Pinacoteca di Brera, Milano
Collezioni
Opere metafisiche di Carlo Carrà, accanto a tele di Filippo De Pisis
La Pinacoteca di Brera di Milano in origine fu concepita come una struttura didattica, al servizio degli allievi dell'Accademia. In seguito si è trasformata nel principale punto di raccolta di gran parte dei dipinti e affreschi provenienti da chiese e conventi, spogliati in epoca napoleonica.
Nel corso dell'800 La Pinacoteca ha assunto una fisionomia museale più chiara. La politica di ampliamento delle collezioni ha cominciato a basarsi su acquisti, donazioni, lasciti da privati, scambi con altri musei.
Negli ultimi anni alcuni acquisti significativi e importanti donazioni si sono registrati soprattutto nel campo dell'arte dell'800 e '900.
Tra le donazioni vanno segnalate quelle di Emilio Jesi e Maria Jesi (un'ottantina di opere del '900), e quella di Lamberto Vitali, attualmente non ancora visibile (opere antiche e moderne).
La collezione della Pinacoteca di Brera è nettamente dominata dalla pittura antica, un concentrato di capolavori tra i più splendidi al mondo.
Il complesso di opere recenti numericamente è ancora poco consistente. È comunque importante, specialmente per l'arte moderna italiana.
Le opere delle diverse epoche si trovano esposte senza soluzione di continuità nell'edificio.
Una loro suddivisione e ridistribuzione è prevista a completamento dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Citterio. Secondo i progetti, a Palazzo Citterio dovrebbero trovare posto le opere dell'800 e l'arte moderna classica. Il palazzo di Brera verrebbe lasciato interamente a disposizione della pittura antica.
Alla Pinacoteca di Brera fa capo anche una piccola collezione di disegni e stampe.