Berlino (Berlin). Spot-light Berlino
Berlino. Tra un'illustre passato e orizzonti di gloria
Berlino (Berlin) da qualche anno cavalca la tigre di un agognato rilancio a capitale della grande Germania. Tra ciclopiche opere di ricostruzione, trasferimenti di uffici, insediamenti di grandi gruppi dell'economia, serpeggia un senso di avventura e conquista. Il centro della politica tedesca aspira ad assurgere anche al livello di grande capitale culturale, e soprattutto ad affermarsi sulla scena internazionale. I numeri ci sono, e così pure le risorse.
Ma a voler ben guardare, Berlino non necessiterebbe di alcun cambiamento, se si considera che sotto il profilo artistico e culturale grande capitale lo è da sempre. Sin dall'800 è stata uno dei centri artistici principali della Germania, rappresentando sempre qualcosa di assolutamente unico, speciale. Nella mente di coloro che negli anni '70 e '80 hanno vissuto le "notti elettriche" nei locali del quartiere di Kreuzberg, affiora ancora il ricordo di un'atmosfera speciale, carica di tensioni ed energia, capace di esplodere nelle immagini e nei colori vividi delle tele di molti degli artisti che la popolavano.
Capitale prussiana prima, e dell'Impero tedesco poi, nell'800 Berlino ha vissuto una condizione ambivalente. Città di corte, sede di una cultura tradizionalista e fortemente conservatrice, che si esprimeva soprattutto in ambito accademico, fu nel contempo anche uno dei luoghi in cui la reazione contro l'accademismo ufficiale assunse i toni più aspri. Nel corso del primo trentennio del '900 Berlino fu uno straordinario crogiuolo di movimenti artistici e avvenimenti di rilievo: la fase di maturità della "Brücke", "Dada-Berlin", la rivista-galleria Der Sturm, la proliferazione di gruppi artistici a sfondo politico degli anni di Weimar. E poi, i grandi progetti architettonici di Erich Mendelsohn, Bruno Taut, Walter Gropius e Ludwig Mies van der Rohe. E ancora, la ricerca in campo artistico-cinematografico di Hans Richter, Viking Eggeling, Walther Ruttmann, Oskar Fischinger e Mòhòly-Nagy.
Nonostante la guerra fredda e l'isolamento cui era costretta, Berlino, con la sua parte Ovest, rivestì un'importanza speciale anche nel corso del dopoguerra. Innumerevoli le personalità, i gruppi artistici, le vicende, le esperienze che hanno prosperato all'ombra del "muro". Avvenimenti che hanno dato luogo ad una fama particolare, attorno alla quale sono state intessute storie e dedicate mostre a non finire in tutto il mondo.
Qualcosa di ciò è ancora rintracciabile in quella che fu Berlino Ovest, molto meno purtroppo nella ex-Berlino Est, travolta dall'ondata di cambiamento, dall'impulsivo bisogno di cancellare le tracce della ex-DDR e occidentalizzarsi.
Dunque, una città già di per se così vivace e ricca di risorse proprio non necessita di operazioni di rilancio culturale. D'altra parte, i pareri degli artisti, delle persone di cultura e degli appassionati, non coincidono sempre con le intenzioni dei politici e del potere economico. Sono questi ultimi che oggi dettano legge, e secondo loro Berlino difetterebbe sul piano dell'espressione di potenza, forza muscolare. Ed è su questo terreno, perciò, che si stanno indirizzando gli sforzi maggiori. Ogni punto di vista è lecito, purché non vada a scapito di quella personalità così caratteristica, che permette a Berlino di distinguersi nettamente da tutte le altre grandi metropoli del globo.
La Berlino che noi "consigliamo"
Per varie ragioni Berlino non esercita la stessa attrazione di altre metropoli nei confronti del turismo di massa. Questo, per l'appassionato di arte moderna e arte contemporanea, rappresenta di fatto vantaggio. La città gli appartiene di più, può dargli di più. Berlino, ad ogni angolo, offre testimonianze di un passato relativamente recente, spesso carico di tragedia, ma anche di idee, progresso, utopia. L'ambito artistico è tra quelli in cui questo recente passato ha lasciato le tracce più nette. Ma è anche tra quelli in cui si esprime con più forza il presente.
I musei e i centri espositivi berlinesi sono noti in tutto il mondo. Si concentrano in complessi di proporzioni mastodontiche, sottoposti a incessanti rimescolamenti, dovuti soprattutto alla riunificazione di collezioni ed istituzioni, fino a 10 anni fa divise dal "muro".
Gli Staatliche Museen zu Berlin - Stiftung Preussischer Kulturbesitz raccolgono l'immenso patrimonio artistico e culturale prussiano, oggi statale. Questo patrimonio appare organizzato in 4 poli principali.
- La Museumsinsel è sede dei grandi musei archeologici.
- Charlottenburg raccoglie musei di varia natura, attorno alla grande reggia barocca.
- Il Kulturforum, al Tiergarten, riunisce i musei di arti figurative.
- A Dahlem sono concentrate le collezioni etnografiche. L'arte dell'800 e l'arte moderna e contemporanea sono distribuite in varie istituzioni, dislocate a Charlottenburg e al Tiergarten. Almeno per il momento, perché quanto al domani non è dato sapere, e le nuove ipotesi non fanno che rincorrersi.
Ma a Berlino i musei e i centri espositivi non sono solo statali. Alcuni, infatti, dipendono dall'amministrazione cittadina, mentre altri sono privati. Nel loro insieme costituiscono un gigantesco mosaico, in cui la produzione artistica attuale gioca un ruolo preponderante.
Ma a dare il tocco magico alla città sono soprattutto la folta popolazione di artisti, il vasto scenario di gallerie private, commerciali e non. Attorno ad esse continua a fiorire una babele di ristoranti, bar, discoteche e locali, che mantengono in vita la tradizione delle famose "notti berlinesi".
Last but not least, Berlino è in assoluto uno dei 2-3 luoghi più interessanti al mondo sotto il profilo dell'architettura moderna.
Guida agli aspetti più interessanti
- Gli artisti a Berlino
- Musei di arte moderna a Berlino
- Musei di arte contemporanea a Berlino
- Centri espositivi e fondazioni a Berlino
- Gallerie private e mercato a Berlino
- Opere d'arte in spazi pubblici a Berlino
- Architettura, urbanistica e design a Berlino
- Servizi per l'arte a Berlino
- Organizzazione turistica a Berlino