nel 1985 sono seguite le personali di Jannis Kounellis, Mimmo Paladino, Asger Jorn, e nel 1986 quelle di Günter Brus, Louis Soutter e Markus Lüpertz. Gilbert & George ed Enzo Cucchi hanno tenuto banco nel 1987, Richard Serra e la antologica su Kandinsky nel 1988.
Il 1989 ha visto mostre molto importanti, come l'antologica di Karl Schmidt-Rottluff, la retrospettiva di Hermann Nitsch e la panoramica sul gruppo COBRA. Nel 1990 mostre di Louise Bourgeois, Antonio Saura, Alf Lechner e Alfred Kubin. Daniel Spoerri e Ferdinand von Rayski nel 1991.