Pinacoteca di Brera, Milano

Collezioni: arte moderna classica

Umberto Boccioni, "Rissa in Galleria", 1910

Umberto Boccioni
Rissa in Galleria
1910
olio su tela
76 x 64 cm

La Pinacoteca di Brera di Milano offre al visitatore un concentrato di arte italiana del primo '900, ma al suo meglio.
L'insieme di opere è costituito perlopiù dai capolavori della splendida collezione Jesi. In uno scenario così deprimente dal punto vista dell'arte moderna e contemporanea quale è quello italiano, la generosità di questi appassionati collezionisti giustifica lo spazio dedicato a queste opere.

Il complesso deriva da due lasciti successivi, nel 1976 e nel 1984.
Troviamo innanzitutto Rissa in Galleria (1910) e il bozzetto per La città che sale (1910-1911) di Umberto Boccioni. Dello stesso Brera possedeva in precedenza già una tela recante due Autoritratti su entrambi i lati.
In ambito futurista mancano opere di Giacomo Balla. Spicca, invece, Le Nord-Sud (1912) di Gino Severini, a metà strada tra le scelte cubiste e le ricerche futuriste sul movimento. Di impianto cubista è la famosa tela di Carlo Carrà Ritmi di oggetti (1911).
Alla "città che sale" di Boccioni fanno da contraltare i paesaggi urbani di Mario Sironi (Il camion, 1917), presente con altre opere, tra cui un famoso interno metafisico (La lampada, 1919). In strettissimo ambito metafisico rientrano le tre stupende tele di Carlo Carrà (La musa metafisica, La camera incantata e Madre e figlio, tutte del fatidico 1917) e le tre composizioni di oggetti del 1918 di Giorgio Morandi, altrettanto famose. Sempre di Morandi troviamo varie nature morte, paesaggi e un autoritratto.

Filippo De Pisis è documentato da svariate tele di tutti i periodi: Pesci sacri del 1920 circa, Natura morta marina con una piuma del 1953.

Arturo Martini, "Il bevitore", 1926

Arturo Martini, Il bevitore, 1926

Un artista molto amato da Jesi era Amedeo Modigliani. Di lui sono esposti due ritratti del 1915: Giovinetta e Ritratto di Moïse Kisling. Invece, manca ancora all'appello la tela scomparsa all'inizio degli anni '90.
La rassegna dell'arte italiana del '900 prosegue con Carrà (La casa dell'amore), Scipione, Mario Mafai (Bue squartato), Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Massimo Campigli.
La scultura è ben rappresentata da Arturo Martini (Il Bevitore, Ofelia), Marino Marini (Pomona) e Medardo Rosso (La dame à la voilette).
Tra gli autori italiani del '900 si avverte la mancanza soprattutto di Giorgio de Chirico e di Alberto Savinio.

Con il secondo lascito sono entrate a far parte della Pinacoteca di Brera anche opere di Pierre Bonnard, Pablo Picasso (Natura morta con teschio di toro), Georges Braque.
Inoltre, sono pervenute tele di artisti del dopoguerra: Wols, Afro (Silver Dollar Club del 1956), Osvaldo Licini, Jean Dubuffet, Roger Bissière e Serge Poliakoff.
Il patrimonio artistico della Pinacoteca si è recentemente arricchito di alcune opere del '900, di Modigliani, Carrà e Morandi, dono di Lamberto Vitali, da poco esposte in maniera definitiva: ad es. di Amedeo Modigliani L'enfant gras (1915).

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